Cyberbullismo e Revenge Porn: i Rischi che Preoccupano i Giovani sul Web

Cyberbullismo e Revenge Porn: i Rischi che Preoccupano i Giovani sul Web

Uno studio rivela che il 58% dei giovani teme il revenge porn come principale rischio online, seguito da cyberbullismo e molestie. La maggioranza chiede regole più severe per la sicurezza digitale.
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Cyberbullismo e Revenge Porn: i Rischi che Preoccupano i Giovani sul Web - Gaeta.it

Un recente studio condotto dall’Osservatorio Indifesa, in collaborazione con Terre des Hommes e la community di Scomodo, ha portato alla luce le paure più diffuse tra i giovani riguardo ai pericoli del web. In particolare, il 58% dei ragazzi e delle ragazze sotto i 26 anni ha identificato il revenge porn come il rischio maggiore che si corre online. Questi dati emergono in un contesto in cui il Safer Internet Day, fissato per l’11 febbraio, funge da richiamo alla riflessione e alla consapevolezza sul tema della sicurezza digitale.

I rischi maggiori: revenge porn e cyberbullismo

Il revenge porn, ovvero la condivisione non consensuale di contenuti intimi, è percepito come il pericolo principale da una fetta consistente dei giovani. Seguono a ruota altri fenomeni preoccupanti, quali l’alienazione dalla vita reale, le molestie e il cyberbullismo. Questi ultimi due rischi hanno un’incidenza notevole: rispettivamente, il 49% e il 47% degli intervistati li ha indicati come una seria minaccia quotidiana.

Tra i più giovani, in particolare quelli sotto i 20 anni, il cyberbullismo diventa il timore dominante, colpendo ben il 52% di questa fascia d’età. Il dato rivela una vulnerabilità crescente di fronte a una forma di aggressione che si manifesta attraverso i mezzi digitali, spesso con conseguenze gravi per la salute mentale e il benessere emotivo dei ragazzi. Non sorprende quindi che circa la metà degli intervistati abbia subito almeno un episodio di violenza online.

La richiesta di regole più severe

Di fronte a tali preoccupazioni, la maggior parte dei giovani esprime il desiderio di vedere implementate regole più severe per combattere la violenza online. Il 70% degli intervistati è favorevole a questa misura, ritenendo che una regolamentazione più rigida possa contribuire a ridurre gli episodi di cyberbullismo e revenge porn. Anche se una minoranza del 13% si mostra scettica, credendo che le norme non possano realmente fare la differenza, c’è una consapevolezza generale che la situazione attuale richiede interventi decisi. Un’altra parte del campione, pari al 6%, teme che battere con le mani sulle normative potrebbe limitare la libertà personale.

In un contesto in cui più della metà dei giovani ammette di condividere le password dei propri profili social o del telefono, emerge una contraddizione significativa. Se da un lato si lamentano delle insidie legate alla sicurezza online, dall’altro non si sentono completamente protetti, privilegiando la fiducia verso gli amici e le persone fidate.

La percezione del revenge porn e le possibilità di denuncia

L’attenzione verso il revenge porn non è solo una paura astratta; il 86% dei ragazzi riconosce i gravi rischi associati alla condivisione di fotografie e video intimi. Questo dato è ancora più alto tra le giovani donne, che risultano maggiormente vulnerabili a questo tipo di minaccia. Tuttavia, cresce l’inquietudine tra i ragazzi, molti dei quali non sanno come reagire o non si sentono in grado di denunciare la condivisione abusiva di materiale privato. Una percentuale considerevole, il 12,5%, ha affermato di non sapere come procedere in caso di violazione della propria privacy.

Questi timori si intrecciano con una crescente consapevolezza: i giovani sembrano più informati riguardo alla possibilità di denunciare reati legati al revenge porn e chiedere rimozioni immediate di contenuti indesiderati. Tuttavia, la scarsa informazione su come procedere rimane un ostacolo evidente. È fondamentale quindi promuovere campagne informative in grado di spiegare ai più giovani non solo i rischi, ma anche i diritti che hanno in merito alla tutela della propria immagine e privacy.

Questi dati offrono uno spaccato interessante della gioventù moderna e delle sfide da affrontare, richiedendo una maggiore attenzione da parte di genitori, educatori e legislatori per garantire un’esperienza online più sicura e consapevole.

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