F. murray abraham e louis nero presentano milarepa: un film di fantascienza e riflessione sulla vendetta e l’umanità

F. murray abraham e louis nero presentano milarepa: un film di fantascienza e riflessione sulla vendetta e l’umanità

Il film Milarepa di Louis Nero, con F. Murray Abraham, esplora la vendetta e l’umanità attraverso una fantascienza spirituale ambientata in un futuro post-tecnologico, invitando a riflettere su perdono e identità.
F. Murray Abraham E Louis Nero F. Murray Abraham E Louis Nero
"Milarepa" di Louis Nero, con F. Murray Abraham, è un film di fantascienza che riflette su vendetta, umanità e spiritualità, proponendo un futuro post-tecnologico in cui il ritorno alla natura e al perdono guida la narrazione. - Gaeta.it

Il nuovo film Milarepa, diretto da Louis Nero e con la partecipazione del premio Oscar F. Murray Abraham, arriva nelle sale italiane dal 19 giugno in 100 copie. La pellicola propone una riflessione intensa sulla vendetta e sull’umanità, riletta attraverso un racconto di fantascienza che abbandona la corsa tecnologica per riportare lo sguardo sui sentimenti e la spiritualità. La presentazione tenutasi a Roma ha evidenziato questi temi, oltre a sottolineare il legame profondo tra regista, cast e messaggi contenuti nel film.

F. murray abraham racconta il suo legame con il tema della vendetta attraverso milarepa

F. Murray Abraham, attore che ha ottenuto un premio Oscar interpretando Salieri nel celebre Amadeus, ha parlato a Roma del suo ruolo in Milarepa e del tema centrale della vendetta. L’esperto interprete ha spiegato come, in particolare nel personaggio di Salieri, la vendetta sia una forza distruttiva, capace di far dimenticare a chi la nutre se stesso. Nel film, questa riflessione viene portata avanti attraverso una narrazione che incrocia elementi psicologici con motivi spirituali.

L’attore, che oggi ha 85 anni, sottolinea come entrambi i personaggi che interpreta abbiano lati diversi: uno più oscuro e vendicativo, l’altro più umano e compassionevole. Il discorso si sposta sulla capacità di ridere, anche di sé stessi, come elemento essenziale che non va mai perso. Abraham mette in luce la complessità dei sentimenti umani, raccontata con sincerità e senza edulcorazioni, affermando che ogni persona porta dentro entrambe queste dimensioni. La sua presenza nel cast rappresenta un ponte tra passato e presente del cinema e introduce nel film un bagaglio di esperienze molto articolato.

Louis nero e la visione futuristica e spirituale alla base di milarepa

Louis Nero ha spiegato che Milarepa è un film che si inserisce nel genere fantascientifico, ma in modo del tutto originale. La pellicola non segue le convenzioni classiche: la trama è ambientata in un futuro immaginario dove l’umanità ha deciso di abbandonare il progresso tecnologico per tornare a un’esistenza più semplice, immersa nella natura e nelle leggende popolari. Questo “ritorno alle origini” emerge come risposta a un fallimento della scienza e della modernità materiale che, a loro volta, avevano impoverito l’animo umano.

Nel contesto rurale e arcaico del film, la tecnologia si dissolve, lasciando il campo alla spiritualità, agli spiriti della natura e a una dimensione più intima dell’esistenza. Nero definisce il suo lavoro come una vera e propria inversione dei canoni di film come Mad Max, dove l’azione lascia spazio all’introspezione e il movimento esterno si trasforma in un viaggio interiore.

Il regista parla di un cinema dell’anima, con personaggi in profonda evoluzione e un legame stretto con l’ambiente circostante. La dimensione narrativa è quindi doppia: si apre agli immaginari fantascientifici, ma senza perdere di vista la ricerca interiore, la spiritualità e l’umanità dei protagonisti.

La rilettura della vendetta nei contesti storici e spirituali di milarepa

Il tema della vendetta attraversa Milarepa con una chiave diversa da quella tradizionale, contribuendo a smontarne la natura distruttiva cui spesso si associa. Il film fa eco a leggende e insegnamenti antichi, tra cui alcuni riportati nella Bibbia, che ne condannano l’uso e ne mostrano le conseguenze. La vendetta, in questo film, è vista come un sentimento che può allontanare l’individuo da se stesso se presa come unica guida.

Attraverso la narrazione, si riflette sull’importanza del perdono e della riconciliazione, ma soprattutto sulla capacità degli esseri umani di guardare oltre il risentimento personale. F. Murray Abraham coglie questa sfumatura nelle sue parole, suggerendo che la vendetta deve essere superata anche attraverso il distacco e la leggerezza, che includono la capacità di ridere di sé.

Non è un caso che il film sia ambientato in un’epoca post-industriale o post-tecnologica, perché qui la lotta per la vendetta perde senso di fronte a un’esistenza che si libera dai conflitti materiali per ritrovare nuove, seppure antiche, forme di spiritualità e convivenza. Questa prospettiva conferisce al racconto un respiro universale, che intreccia cronaca di un futuro ipotetico con culture e tradizioni alla ricerca di senso.

Milarepa tra cinema e realtà: riflessioni sulla società contemporanea

Durante la presentazione a Roma, lo stesso Louis Nero ha evidenziato il contrasto tra l’umanità raccontata nel film e quella percepita nella società italiana odierna. Ha espresso un senso di distanza rispetto a un Paese che appare frammentato e distante dai valori umani più profondi. La crisi esistenziale e culturale che attraversa l’Italia emerge attraverso il confronto con il racconto del film, che propone una lettura diversa, quasi “altra”, del futuro.

L’approccio artistico di Milarepa evita la trappola del pessimismo sterile, preferendo ricordare come le radici e la natura possano offrire spunti per riallineare la civiltà con sé stessa. Una tensione fra passato e futuro che torna attuale nei momenti di crisi sociale. L’opera di Louis Nero, in questa luce, si inscrive nell’ambito di un cinema che ricerca umanità e senso attraverso un taglio narrativo inusuale.

La proiezione di Milarepa in 100 copie distribuite da L’AltroFilm conferma la sua volontà di raggiungere un pubblico ampio, nella speranza di stimolare riflessioni sul nostro rapporto con la tecnologia, la natura, le emozioni e soprattutto con gli altri. La pellicola farà discutere per il modo in cui intreccia temi universali con un cinema di ricerca, portando sul grande schermo un messaggio che non rinuncia a spingere lo spettatore a una riflessione più profonda.


Questo film, uscito nel 2025, si inserisce in un contesto culturale e cinematografico dove le domande sull’identità, sul senso dell’esistenza e sul valore della spiritualità restano di attualità. Ogni parola e scena, così, si caricano di significati che guardano al presente e al futuro prossimo.

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