Negli ultimi giorni, l’emergenza sanitaria globale dovuta al vaiolo delle scimmie ha destato allerta tra gli esperti sanitari di tutto il mondo. La Repubblica Democratica del Congo ha registrato un’impennata di casi, superando i numeri dell’anno precedente, mentre la diffusione della malattia si estende a un numero crescente di Paesi africani. L’Organizzazione Mondiale della Salute ha avvertito che la situazione richiede grande attenzione, soprattutto dopo la segnalazione del primo caso della variante più contagiosa in Svezia. Anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha messo in guardia su un possibile aumento di casi di vaiolo delle scimmie all’interno dell’Unione Europea. Di seguito, vengono esplorate le principali questioni relative a questa emergenza sanitaria.
La situazione attuale in Italia
Un panorama sotto controllo
Mara Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, ha dichiarato che la situazione in Italia è attualmente “sotto controllo“. Non si registrano casi del nuovo ceppo di vaiolo delle scimmie , mentre i casi attualmente descritti nel Paese non hanno mostrato gravità tale da richiedere interventi straordinari. Negli ultimi due mesi, sono stati identificati 9 nuovi casi, con la distribuzione geograficamente concentrata: 2 in Friuli Venezia Giulia, 1 in Lombardia e 6 in Veneto.
Statistiche recenti
Dal primo caso identificato a maggio 2022, l’Italia ha visto un totale di 1.056 contagi, di cui 262 correlati a viaggi all’estero. La Lombardia si conferma come la zona più colpita, con 441 casi, seguita dal Lazio e dall’Emilia Romagna . Il profilo demografico dei contagiati mostra una predominanza di uomini, che rappresentano 1.040 dei casi totali. L’età mediana è di 37 anni, con un range che va dai 14 ai 71 anni. La vigilanza rimane alta, ma la rapidità di identificazione dei casi allerta l’intero sistema sanitario.
Modalità di trasmissione del virus
Vie di contagio
Il contagio del vaiolo delle scimmie avviene attraverso vari meccanismi, inclusi contatti diretti con saliva, secrezioni respiratorie e fluidi corporei. Le pratiche sessuali, inclusi sesso orale, vaginale e anale, sono fattori di rischio noti. Inoltre, il virus può essere trasmesso tramite contatto con oggetti o superfici contaminati, come biancheria e asciugamani utilizzati da persone infette. Le donne incinte infette possono trasmettere il virus al feto o al neonato durante la gravidanza o al momento del parto.
Evoluzione del virus
L’attenzione si è concentrata su un ceppo virale meno letale, il clade II, emerso nel maggio 2022. Tuttavia, la variante più contagiosa, il clade I, ha già dimostrato una notevole capacità di diffusione tra esseri umani. Questa nuova variante ha modalità di trasmissione rese evidenti anche attraverso il contatto non sessuale, insinuando il virus tra gruppi di popolazione più ampi, inclusi i bambini.
Sintomi e decorso della malattia
Manifestazioni cliniche
Il vaiolo delle scimmie si presenta con una varietà di sintomi, che possono variare da lievi a gravi. I sintomi iniziali compaiono solitamente tra i 6 e i 13 giorni dall’infezione, con un massimo di 21 giorni. Tra le manifestazioni più comuni si evidenziano febbre, mal di testa, debolezza e gonfiore dei linfonodi. Uno dei tratti distintivi della malattia è l’eruzione cutanea, che può manifestarsi dopo alcuni giorni.
Tipologia di manifestazione
Entro tre giorni dall’inizio dei sintomi, l’eruzione cutanea può avanzare rapidamente, portando alla formazione di vescicole piene di liquido. La malattia può colpire intere aree del corpo, comprese le palme delle mani e le piante dei piedi. È fondamentale prestare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione, come donne in gravidanza e bambini, che possono sviluppare complicazioni più gravi.
Cura e gestione dei sintomi
Trattamento e decorso della malattia
I sintomi del vaiolo delle scimmie di norma durano da due a tre settimane e, generalmente, tendono a risolversi senza necessità di trattamenti medici intensivi. La terapia è di supporto e prevede la somministrazione di farmaci per il dolore o per ridurre la febbre. È importante considerare il periodo infettivo a partire dalla comparsa dei primi sintomi fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni cutanee.
Nel contesto attuale, la sorveglianza e l’identificazione tempestiva dei casi rappresentano strumenti fondamentali per contenere la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica. La risposta delle autorità sanitarie si basa su strategie di monitoraggio attento e diagnostica rapida, essenziali per garantire un adeguato controllo dell’epidemia.