Entusiasmo crescente per il referendum sull'autonomia differenziata: iniziative in Campania e Napoli

Entusiasmo crescente per il referendum sull’autonomia differenziata: iniziative in Campania e Napoli

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Entusiasmo crescente per il referendum sull'autonomia differenziata: iniziative in Campania e Napoli - Gaeta.it

La Campania si mobilita per raccogliere firme a favore del referendum sull’autonomia differenziata, con un rinnovato spirito di collaborazione tra istituzioni e associazioni locali. Giovanni Sgambati, segretario generale della UIL Campania, esprime ottimismo per l’iniziativa che ha già mostrato segni di entusiasmo nelle prime ore di raccolta. Il sostegno delle forze politiche e sociali è fondamentale per raggiungere un obiettivo chiaro: l’abrogazione di una legge considerata ingiusta.

La raccolta firme in Campania

Un’iniziativa attesa e partecipata

La raccolta di firme per il referendum sull’autonomia differenziata è in corso e ha già suscitato un grande interesse tra i cittadini. La UIL Campania ha avviato questa iniziativa in diversi comuni, e il segretario Sgambati sottolinea che il coinvolgimento delle persone è essenziale per garantire un successo riconoscibile. A Napoli, le attività proseguiranno intensamente, e un evento significativo è programmato per il 23 luglio, con inizio alle ore 18. Qui, il comitato promotore spera di attrarre l’attenzione e la partecipazione del pubblico, evidenziando l’importanza della questione.

Il comitato ha l’obiettivo di rendere visibile non solo la propria attività, ma anche il sostegno delle istituzioni locali. Infatti, il sindaco di Napoli, Manfredi, si è dichiarato favorevole all’iniziativa, e si prevede anche l’adesione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Questo sostegno istituzionale è cruciale per mobilitare e galvanizzare la cittadinanza, facendo leva su un tema di grande rilevanza per l’intera comunità.

Sostenitori e adesioni locali

Sgambati ha evidenziato che il comitato ha già raccolto una vasta serie di adesioni, non solo a livello nazionale, ma anche sul territorio campano. Il Movimento Cristiano Lavoratori e altre organizzazioni del terzo settore hanno mostrato interesse nel contribuire alla raccolta firme. L’idea è di superare le difficoltà logistiche delle ferie estive e affrontare direttamente i cittadini, offrendo loro l’opportunità di esprimere il loro parere su un tema che potrebbe influenzare in modo significativo la governance locale e regionale.

Il coinvolgimento di associazioni locali e forze cattoliche dimostra quanto sia trasversale questo movimento e quanto siano grandi le aspettative in gioco. Le iniziative per il referendum rappresentano un’opportunità per discutere riguardo le criticità della legge attuale e per coinvolgere maggiormente la popolazione in un confronto democratico su temi rilevanti.

Obiettivi del comitato

Un pluralismo di idee per un’azione comune

Il comitato che sostiene il referendum sull’autonomia differenziata ha come obiettivo centrale l’abolizione di una riforma che Sgambati definisce “iniqua e ingiusta”. Questo movimento non si limita a risolvere questioni locali, ma si propone di affrontare problematiche più ampie, sottolineando l’importanza di una crescita equilibrata che non lasci indietro nessun territorio del Paese.

La caratteristica distintiva del comitato è la varietà delle idee e delle posizioni politiche che si uniscono attorno a un unico scopo. Questo pluralismo è visto come un grande valore aggiunto, in grado di attrarre diverse fazioni sociali ed economiche, in un momento in cui l’unità è fondamentale per far sentire la propria voce. Sgambati sottolinea che avviare una discussione diffusa su questi temi non è solo necessario, ma è essenziale per una mobilitazione efficace in tutto il Mezzogiorno e oltre.

Mobilitarsi oltre i confini regionali

L’obiettivo di questo vasto movimento non si limita alla sola Campania; gli organizzatori intendono estendere la campagna in tutte le regioni italiane, per garantire un coinvolgimento complessivo e una rappresentanza autentica delle esigenze locali. L’idea è quella di fare pressione affinché vi sia un riconoscimento delle istanze delle regioni meno rappresentate, creando un’onda di consenso in favore dell’abrogazione di leggi percepite come inique. Questo approccio si propone di dare voce a chi, da troppo tempo, teme di essere penalizzato dalle politiche centraliste, il che rende il referendum non solo un atto giuridico, ma un passaggio fondamentale per la democrazia partecipativa.

In questo scenario di grande attesa, la possibilità di un consenso eccessivo o di una “valanga di sì” diventa il faro guida per la UIL, segnalando che la strada per un cambiamento sostanzioso è già segnata, e che l’azione dei cittadini sarà cruciale per modificare il futuro delle loro comunità.

Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2024 da Donatella Ercolano

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