Equilibrio congiunturale nelle marche, migliora lievemente nel primo semestre 2025 ma resta in area negativa

Equilibrio congiunturale nelle marche, migliora lievemente nel primo semestre 2025 ma resta in area negativa

La situazione economica nelle Marche nel primo semestre 2025 mostra segnali di stabilizzazione con una lieve crescita delle imprese stabili, ma il manifatturiero resta in difficoltà; investimenti in tecnologia e ristorazione aumentano.
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Nel primo semestre 2025 l’economia delle Marche mostra una lieve stabilizzazione, con segnali di attenuazione della crisi soprattutto grazie a investimenti in tecnologia e ristorazione, ma permangono difficoltà nei settori manifatturieri tradizionali. - Gaeta.it

La situazione economica nelle Marche mostra segnali di stabilizzazione durante i primi sei mesi del 2025, secondo i dati forniti dall’Osservatorio dell’artigianato delle Marche, promosso dall’Ente Bilaterale Artigianato Marche . Dopo un periodo di peggioramento, il saldo tra imprese in crescita e in calo presenta una lieve risalita, anche se permane nell’area negativa. Le previsioni per la seconda metà dell’anno suggeriscono un’ulteriore attenuazione della crisi con un aumento consistente delle attività in fase di stabilità.

Andamento economico generale e trend congiunturali nel primo semestre 2025

Nel primo semestre di quest’anno, la situazione congiunturale nelle Marche migliora appena rispetto ai mesi precedenti, ma rimane critica. Il saldo tra le imprese che dichiarano aumento dell’attività e quelle che registrano un calo rimane negativo, pur registrando una risalita. L’area in cui si concentra questo andamento è dunque ancora in sofferenza, ma con un andamento che tende verso un’inversione di rotta.

La quota di attività che mantengono una posizione stabile cresce sino a rappresentare il 67,3% del totale, un valore più alto di quelli registrati nei periodi precedenti. Questa diffusione di stabilità è un dato interessante perché indica una minore volatilità tra le aziende, e una riduzione degli improvvisi cali produttivi o operativi. L’Osservatorio Ebam mette in luce questo dato come un segno di relativa tenuta del tessuto imprenditoriale artigiano regionale, anche se la strada verso una ripresa piena resta ancora lunga.

Previsioni per la seconda parte dell’anno

Il clima generale per la seconda parte del 2025 appare in leggera attenuazione rispetto al passato, con segnali di possibili miglioramenti nelle situazioni di crisi più evidenti durante il semestre appena concluso. Le prospettive che coinvolgono la maggior parte delle imprese indicano più stabilità di quanto accaduto negli ultimi periodi, ma senza riferimenti concreti a una vera espansione economica.

Criticità e differenze nel manifatturiero: dai metalli alle calzature

Il settore manifatturiero evidenzia un saldo negativo del -19% tra aziende in miglioramento e quelle in peggioramento. Questo dato conferma la difficoltà che attraversa la produzione regionale, con alcuni comparti che soffrono più di altri. In particolare, le lavorazioni metalliche e i prodotti in metallo registrano la situazione più sfavorevole, sia in termini di ordini che di capacità produttiva.

L’artigianato relativo a calzature e pelletterie si trova subito alle spalle di questo settore, con una contrazione evidente nelle attività, influenzata dalla riduzione della domanda e dalle difficoltà legate ai costi delle materie prime e della manodopera. L’insieme di queste tensioni pesa notevolmente sull’andamento complessivo delle produzioni regionali.

Situazione nel comparto servizi

Nel comparto dei servizi la situazione risulta più diversificata. I servizi rivolti alle persone raccolgono dati migliori con una maggior presenza di imprese che segnalano miglioramenti. Anche i servizi legati alle riparazioni di veicoli e a quelli alle imprese mostrano segnali positivi, con una prevalenza di trend favorevoli rispetto alla fase precedente.

La dinamica delle ore lavorate è in gran parte stabile, soprattutto nei settori manifatturieri, ma con delle eccezioni. Il tessile e abbigliamento registra il maggior numero di casi con ore lavorate in calo, seguite dal settore metalmeccanico e da quello delle calzature. Questa diminuzione influisce direttamente sulla produttività e sulla capacità di sostenere i livelli occupazionali.

Investimenti in ripresa, soprattutto in tecnologie e ristorazione

Gli investimenti riprendono quota nel primo semestre 2025, coinvolgendo il 18,1% delle imprese con dipendenti, una crescita rispetto al 17,4% del semestre precedente. La spinta maggiore arriva dal settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, dove la quota di imprese che ha effettuato investimenti cresce dal 16,5% del secondo semestre 2024 al 18,9% del primo semestre 2025.

Il tema degli investimenti assume un ruolo centrale nelle dinamiche di ripresa. Non a caso, il settore della ristorazione registra la quota più alta, con il 26,1% delle imprese che pianificano interventi economici. Seguono le imprese legate a macchine e attrezzature, con il 25% circa di aziende coinvolte in nuove acquisizioni.

Questi dati suggeriscono come la ripresa passi, per alcune filiere, attraverso il rinnovamento tecnologico e una spinta verso l’aggiornamento degli strumenti produttivi. L’attenzione va anche alla capacità di modernizzare processi per rispondere a sfide di competitività, tenendo conto di cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e nelle richieste del mercato.

Focus sugli investimenti tecnologici

Il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione evidenzia un ruolo chiave, suggerendo che la spinta verso la digitalizzazione e l’innovazione rappresenta un elemento cruciale nella strategia delle imprese regionali.

Commenti e valutazioni sull’andamento regionale dall’ente bilaterale artigianato marche

Riccardo Battisti, presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Marche, ha evidenziato una lieve crescita della dinamica congiunturale regionale, ma ha sottolineato come il quadro si mantenga distante da una vera inversione di tendenza. La previsione per il secondo semestre 2025 indica solo un alleggerimento della situazione critica, senza segnali chiari di una ripresa duratura.

Le dichiarazioni del presidente Ebam rimarcano un contesto ancora segnato da numerose difficoltà, specialmente per settori tradizionalmente importanti come le lavorazioni metalliche e la pelletteria. Le ripercussioni coinvolgono anche il tessile, l’abbigliamento e altre attività artigiane della regione. Una condizione che richiede attenzione e monitoraggio continuo per evitare peggioramenti più marcati.

L’Osservatorio sottolinea inoltre la necessità di seguire con attenzione la fase di stabilizzazione registrata nelle imprese, mantenendo sotto osservazione i flussi di lavoro e gli investimenti. Rimane centrale la capacità di reagire alle dinamiche esterne e di adattarsi al mercato in una fase segnata da incertezze economiche e cambiamenti nella domanda.

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