Una simulazione di soccorso tra forze italiane e svizzere ha coinvolto la regione della valtellina, con l’obiettivo di prepararsi ai grandi flussi di visitatori attesi per le olimpiadi invernali del 2026, che si terranno tra milano e cortina. L’evento ha richiamato l’attenzione sulle sfide di organizzare interventi di emergenza in un’area montana complessa, dove la collaborazione transfrontaliera assume un ruolo chiave.
Sul luogo del soccorso: incidente nel tunnel munt la schera
L’esercitazione si è svolta intorno al tunnel munt la schera, un passaggio alpino strategico che collega livigno alla val monastero e oltre, attraversando la bassa engadina in svizzera. Lo scenario ha previsto un violento schianto di un furgone, con nove persone a bordo, contro la parete della galleria, seguito da un tamponamento a catena.
Questo ambiente ha rappresentato una sfida notevole alle squadre di soccorso, data la difficoltà di accesso e la natura alpina del luogo. L’esercitazione ha richiesto manovre complesse di estricazione, gestione sanitaria e coordinamento tra squadre di servizi pubblici.
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Mappe, segnaletica e tracciati stradali hanno aggiunto realismo: la galleria infatti resta una delle poche vie di accesso a livigno, specialmente durante i mesi invernali, quando altre rotte sono chiuse o impraticabili.
Le risorse italiane e svizzere in campo
L’agenzia regionale di emergenza e urgenza di sondrio ha risposto con due ambulanze e un’auto medica per soccorrere i feriti. I vigili del fuoco italiani si sono mossi insieme ai colleghi svizzeri, attivando anche la polizia cantonale dei grigioni e i servizi di soccorso della bassa engadina e della val monastero.
La presenza simultanea di squadre da entrambi i paesi ha permesso di verificare la coordinazione e l’interoperabilità tra unità chiamate a operare su un confine naturale. Controlli comunicativi, scambio di informazioni e gestione coordinata delle risorse sono stati punti cardine dell’esercitazione. In particolare, la capacità di muoversi rapidamente in un’area montana e di operare in sicurezza nelle strette gallerie è stata messa alla prova.
I soccorsi e le sfide nella gestione dei feriti
Il personale sanitario e tecnico ha avuto davanti una situazione di alta gravità . Nel furgone coinvolto, tre persone risultavano spinalizzate, una donna è stata trovata senza vita, mentre un ragazzo era in condizioni critiche.
I vigili del fuoco hanno lavorato alacremente per liberare i feriti, usando cesoie e taglierini per rimuovere le lamiere deformate. L’estricazione dei pazienti è stata complessa, considerando lo spazio limitato e la presenza di più veicoli danneggiati in una successione di tamponamenti.
L’intervento ha richiesto un’esecuzione veloce e precisa, per evitare ulteriori danni ai traumatizzati. Le linee di comunicazione tra medici, infermieri e pompieri sono state fondamentali per gestire la situazione in modo efficace, specie nelle fasi di trasporto verso le postazioni sanitarie di riferimento.
Collaborazione transfrontaliera in vista di milano cortina 2026
Mario Teruzzi, direttore di Areu sondrio, ha sottolineato l’importanza dell’esercitazione per mettere alla prova la risposta operativa in un luogo dove l’accesso si complica con il maltempo e la conformazione alpina.
La collaborazione tra italia e svizzera rappresenta un elemento imprescindibile per affrontare emergenze in zone di confine, soprattutto in presenza di eventi come le olimpiadi invernali, che attireranno flussi elevati di visitatori e atleti.
Queste prove permettono di evidenziare criticità , affinare procedure comuni e garantire tempi di intervento rapidi. La dimensione internazionale del soccorso si riflette nella capacità di lavorare in squadra, con protocolli condivisi e risorse ben coordinate.
Nel 2026, il turismo sportivo e i sistemi di emergenza si incroceranno più volte: la preparazione mostrata in valtellina anticipa parte delle condizioni che si troveranno a gestire i soccorritori durante quella stagione.