Nuova norma regionale per la gestione integrata dei servizi agli anziani non autosufficienti in Friuli Venezia Giulia

Nuova norma regionale per la gestione integrata dei servizi agli anziani non autosufficienti in Friuli Venezia Giulia

Friuli Venezia Giulia avvia un progetto per riorganizzare i servizi residenziali per anziani non autosufficienti, promuovendo modelli integrati pubblico-privato e migliorando strutture e assistenza sul territorio.
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Il Friuli Venezia Giulia avvia un progetto per riorganizzare i servizi residenziali per anziani non autosufficienti, promuovendo un partenariato pubblico-privato e migliorando strutture e gestione per rispondere alle crescenti esigenze del settore. - Gaeta.it

Il Friuli Venezia Giulia ha avviato un progetto per riorganizzare i servizi residenziali dedicati agli anziani non autosufficienti. La Regione punta a costruire un tavolo tecnico-politico per condividere obiettivi e risorse, migliorare le strutture e introdurre modelli di gestione che mettano insieme pubblico e privato. Questa scelta nasce dalla necessità di rispondere a bisogni crescenti e affrontare le criticità del settore con un approccio coordinato e sostenibile.

Il contesto e la presentazione della nuova norma

Il 2025 vede il Friuli Venezia Giulia impegnato in una revisione profonda del sistema residenziale per anziani con difficoltà d’autosufficienza. La presentazione ufficiale della norma è avvenuta al Santa Maria della Misericordia di Udine, in un’occasione in cui l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha illustrato motivazioni e passaggi di questa iniziativa. Lo scopo è favorire un confronto preventivo tra tutte le parti interessate, permettendo di ragionare su come razionalizzare risorse e strutture.

Riccardi ha spiegato che la nuova normativa non comporta una semplice privatizzazione o sostituzione del pubblico, ma punta a sviluppare un dialogo tra pubblico e privato per trovare soluzioni efficaci. Questo approccio mira a dare risposte concrete a un settore che vede una domanda in crescita, ma che finora ha faticato a entrare nell’agenda politica con la necessaria attenzione.

Dati sul fabbisogno e le esigenze degli anziani non autosufficienti in regione

La situazione attuale mostra un sistema con più di 10 mila posti letto destinati agli anziani non autosufficienti, una cifra considerevole se messa a confronto con i circa 3 mila posti letto ospedalieri dedicati a questa stessa categoria. Tuttavia, questa disponibilità non si traduce necessariamente in un’erogazione efficiente e uniforme dei servizi.

La norma regionale intende affrontare questo divario rivedendo la distribuzione e le caratteristiche delle strutture. Serve un piano pluriennale che consideri la quantità e la qualità degli ambienti, con criteri edilizi standardizzati per garantire omogeneità e sicurezza. Riccardi ha messo in evidenza come sia urgente colmare lacune soprattutto nelle fasi di post-acuzie, riabilitazione e assistenza a pazienti cronici.

Questi aspetti, spesso trascurati, influenzano significativamente il benessere degli anziani e la sostenibilità complessiva del sistema sanitario regionale. Ciò richiede non solo una riflessione sulle strutture, ma anche l’integrazione tra ospedali, domicili e residenze. Un modello che, almeno per ora, presenta un vuoto difficilmente gestibile senza un coordinamento più stretto.

La proposta di modelli gestionali integrati tra pubblico e privato

La norma punta a ridefinire i modelli di gestione, aprendo la strada a una collaborazione chiara tra enti pubblici e operatori privati. Il pubblico rimane il soggetto che definisce gli obiettivi di servizio e ne controlla i risultati, mentre agli investitori privati viene affidato il rischio di gestione. Questo equilibrio ha l’obiettivo di evitare privatizzazioni invasive, mantenendo il controllo pubblico sulle politiche di assistenza ma coinvolgendo il privato come partner attivo.

In questa prima fase, il tavolo tecnico-politico svolgerà un ruolo centrale, esaminando insieme tutte le parti le esigenze reali di edifici e servizi, così da elaborare proposte concrete da inserire in un futuro bando regionale. Il processo di consultazione coinvolgerà enti locali e soggetti privati, formando un dialogo partecipato e aperto.

Riccardi ha più volte sottolineato che si tratta di un partenariato vero tra pubblico e privato, non di una semplice delega. L’obiettivo resta quello di costruire un sistema più rispondente, adeguato alle necessità attuali, capace di superare la divisione tra ospedale, domiciliare e residenze, proponendo alternative appropriate per il lungo periodo.

Sfide dell’organizzazione e revisione del sistema di assistenza

Tra le criticità emerse e contenute nella discussione, spicca l’inefficienza nel sistema di assistenza alle persone non autosufficienti. Nel territorio fanno difetto strutture adeguate soprattutto per percorsi post-acuti e rieducativi, mentre spesso si concentra troppo sull’ospedale, con una scarsa integrazione con la rete territoriale.

Riccardi ha evidenziato come necessiti meno sale operatorie decentrate e più coordinamento tra ospedale, casa e residenze. Questi spazi vuoti tra assistenza domiciliare e strutture di lungo termine creano disservizi e aumentano i costi complessivi. Serve un modello in grado di accompagnare il paziente in tutte le fasi della sua condizione, per evitare ricoveri inutili o interventi inefficaci.

Il rinnovamento del sistema richiede una visione organica, unita a un impegno chiaro da parte di tutti i soggetti coinvolti. Il percorso instaurato dalla Regione punta a costruire questa visione congiunta, definendo un orizzonte di intervento pluriennale e stabilendo le regole per gestire un numero crescente di anziani che hanno necessità di cure.

L’apertura verso forme di collaborazione tra pubblico e privato non esclude la presa di posizione forte dell’amministrazione regionale che, pur lasciando spazio a nuovi soggetti, mantiene la guida del processo decisionale e di monitoraggio. A quel punto, sarà possibile mettere a punto un sistema di assistenza agli anziani più solido e adeguato alle sfide demografiche in corso.

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