Dimissioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate: Ernesto Maria Ruffini spiega i motivi della sua scelta

Dimissioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate: Ernesto Maria Ruffini spiega i motivi della sua scelta

Ernesto Maria Ruffini si dimette da direttore dell’Agenzia delle Entrate, citando tensioni con il governo e un clima politico deteriorato, ma ribadisce l’importanza del rispetto per le leggi e la partecipazione civica.
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Dimissioni del direttore dell'Agenzia delle Entrate: Ernesto Maria Ruffini spiega i motivi della sua scelta - Gaeta.it

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha annunciato le sue dimissioni in un’intervista al Corriere della Sera, esprimendo le sue preoccupazioni riguardo il clima politico attuale. Ruffini ha dichiarato che i rapporti con il governo si sono fatti più tesi, oltre a criticare pubblicamente il modo in cui i funzionari pubblici vengono percepiti. Nel frattempo, ha ribadito la sua determinazione a mantenere i valori ai quali ha sempre aderito, come giurista e professionista.

Ruffini e la decisione di dimettersi

In un’intervista incisiva, Ruffini ha chiarito la sua posizione, rivelando di aver già comunicato al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, la sua intenzione di lasciare l’incarico per consentire una transizione regolare al successore. “Non sono sceso in campo, ma rivendico il diritto di parlare”, ha affermato. La sua decisione non è stata presa alla leggera, ma nasce dalla necessità di rimanere fedele a se stesso e ai principi che lo hanno guidato finora. Secondo il direttore uscente, il rispetto per le leggi e il mandato ricevuto rappresenta la priorità principale dell’operato di un pubblico funzionario.

Ruffini ha anche fatto notare come le sue posizioni siano state fraintese, e come il dibattito politico odierno si sia ridotto a un gioco di potere, piuttosto che a un confronto civilizzato e alla ricerca del bene comune. L’ambiente attorno a lui è cambiato radicalmente e questo cambiamento l’ha spinto a ritenere che la sua permanenza non avrebbe avuto senso.

Critiche al governo sulle modalità di funzionamento dell’Agenzia

Uno dei punti più controversi sollevati da Ruffini riguarda le critiche che ha ricevuto dall’attuale governo, in particolare osservazioni che lo hanno paragonato a un estorsore. “Non avevo mai visto pubblici funzionari descritti in questi termini”, ha sottolineato, avvertendo che insinuazioni di questo tipo danneggiano profondamente l’immagine delle istituzioni. Rafforzando la sua posizione, ha indicato che la tassazione è una questione di competenza legislativa, e non dell’Agenzia.

A suo avviso, demonizzare il fisco non fa bene alla collettività, anzi, considerare il fisco come un nemico è una scelta pericolosa. “Colpire l’Agenzia delle Entrate significa colpire il cuore dello Stato”, ha avvisato. Secondo Ruffini, gli evasori rappresentano una vera minaccia per i cittadini onesti, che sono sempre quelli che subiscono le conseguenze di queste illegalità.

Attività pubblica e partecipazione civica: un impegno costante

Ruffini ha sempre partecipato attivamente a dibattiti e convegni, discutendo temi di rilevanza sociale e politica. Ha affermato che la promozione del bene comune non dovrebbe essere monopolio di una parte politica, ma dovrebbe coinvolgere tutti. Per lui, l’educazione al bene comune e alla partecipazione civica è fondamentale per formare una società consapevole, soprattutto tra i giovani, che dovrebbero essere incoraggiati a parlare di politica in modo costruttivo.

Il direttore uscente ha chiesto di riconsegnare alla politica il suo significato più profondo, distaccandola dall’immagine di un mero gioco di potere o di un talent show. “La politica è un’avventura collettiva che si fonda su rispetto e dialogo”, ha evidenziato, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva e del coinvolgimento dei cittadini.

Orgoglio per i risultati ottenuti

Nonostante le difficoltà, Ruffini ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti durante la sua guida. Ha citato il calo significativo dell’evasione fiscale, scesa di circa il 30%, e il recupero record di oltre 31 miliardi di euro in un solo anno. Tale risultato dimostra che un’agenzia fiscale efficiente può apportare vantaggi reali alla comunità.

Durante la pandemia, la sua leadership ha consentito l’erogazione di aiuti in tempi rapidi, guadagnandosi il soprannome di “Agenzia delle uscite”. Ruffini ha evidenziato come queste azioni siano state cruciali per supportare l’economia in un momento di crisi, dimostrando che l’amministrazione pubblica ha la capacità di rispondere rapidamente alle emergenze. “Evadere le tasse danneggia non solo lo stato, ma anche i cittadini stessi”, ha avvisato, ribadendo il legame tra contribuzione fiscale e servizi pubblici di qualità.

Riflessioni sulla politica e futuro

Ruffini ha affermato la sua idea di politica come diritto e dovere di ogni cittadino. Ha messo in evidenza che anche senza ricoprire ruoli ufficiali, tutti possono contribuire al bene comune. Nel suo discorso, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di un coinvolgimento attivo nella società e nella vita pubblica.

Ritornando alla sua professione di avvocato, Ruffini ha chiarito di voler continuare a promuovere la discussione su temi come il senso civico e l’uguaglianza, considerandoli fondamentali per il progresso del Paese. La sua scelta di dimettersi rappresenta un nuovo inizio, ma il suo impegno nei confronti della comunità e della cittadinanza rimane forte e determinato.

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