Nel territorio di Viguzzolo, in provincia di Alessandria, un dipendente ha trasformato una giornata di lavoro in un caso giudiziario. La vicenda riguarda un uomo di 62 anni, residente nel milanese, sorpreso a sottrarre materiali dal proprio luogo di lavoro in un’azienda di trasporti, episodio che ha portato all’intervento dei carabinieri e al suo arresto.
Il furto scoperto grazie alle telecamere di videosorveglianza
L’episodio si è svolto venerdì 9 maggio negli spazi industriali di una società di trasporti a Viguzzolo. Il personale addetto alla videosorveglianza ha segnalato alla centrale operativa del 112 di Tortona movimenti sospetti da parte di un lavoratore dell’azienda. Le immagini registrate rivelavano chiaramente il 62enne mentre prelevava furtivamente delle cinghie da ancoraggio, strumenti essenziali per garantire la sicurezza durante il carico e il trasporto delle merci.
Questa testimonianza video è stata decisiva: le autorità hanno potuto constatare senza dubbi il comportamento illecito dell’uomo. Le telecamere, strumenti ormai diffusi nei contesti produttivi, in questo caso hanno permesso di documentare il furto in tempo reale, evitando che il materiale venisse portato via senza controllo.
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L’intervento dei carabinieri e il sequestro delle cinghie
Allertati dalla centrale operativa, i carabinieri della stazione di Viguzzolo sono arrivati rapidamente sul posto. Hanno fermato il dipendente mentre tentava di lasciare l’azienda con un carico nascosto nell’auto. Sotto un telo, sono state trovate 29 cinghie da ancoraggio carichi, pezzi professionali dal valore complessivo superiore a mille euro.
Il carico sequestrato evidenzia la natura del furto, considerato aggravato per via della posizione di fiducia del responsabile. Il gesto ha colpito non solo per il valore materiale delle merci sottratte, ma anche per il tradimento della relazione di rispetto e onestà che dovrebbe legare lavoratore e datore di lavoro.
L’iter giudiziario e le misure cautelari per il dipendente
L’uomo arrestato è stato sottoposto a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, misura che prevede la sua regolare comparizione davanti alle autorità in attesa delle decisioni successive del tribunale. L’accusa contestata è furto aggravato, in virtù della natura del bene rubato e della responsabilità esercitata nello svolgimento del proprio ruolo in azienda.
Il caso è ora al vaglio degli inquirenti, interessati anche a comprendere se vi siano altre situazioni simili o eventuali complicità. L’episodio sottolinea come le conseguenze legali per i lavoratori che si rendono protagonisti di illeciti non si limitino a sanzioni disciplinari interne, ma possono estendersi a responsabilità penali significative.
Sicurezza interna e prevenzione dei furti in azienda attraverso la tecnologia
L’evento torna sotto i riflettori del dibattito sulla sicurezza all’interno delle aziende, tema che coinvolge sia le imprese di dimensioni grandi sia quelle più piccole. L’uso di sistemi di videosorveglianza e controllo accessi si conferma lo strumento principale per individuare tentativi di sottrazione di beni aziendali da parte del personale interno.
Sebbene la tecnologia non possa eliminare completamente i rischi, aiuta a limitare danni materiali e a mantenere la fiducia necessaria in un ambiente lavorativo. I responsabili delle risorse umane e della sicurezza devono vigilare con attenzione su questi aspetti per salvaguardare sia il patrimonio aziendale sia il clima tra colleghi.
L’arresto del dipendente a Viguzzolo si rivela un esempio concreto delle implicazioni che un comportamento illecito interno può causare a un’azienda e dei controlli che oggi si rivelano indispensabili. Lo svolgimento delle indagini e gli sviluppi del caso saranno seguiti con attenzione nel prossimo futuro.