Nella tranquilla frazione di fiorano canavese si è consumata una tragedia che ha scosso l’intera comunità locale. Lo scorso 14 giugno, i carabinieri della compagnia di ivrea sono intervenuti in un appartamento al centro di gravi sospetti riguardo al benessere degli animali ospitati. Quanto scoperto ha aperto un’inchiesta per maltrattamenti su animali con conseguenze penali per il proprietario dell’abitazione. La vicenda ha portato alla luce una situazione di totale abbandono e degrado, che ha provocato la morte di due gatti trovati senza cibo e acqua.
L’intervento delle forze dell’ordine e la scoperta dell’appartamento in condizioni scandalose
L’allarme è partito dall’amministratore del condominio dove si trova l’appartamento, allertato da un forte odore sgradevole e dalla segnalazione di altri residenti preoccupati per le condizioni dell’immobile. Da tempo si sospettava qualcosa, ma il quadro emerso al momento del controllo dei carabinieri si è rivelato molto più grave di quanto immaginato. L’appartamento era in stato di abbandono, con sporcizia diffusa e disordine ovunque. I militari si sono trovati davanti ai corpi senza vita di due gatti, in avanzato stato di decomposizione, privi di acqua e cibo da tempo.
Mistero sugli altri gatti scomparsi
La gravità della situazione è aumentata quando è emerso che altri gatti, probabilmente della stessa proprietà, erano stati rimossi poco prima dall’arrivo delle autorità da una persona rimasta sconosciuta. Resta ancora da verificare chi abbia preso quegli animali e quale sia la loro sorte. Questo elemento aggiunge un alone di mistero e preoccupazione sul reale stato di salute e sicurezza di quei felini.
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Contesto sociale e legale: l’uomo residente sotto sfratto e la normativa italiana contro i maltrattamenti
L’uomo denunciato risiede nell’appartamento ed è formalmente soggetto a sfratto. Le condizioni di vita e ambientali descritte non offrono giustificazioni per l’abbandono degli animali. La legge italiana punisce severamente il maltrattamento degli animali attraverso l’articolo 544-ter del codice penale. Le pene previste possono raggiungere fino a 18 mesi di carcere, ma aumentano a 30 mesi se gli animali muoiono a causa dei maltrattamenti. Nel caso di fiorano canavese, il ritrovamento dei gatti morti configura un reato che può portare responsabilità penali immediate.
Inchiesta in corso e possibili perizie
La denuncia è stata automatica dopo il sopralluogo dei carabinieri e ora la procura valuterà i passi successivi, includendo la possibilità di incaricare una perizia veterinaria per accertare le cause esatte della morte. L’aspetto sociale non può essere trascurato, visto che il proprietario dell’alloggio si trovava in una condizione di precarietà abitativa che, però, non esonera dalla cura e protezione degli animali in casa.
Reazioni della comunità e riflessioni sul fenomeno dei maltrattamenti domestici degli animali
La scoperta ha scatenato reazioni di indignazione e preoccupazione tra vicini e associazioni che si occupano di tutela degli animali. Nel territorio si registrano spesso casi sommersi di maltrattamenti, che emergono solo dopo segnalazioni o interventi esterni. Il caso di fiorano canavese dimostra quanto possano rimanere invisibili le sofferenze degli animali rinchiusi in ambiente domestico, dove la crudeltà si manifesta in modi meno evidenti eclatanti ma non meno tragici.
Un appello silenzioso per la tutela degli animali
Le associazioni sottolineano come il silenzio delle istituzioni locali renda ancora più difficile intervenire tempestivamente e salvare queste creature. La vicenda riporta l’attenzione su un problema diffuso e spesso ignorato: il maltrattamento lento, che si manifesta con negligenza, indifferenza e abbandono, e che può macchiarsi di morte. Un appello silenzioso di animali che non possono chiedere aiuto, ma che meritano comunque tutela e giustizia.