Un tragico evento ha scosso la comunità di Nuoro, dove Roberto Gleboni, un operaio forestale, ha compiuto una strage familiare prima di togliersi la vita. Questo brutale episodio ha colpito non solo la famiglia coinvolta, ma anche i residenti del quartiere, che descrivono Roberto come una persona tranquilla e disponibile. La ricostruzione della vicenda è ancora in corso, affiancata dalle indagini delle forze dell’ordine che cercano di comprendere le dinamiche di un gesto così drammatico.
Chi era Roberto Gleboni? Un uomo disponibile e amante degli animali
Roberto Gleboni era conosciuto nel suo quartiere come una persona tranquilla e disponibile, un uomo che si prodigava per aiutare gli altri. Queste le parole di Armando Lodi, un vicino di casa che ha avuto l’opportunità di conoscere meglio Roberto. “Mi aveva offerto la sua auto dopo che mi era stata rubata,” racconta Lodi, rivelando un lato amorevole e generoso del defunto. Lodi sottolinea che Gleboni non solo era un sindacalista attivo nella Cisl, ma anche un grande amante degli animali, un aspetto che ha contribuito a costruire la sua immagine di persona dedita al benessere altrui.
Gleboni viveva in affitto in un appartamento della sorella di un vicino recentemente ferito. Il suo ruolo nella comunità come operaio forestale è un ulteriore elemento che caratterizza la sua vita quotidiana: guidava i mezzi necessari per il suo lavoro, prestando attenzione alla sicurezza e alla cura dell’ambiente circostante. Ciò ha alimentato l’idea che fosse un uomo legato alla terra e alla natura, in grado di offrire supporto anche a chi, come Lodi, affrontava difficoltà personali.
Il dramma della mattina: una strage e un suicidio
Questa mattina, la vita di Gleboni ha preso una piega tragica e inaspettata. La sua casa, situata al pian terreno di via Ichnusa, è diventata il teatro di un evento sconvolgente per i residenti della zona. Testimoni oculari hanno riportato di aver sentito diversi colpi di arma da fuoco, seguiti da urla di disperazione, in particolare quelle della sorella e della madre di Giusi Massetti, vittima del gesto omicida di Gleboni. È un dramma che ha scosso profondamente la comunità, creando un clima di paura e angoscia.
La situazione è stata immediatamente segnalata alle forze dell’ordine, che hanno chiuso la strada e avviato le indagini. I dettagli della sparatoria e della successione di eventi che hanno portato alla morte di Giusi Massetti e al successivo suicidio di Gleboni sono ancora in fase di chiarimento. Gli inquirenti, inclusi il pubblico ministero di turno della Procura di Nuoro e il medico legale Roberto Demontis, sono stati attivati per approfondire la situazione e raccogliere le prove necessarie.
Le indagini e il supporto alla comunità
Le indagini sono state avviate con urgenza e serietà, sotto la direzione della prefetta Alessandra Nigro e delle forze dell’ordine che stanno svolgendo un vertice in Prefettura. L’obiettivo delle autorità è quello di stabilire una cronologia precisa degli eventi e le motivazioni che hanno portato a questo insensato gesto. Il supporto psicologico e assistenziale è stato già avviato per le famiglie coinvolte e i residenti della comunità, colpiti emotivamente dalla brutalità degli eventi.
Le domande che surgono ora nella mente dei residenti sono molteplici e sconcertanti: cosa ha portato Gleboni a compiere un gesto così estremo? È fondamentale per la comunità trovare risposte, mentre gli investigatori si concentrano sul raccogliere testimonianze e prove. Nel frattempo, nuove misure di sicurezza e prevenzione potrebbero essere necessarie per evitare futuri episodi tragici, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale di una comunità già provata da questo dramma.
Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Marco Mintillo