Nella mattinata di oggi, l’operazione di disinnesco di un ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto nella zona del porto di Ancona, ha avuto esito positivo. Il prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, ha condiviso i dettagli della procedura complessa in un punto stampa, rassicurando la popolazione sul tempestivo e sicuro svolgimento delle operazioni. I cittadini, dopo l’emergenza, possono ora tornare alle loro abitazioni, mentre gli esperti dell’Esercito e della Marina Militare si preparano al brillante finale dell’ordigno.
Un’operazione ben coordinata e senza criticità
Il prefetto Valiante ha elogiato il lavoro eseguito dal Genio Ferrovieri dell’Esercito, sottolineando come le tempistiche siano state rispettate e addirittura accelerate rispetto al cronoprogramma iniziale. “Si era programmato di dedicarvi circa 180 minuti, ma le operazioni sono state eseguite con una velocità che ha evitato ogni criticità,” ha dichiarato, evidenziando la competenza dei tecnici coinvolti nella manovra. La fase di spolettamento, notoriamente più delicata e rischiosa, è stata completata con successo, per cui sono stati avviati i preparativi per le seguenti fasi di consegna e brillamento dell’ordigno.
Collaborazione tra istituzioni per la sicurezza dei cittadini
La fase successiva ha visto la consegna dell’ordigno alla Marina Militare. Qui, un team specifico si occupa del brillamento in mare, previsto per le prossime ore. Valiante ha rassicurato i residenti, informando che gli evacuati possono ritornare a casa, poiché la viabilità è stata già ripristinata. In questo contesto, il vice sindaco Giovanni Zinni ha ringraziato pubblicamente la Prefettura per l’ottima coordinazione che ha minimizzato i disagi arrecati alla comunità. Grazie a misure preventive, come la creazione di una camera di compensazione, il raggio di rischio di un’eventuale esplosione è stato ridotto, evitando l’evacuazione di numerosi quartieri, in particolare nelle zone di San Pietro e Guasco.
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Dettagli sull’ordigno e sulle operazioni di disinnesco
Il comandante del Genio Ferrovieri dell’Esercito, colonnello Marco Silenzi, ha fornito informazioni dettagliate sull’ordigno rinvenuto, descritto come una bomba aerea americana da 500 libbre. La bomba, rinvenuta in stato semi-esploso, aveva già visto la parte posteriore deturpata da un’esplosione. Oggi, gli artificieri hanno provveduto alla rimozione della spoletta rimasta e alla messa in sicurezza dell’ordigno, che ora è pronto per il suo trasporto verso la zona di brillamento.
Brillamento in mare: sicurezza e precauzioni ambientali
Il brillamento dell’ordigno avverrà a circa sette miglia dalla costa, a una profondità di circa 15 metri. Il capitano di Fregata Mirco Leonzi dei palombari della Marina Militare ha spiegato i dettagli della procedura. Prima dell’esplosione, si utilizzerà una carica di riduzione di impatto ambientale, una piccola esplosione preventiva per garantire la fuga della fauna ittica presente nella zona sottostante. Questa misura è essenziale per minimizzare l’impatto ambientale e garantire la salvaguardia degli ecosistemi marini locali.
Le operazioni di disinnesco sono un esempio di come la collaborazione tra diverse forze istituzionali possa garantire la sicurezza della popolazione e il corretto svolgimento di operazioni potenzialmente rischiose. La coordinazione tra l’Esercito e la Marina Militare ha dimostrato il valore della preparazione e della professionalità in situazioni di emergenza, contribuendo a un esito favorevole e sicuro per tutti.