criticità del consultorio di cerveteri: centro prelievi invadente e organico insufficiente secondo l’udi

criticità del consultorio di cerveteri: centro prelievi invadente e organico insufficiente secondo l’udi

Il consultorio familiare di Cerveteri affronta criticità legate alla convivenza con il centro prelievi, sollevate dall’UDI di Ladispoli e Cerveteri, che chiede spazi separati, trasparenza sull’organico e interventi urgenti.
Criticitc3A0 Del Consultorio Di C Criticitc3A0 Del Consultorio Di C
Il consultorio familiare di Cerveteri è al centro di tensioni per la convivenza con il centro prelievi, che compromette privacy, organizzazione e qualità del servizio; l’UDI chiede spazi separati, maggior personale e trasparenza. - Gaeta.it

Il consultorio familiare di cerveteri si trova in una situazione delicata, al centro di un dibattito aperto tra associazioni locali e istituzioni sanitarie. Il problema riguarda la convivenza forzata negli spazi del centro prelievi, un tema che solleva dubbi su privacy, organizzazione e condizioni di lavoro. L’Associazione UDI ‘nilde iotti’ di ladispoli e cerveteri torna a chiedere risposte chiare e interventi concreti per salvaguardare un servizio pubblico fondamentale.

Problematiche legate alla convivenza tra centro prelievi e consultorio familiare

La presenza del centro prelievi all’interno del consultorio di via delle foibe a cerveteri ha creato conflitti evidenti legati a spazi e funzionalità diverse. In primo luogo, il consultorio è un ambiente pensato per garantire riservatezza e tutela della privacy degli utenti. La convivenza con il centro prelievi, invece, comporta la formazione di lunghe file nella stessa sala di attesa, mettendo a rischio il diritto alla discrezione, specie in situazioni delicate come quelle che si affrontano nel consultorio.

segnalazioni dell’udi e risposte istituzionali

Questa situazione si trascina da mesi, come ha ricordato l’udi, che già a gennaio 2025 aveva segnalato la problematica alla asl e al sindaco di cerveteri. L’unica risposta ricevuta è stata vaga e molto generale: “l’indicazione che i prelievi dovrebbero trasferirsi in una nuova sede, prevista al termine dei lavori nella struttura asl.” Nel frattempo, però, la situazione è peggiorata, con un aumento del disagio non solo per gli utenti ma anche per gli operatori. L’assenza di uno spazio dedicato e protetto genera difficoltà nell’organizzazione del lavoro e un carico di stress in più per chi presta assistenza.

Impatto sull’organico e sulla qualità del servizio nel consultorio

A peggiorare il quadro, c’è la mancanza di un adeguato incremento del personale in relazione al maggior carico di lavoro. L’udi sottolinea come gli operatori del consultorio si trovino a gestire un volume superiore di attività senza un sostegno pari in termini di organico. Questo squilibrio non solo mette a rischio la qualità del servizio ma può anche incidere sulla loro capacità di offrire assistenza umana e qualificata.

Funzioni e importanza del consultorio familiare

Il consultorio non è solamente un punto per esami medici o prelievi. Qui si intrecciano servizi sanitari e sociali, molte volte con partecipazione complessa e multidisciplinare. Se la carenza di personale spinge queste strutture a limitarsi a prestazioni ambulatoriali, si rischia di perdere la loro funzione più ampia, quella di aiutare le persone in modo integrato. Per il buon funzionamento del consultorio occorrono risorse umane e spazi adeguati, fattori finora trascurati.

disponibilità di spazi alternativi e richieste dell’udi

Un dato importante emerge nel dibattito: esistono spazi idonei e utilizzabili, anche gratuitamente, per trasferire il centro prelievi fuori dal consultorio. L’udi chiede che asl e comune di cerveteri prendano in considerazione queste soluzioni già disponibili. In questo modo si eviterebbe il sovraccarico di funzioni in un solo luogo, migliorando la gestione di entrambi i servizi.

Vantaggi di un sito alternativo

La presenza di un sito alternativo, se preso in considerazione, potrebbe facilitare un’organizzazione più rispettosa della privacy e un ambiente lavorativo meno caotico. Questa prospettiva non può essere ignorata visto che la convivenza forzata si protrae ormai da troppo tempo, con un impatto negativo su utenza e personale. Lo slancio delle associazioni locali come l’udi ricorda la necessità di mettere i bisogni delle persone e degli operatori al centro delle scelte sanitarie.

La richiesta di trasparenza sull’organico e sulle risorse destinate al consultorio

Al centro delle richieste dell’udi c’è anche la trasparenza su com’è composto e organizzato l’organico del consultorio di cerveteri. L’associazione sollecita informazioni precise sul numero di figure professionali presenti, sulle ore di servizio e sul rispetto delle norme previste dalla legge. Questi dati sono fondamentali per comprendere se il servizio è strutturato correttamente e se può rispondere alle esigenze della comunità.

Necessità di un confronto aperto

Finora, l’assenza di risposte puntuali ha alimentato un clima di insicurezza che non aiuta né chi si rivolge al consultorio né gli stessi operatori. In assenza di una visione chiara sulle risorse, rischia di prevalere un approccio inadeguato che condiziona negativamente il lavoro quotidiano di assistenza sanitaria e sociale. L’udi torna a sollecitare “un confronto aperto e documentato, per affrontare diritti e doveri di tutti nell’interesse pubblico.”

Change privacy settings
×