L’agosto 2025 si annuncia complicato per chi viaggia tra le Marche e Roma, a causa di interventi sulla ferrovia che interromperanno il collegamento diretto. Le modifiche interesseranno la tratta tra Orte e Foligno per un mese, provocando disagi e l’inevitabile aumento dei tempi di viaggio. I pendolari e i turisti si preparano a cambiare rotta, mentre i rappresentanti del Pd regionale contestano l’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni.
I lavori sulla linea Orte e Foligno: tempistiche e implicazioni per i viaggiatori
Da mercoledì 6 agosto fino a sabato 6 settembre 2025 la linea ferroviaria che collega Orte a Foligno subirà una interruzione totale per consentire una serie di lavori di manutenzione. Questo comporterà la sospensione di tutti i treni, inclusi i regionali, lungo il tratto interessato. Chi si sposterà dalle Marche a Roma non potrà più utilizzare la via diretta, e sarà costretto a verificare soluzioni alternative.
Stop e alternative complicate
Questo stop causa l’eliminazione del collegamento tra Falconara e Orte, uno snodo fondamentale per arrivare alla capitale senza cambi intermedi. La conseguenza immediata sarà l’impossibilità di acquistare biglietti unici per raggiungere Roma in modo diretto. Nei fatti, ai viaggiatori rimane solo la possibilità di viaggiare facendo scalo, per esempio a Bologna o a Pescara. Entrambe le opzioni allungano i tempi di viaggio e fanno lievitare le spese.
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Il precedente scenario di maggio 2024 mostra già quale sarà la difficoltà concreta per i passeggeri. Rallentamenti, cancellazioni e costi più alti hanno caratterizzato quei giorni, con forti critiche da parte di pendolari e turisti. La nuova interruzione estiva richiama più di una preoccupazione, soprattutto perché sembra che la giunta regionale e il governo centrale non abbiano agito in modo tempestivo.
la protesta del Pd Marche: interrogazione e richieste alla giunta Acquaroli
I due consiglieri regionali del Pd, Maurizio Mangialardi e Renato Claudio Minardi, sono stati i primi a sollevare la questione pubblicamente. In una nota congiunta hanno denunciato «l’inerzia» della giunta Acquaroli e del governo sul tema dei trasporti ferroviari marchigiani. Hanno inoltre segnalato come l’interruzione non toccherà solo il collegamento con il treno Frecciargento ma anche la linea regionale, fondamentale per spostamenti quotidiani.
Interrogazione in consiglio regionale
I rappresentanti del partito democratico hanno depositato un’interrogazione all’interno del consiglio regionale per chiedere chiarimenti e soluzioni immediate. Nel documento si evidenzia la criticità di una situazione che, dicono, non è stata spiegata abbastanza ai cittadini. Secondo loro, la comunicazione verso i viaggiatori è insufficiente rispetto ai problemi in arrivo.
Il Pd marchigiano sollecita misure compensative, come riduzioni tariffarie per chi sarà costretto a fare scalo a Bologna o a Pescara. Le spese supplementari per viaggiare su queste tratte con le Frecce sono considerate “astronomiche”. L’interrogazione punta a stimolare la giunta Acquaroli a intervenire efficacemente, evitando che i cittadini si ritrovino con disagi senza alternative.
Il nodo della continuità territoriale aerea: promesse e ritardi sui voli Ancona-Roma
Sempre nel 2024 il Pd aveva suggerito di attivare un collegamento aereo tra Ancona e Roma Fiumicino. Questa soluzione avrebbe potuto alleviare almeno in parte i problemi legati alla mancanza di treni diretti. Gli esponenti dem avevano chiesto all’esecutivo regionale di mettere in campo un servizio di continuità territoriale garantendo voli giornalieri, validi per raggiungere la capitale rapidamente.
Ritardi nell’affidamento del servizio
Peccato che la pubblicazione del bando per l’affidamento del servizio abbia subito ripetuti ritardi. Il risultato è che nell’agosto 2025 non sarà possibile effettuare andate e ritorni in giornata tramite aereo. In pratica, i tempi di attesa per il nuovo collegamento sono ancora lunghi. I pendolari e i turisti si trovano così a dover affrontare una seconda volta una condizione di isolamento rispetto alla capitale.
Il Pd rimarca come le richieste siano state avanzate da oltre un anno senza aver ottenuto risposte. Questo induce una sensazione di abbandono tra i cittadini marchigiani, che si sentiranno ancora più distanti da Roma in uno dei periodi più critici per la mobilità regionale.
Conseguenze immediate per pendolari e turisti: tempi maggiori e costi più alti
I disagi riguarderanno diversi gruppi di viaggiatori. I pendolari, che quotidianamente si spostano per lavoro o studio, saranno costretti a prevedere più tempo per raggiungere Roma o altre destinazioni. L’obbligo di cambiare treno a Bologna o Pescara comporta un’organizzazione più complicata, con rischi concreti di ritardi o coincidenze perse.
Anche i turisti subiranno l’effetto delle modifiche. Il collegamento diretto, più comodo e spesso più economico, non sarà disponibile. Per chi si muove nel periodo estivo, la situazione causerà disagi, soprattutto per chi deve affrontare lunghi spostamenti o code agli sportelli per biglietti con più tratte.
Il costo del viaggio subirà un aumento sensibile. Il prezzo dei biglietti con cambio, spesso obbligatorio a breve distanza, supera quello delle soluzioni dirette. Questo pesa sulle tasche dei passeggeri, specie ora che i prezzi del trasporto pubblico registrano incrementi.
La mancanza di misure compensative ufficiali, come sconti o agevolazioni tariffarie, alimenta l’insoddisfazione tra i viaggiatori. Le richieste del Pd per riduzioni su queste tratte alternative rimangono aperte, in attesa di una replica da parte della giunta e del governo.
L’agosto 2025 sarà un banco di prova per il sistema dei trasporti nelle Marche. La capacità delle autorità di gestire l’emergenza ferroviaria e di comunicare efficacemente con i cittadini sarà messa alla prova in una fase delicata per l’intera regione.