L’ematologia bolognese si conferma punto di riferimento in Italia e all’estero grazie a risultati clinici e sperimentazioni nelle terapie cellulari Car-T, dedicate ai tumori del sangue. L’istituto del Policlinico di Sant’Orsola Irccs “Lorenzo e Ariosto Seràgnoli” porta avanti l’eredità di Sante Tura, pionere della disciplina, investendo su ricerca clinica e produzione accademica di terapie innovative. Le terapie Car-T hanno aperto nuovi orizzonti nei trattamenti per linfomi, mielomi e leucemie, e l’attività del centro riflette un impegno crescente verso studi clinici e sperimentazioni di nuova generazione.
L’istituto seràgnoli e la leadership nella terapia car-t in italia
L’Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli” del Policlinico Sant’Orsola è tra i centri leader in Italia per il trattamento con terapie Car-T, avendo curato circa 240 pazienti, soprattutto con linfomi e mielomi. Sono attivi più di 240 trial clinici, coprendo tutte le fasi di sperimentazione, dalla fase 1 alla fase 3. L’istituto sta concludendo la realizzazione di una cell factory per la produzione di terapie cellulari accademiche, un progetto che permetterà di sviluppare trattamenti su misura, prodotti all’interno dell’ospedale a scopo no profit. Questo ruolo da capofila è frutto di anni di esperienza e di continue sperimentazioni. Pier Luigi Zinzani, direttore e presidente della Società italiana di ematologia, sottolinea che “oltre il 40% dei pazienti arriva da altre regioni proprio per la possibilità di accedere a farmaci sperimentali innovativi, soprattutto per casi resistenti alle cure standard.”
Come è nata la crescita dell’ematologia a bologna
L’ematologia bolognese deve parte della sua crescita agli studi e alla visione di Sante Tura e Franco Mandelli, considerati i padri della moderna ematologia in Italia. Lo sviluppo del reparto è avvenuto nel solco della loro eredità, valorizzando la ricerca clinica e assistenziale. L’Hematology Summit, evento internazionale con il patrocinio della Società italiana di ematologia, che si tiene annualmente a Bologna, rende omaggio proprio a Tura, ricordando il suo contributo fondamentale. Negli ultimi anni sono state ampliate le indicazioni per le Car-T, ora oltre una decina, con l’avvio di nuove sperimentazioni per Car-T di seconda generazione, sia autologhe che allogeniche. Questi trattamenti, ottenuti da linfociti del paziente o di donatori sani, rappresentano il passo successivo per estendere la copertura terapeutica e migliorare la tollerabilità e l’efficacia.
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Nuove frontiere nelle terapie cellulari e la cell factory del policlinico sant’orsola
La cell factory in fase di completamento a Bologna sarà la prima in Emilia-Romagna dedicata alla produzione accademica di terapie cellulari Car-T. Questo laboratorio consentirà di sviluppare nuove formulazioni di Car-T, favorendo la sperimentazione su malattie ematologiche meno attrattive per le industrie farmaceutiche. Francesca Bonifazi, che guida l’unità complessa di trapianto e terapie cellulari, spiega che “l’obiettivo riguarda non solo la produzione ma anche la ricerca di nuove indicazioni cliniche per queste terapie.” Il centro collabora con altri istituti come il Bambino Gesù di Roma, per condividere studi e scoperte. La produzione accademica è importante per abbattere i costi, ridurre i tempi e aumentare la disponibilità di Car-T nel contesto pubblico ospedaliero.
Investimenti e risultati al policlinico sant’orsola irccs
Il Policlinico Sant’Orsola è diventato Irccs nel 2020 grazie alla qualità dimostrata nell’assistenza e nella ricerca, soprattutto nei trapianti e nelle patologie oncologiche. Il 2023 ha registrato un aumento consistente negli investimenti destinati alla ricerca scientifica, con quasi 30 milioni di euro, un +63% rispetto all’anno precedente. Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Irccs, evidenzia lo sviluppo di partnership europee e nazionali, in particolare attraverso programmi come Horizon Europe e reti di riferimento per malattie rare. L’innovazione nelle terapie cellulari avanzate si inserisce in questo contesto di ricerca pubblica, che mira a offrire nuove opzioni di cura per i pazienti oncoematologici.
Il ruolo di ail e l’impegno sul territorio per i pazienti oncoematologici
Da oltre cinquant’anni, l’Ail offre supporto diretto ai pazienti e alle famiglie, oltre a promuovere la ricerca scientifica. Il presidente nazionale Giuseppe Toro ricorda come le Car-T rappresentino “una concreta opportunità terapeutica per molti pazienti che non rispondono alle cure tradizionali.” In Emilia-Romagna, la sezione Ail di Bologna fornisce servizi gratuiti come assistenza domiciliare, supporto psicologico e trasporto, fondamentali per chi segue trattamenti sperimentali. Nel 2024, oltre 197 persone hanno usufruito dell’assistenza domiciliare e quasi 400 sono state ospitate dalla Casa Ail, punto di riferimento per chi deve svolgere terapie complesse. Il presidente Gaetano Bergami evidenzia l’impegno finanziario dell’associazione nella ricerca, con oltre un milione di euro stanziati nel 2024 per progetti focalizzati sulle patologie ematologiche, investendo in biologi, medici, infermieri e tecnici.
Il cammino dell’ematologia bolognese conferma la centralità del Policlinico Sant’Orsola nell’ambito delle terapie cellulari e delle sperimentazioni. Tra innovazioni tecnologiche e ricerca applicata, l’istituto prepara nuove strategie per migliorare la vita dei pazienti con tumori del sangue, puntando a estendere gli orizzonti terapeutici nel prossimo futuro.