Negli ultimi mesi, il mercato del gas in Europa ha mostrato segnali preoccupanti, evidenziando una diminuzione delle scorte e un aumento significativo dei prezzi. Gli aggiornamenti recenti hanno evidenziato come le temperature invernali più fredde abbiano contribuito a un abbassamento delle riserve, con potenziali ripercussioni economiche per il continente. Questo report analizza in dettaglio la situazione attuale delle scorte di gas, l’andamento dei prezzi e le previsioni future.
Situazione attuale delle scorte di gas
Le scorte di gas in Europa hanno subito una caduta netta, attualmente attestandosi sotto il 50% della capacità complessiva disponibile. Secondo i dati della piattaforma Gie-Agsi aggiornati all’8 febbraio, le riserve in Europa sono scese al 49,02%, ammontando a 562 terawattora. Questo dato risulta preoccupante se paragonato al 64,7% registrato nello stesso periodo dello scorso anno, con 737 TWh di scorte. In questo contesto, l’Italia presenta una situazione relativamente migliore, con scorte al 59,85% e 119 TWh, significativamente superiori alla media dell’Unione Europea. Al contrario, la Germania ha registrato un valore sotto il 50%, con il 49,22% e 123 TWh.
Questa caduta delle scorte è il risultato di un inverno caratterizzato da temperature più rigide insieme a una serie di giorni di scarsa ventilazione che hanno ridotto le fonti alternative di energia. A complicare la situazione è stata la perdita di transito del gas russo attraverso l’Ucraina, che ha costretto i vari stati europei a utilizzare massicciamente le proprie riserve di sicurezza, portando i depositi di gas a livelli critici per questa stagione.
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Aumento dei prezzi del gas
Un altro aspetto da considerare è l’evoluzione dei prezzi del gas. Le quotazioni al mercato di Amsterdam, il principale hub di riferimento in Europa, hanno superato i 58 euro per megawattora, segnando un incremento del 4,6%. Questo rincaro rappresenta il valore più alto registrato negli ultimi due anni e segna un trend di aumento continuo negli ultimi mesi. La combinazione di contratti in crescita e timori di una nuova crisi energetica ha fatto sì che gli attori del mercato siano in allerta, viste le forti difficoltà economiche che già vivono molti Paesi.
L’innalzamento dei prezzi non è solo una questione di mercati finanziari. Questa situazione potrebbe rivelarsi estremamente onerosa per i consumatori e le imprese, soprattutto in un contesto già provato da inflazione alta e dalla contrazione dell’attività industriale. L’ossigeno fornito dalle scorte si sta esaurendo rapidamente e ogni incremento dei prezzi si fa sentire pesantemente su bilanci familiari e aziendali.
Previsioni e impatti sui consumi di gas
Le stime fornite da ICIS suggeriscono che il consumo di gas in Europa potrebbe aumentare del 17% rispetto a un anno fa, con una maggiore richiesta da parte dei settori residenziale e commerciale. Con l’avvicinarsi della stagione di manutenzione estiva in Norvegia, le forniture potrebbero ulteriormente diminuire proprio in un periodo già pieno di tensioni.
In tutto questo, c’è da considerare anche l’impatto delle politiche statunitensi sui dazi, che potrebbero rendere più costoso il gas naturale liquefatto importato. Inoltre, le trattative riguardanti le forniture russe continuano a creare incertezze. Alcuni Paesi del centro Europa stanno esercitando pressioni per il ripristino del transito del gas attraverso l’Ucraina, un punto cruciale che potrebbe influenzare l’approvvigionamento generale sul continente.
Il contesto attuale presenta sfide significative sia per i governi che per i cittadini europei, con l’andamento delle scorte e dei prezzi del gas che costituirà un elemento determinante nei mesi a venire.