La riflessione sull’economia sabbatica riprende antichi insegnamenti biblici per proporre soluzioni concrete a sfide contemporanee legate alla giustizia sociale ed economica. Giulio Guarini e padre Alex Zanotelli, nel loro libro del 2024, mettono in luce come i principi di condivisione e riposo possano tradursi in un sistema economico capace di promuovere uno sviluppo umano che abbraccia tutte le persone e rispetta l’ambiente. Qui si approfondiscono le radici bibliche, le sfide odierne e le possibili riforme suggerite dall’interpretazione della dottrina sociale della Chiesa.
Le radici bibliche dell’economia sabbatica e la loro attualità
Il concetto di economia sabbatica ha origine nei racconti della Bibbia, dove la manna nel deserto rappresenta un dono divino fornito in abbondanza ma vincolato a regole precise di condivisione. Questi insegnamenti sono contenuti non solo nella narrazione della manna ma anche nella legislazione del Levitico, nei messaggi profetici e nei detti e parabole di Gesù. Le prime comunità cristiane mettevano in pratica la distribuzione equilibrata dei beni, affermando la necessità di riposo non solo per i lavoratori ma anche per la terra. Alla base di tutto, si trova il principio dell’“abbastanza per tutti”, che si oppone da un lato all’accumulo eccessivo da parte di pochi e dall’altro alla scarsità comune.
Questa eredità spirituale torna utile anche oggi. La tecnologia moderna permette di produrre risorse, beni e conoscenze in quantità da garantire il soddisfacimento dei bisogni universali. Eppure, il problema principale resta la distribuzione e l’uso di queste risorse. La Bibbia infatti indicava precise regole per una condivisione che riconoscesse la dignità di ogni persona e salvaguardasse l’ambiente. Guarini ricorda che queste fonti antiche possono ispirare soluzioni pratiche per un’economia che sia giusta, equilibrata e orientata al bene comune.
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Sviluppo umano integrale e le sfide della condivisione dell’abbondanza
Lo sviluppo umano integrale è un tema centrale in questo discorso. Riprendendo le idee di Paolo VI e della Populorum progressio, Guarini mette l’accento su un progresso che coinvolge tutta la persona, in tutte le sue dimensioni. Non si tratta solo di crescita economica, ma anche di miglioramento della qualità della vita e di salvaguardia dell’ambiente, come sottolineato dall’enciclica Laudato si’ di papa Francesco.
Il nodo cruciale resta la capacità di trasformare l’abbondanza tecnologica in un fattore generativo di benessere condiviso. Questo processo coinvolge un rapporto circolare tra condivisione e sviluppo economico: la distribuzione equa della ricchezza migliora condizioni sociali e ambientali, e questa stessa condivisione stimola ulteriori progressi economici. Guarini integra modelli economici classici con approcci sociali e civili, in cui gli agenti agiscono combinando interesse personale e attenzione verso gli altri.
Ci sono ostacoli forti alla condivisione: la logica tecnocratica tende a favorire le rendite finanziarie e naturali che concentrate in pochi soggetti limitano la diffusione equilibrata delle risorse. Papa Francesco ha denunciato più volte queste situazioni, sottolineando la necessità di superare modelli che danneggiano l’ambiente e aggravano le disuguaglianze sociali. Solo riconoscendo questi limiti si possono progettare risposte coerenti con i principi di solidarietà e giustizia.
I fattori che favoriscono o ostacolano la trasformazione economica e sociale
Nella lettura di Guarini, esistono elementi chiave che incoraggiano la condivisione dell’abbondanza. Tra questi vi sono lo stato sociale che interviene per riequilibrare le disuguaglianze, una distribuzione del reddito più solidale e una rete di cooperazione tra individui e gruppi. L’inclusione sociale assume il ruolo di principio ispiratore, collegandosi al concetto di sussidiarietà, che privilegia l’autonomia delle comunità senza rinunciare all’intervento pubblico.
In contrapposizione, la diffusione di pratiche centralistiche e forme eccessive di assistenzialismo possono rallentare lo sviluppo produttivo e sociale. Costringono il sistema in una spirale di dipendenza anziché stimolare nuove energie e iniziative. Altri elementi che bloccano il processo sono le rendite, siano esse finanziarie o legate allo sfruttamento di risorse naturali, spesso accumulate da pochi a scapito della maggioranza.
Per evitare queste trappole, Guarini richiama le necessità di profonde riforme strutturali e di iniziative che portino a un cambiamento duraturo. Questi interventi devono tenere conto delle richieste di papa Francesco, soprattutto riguardo a un giubileo ecologico-finanziario che rimetta in discussione i modelli attuali di produzione e consumo. La trasformazione proposta parte proprio dalla consapevolezza della interdipendenza tra economia, società e ambiente.
Indicazioni per riforme generative nel quadro della dottrina sociale della chiesa
Il punto di partenza delle proposte di Guarini è un appello alla responsabilità collettiva. Le riforme auspicate mirano a impedire che il sistema economico resti imprigionato in dinamiche di accumulo senza limiti o esclusione sociale. La dottrina sociale della Chiesa offre un quadro ideale, suggerendo politiche che sostengano la giustizia distributiva e favoriscano un rapporto equo con la natura.
Guarini evidenzia come la trasformazione dell’attuale modello richieda interventi multilivello, coinvolgendo istituzioni, imprese e società civile. Ogni attore ha un ruolo nel sostenere nuovi modi di produzione e consumo basati sulla condivisione. Le reti di cooperazione e le pratiche innovative sono chiamate a diventare punti di riferimento per uno sviluppo che metta al centro la persona e la comunità.
L’invito di papa Francesco per un giubileo ecologico-finanziario resta una bussola che orienta queste scelte. Si tratta di ripartire dalla giustizia nel governo delle risorse, dall’attenzione a chi è escluso o vulnerabile e da una redistribuzione che non penalizzi ma valorizzi le potenzialità di tutti. Senza queste riforme, guadagnare uno sviluppo umano integrale apparirebbe lontano, nonostante la ricchezza tecnica e produttiva esistente.
Il contributo di giulio guarini alla dottrina sociale nella riflessione economica
Giulio Guarini, docente di economia politica all’università degli studi della Tuscia, è una voce autorevole sul rapporto tra economia e valori etici. Il suo lavoro combina la riflessione biblica con conoscenze approfondite di modelli economici contemporanei. Nel Dizionario della dottrina sociale della Chiesa cura voci dove si discutono temi come abbondanza, condivisione e sviluppo generativo.
La sua analisi mette in luce come sia possibile ripensare il sistema economico influenzandolo con principi di giustizia sociale tratti dalla tradizione cristiana. Guarini sottolinea che questo percorso richiede coraggio e coerenza, dati gli interessi consolidati che resistono alla trasformazione. Il dialogo tra fede, economia e società civile rappresenta dunque un terreno cruciale per affrontare le sfide globali.
La pubblicazione “Economia sabbatica” si inserisce in questo contesto, offrendo una sintesi che può orientare studiosi, politici e operatori impegnati a costruire un futuro più equo e sostenibile. Il contributo di Guarini è accessibile anche attraverso podcast dedicati, diffusi dal Dizionario della dottrina sociale, che invitano a riflettere e discutere questo approccio alternativo.