Nel 2024, il panorama dei prodotti vinicoli, degli spiriti e degli aceti made in Italy dimostra una sorprendente resilienza. Nonostante un contesto internazionale caratterizzato da incertezze economiche e sfide per aziende e consumatori, i dati dell’Osservatorio Federvini, redatto da Nomisma e TradeLab, rivelano un trend positivo per l’export di questi settori. I numeri parlano chiaro: nei primi otto mesi dell’anno, il settore ha messo a segno risultati significativi che evidenziano il continuo successo del made in Italy nel mercato globale.
L’export di vini: risultati incoraggianti
Secondo le ultime analisi, l’export di vini italiani ha superato i 5 miliardi di euro nei primi otto mesi del 2024, evidenziando un incremento del 4,7% in valore rispetto all’anno precedente e un aumento del 3,2% a livello di volumi. Questo progresso è particolarmente significativo considerando il contesto in cui si muovono le realtà vinicole italiane, contrapposte a concorrenti di rilievo come la Francia e la Spagna, che stanno affrontando difficoltà di crescita. Gli spumanti italiani, particolarmente, si confermano come i veri protagonisti dell’export, con un aumento delle importazioni in altri mercati strategici. In Australia, la crescita è stata dell’11,2%, seguita da un incremento dell’8,3% in Francia e del 5,3% negli Stati Uniti.
Questo successo non è soltanto un riflesso della qualità dei vini italiani, ma anche sulla capacità delle aziende di trovare nuove opportunità in mercati emergenti e consolidati, migliorando la loro visibilità e apprezzamento internazionale. Il comparto degli spumanti, con punte di eccellenza come il Prosecco, rappresenta quindi non solo un volano economico, ma anche un simbolo della cultura italiana apprezzata in tutto il mondo.
Spiriti e aceti: segmenti in crescita esponenziale
Anche il settore degli spiriti italiani ha registrato risultati notevoli, con un incremento del 4% in valore, raggiungendo i 1,2 miliardi di euro durante gli stessi otto mesi. Gli spiriti sono una componente fondamentale dell’identità gastronomica italiana, e il loro aumento all’estero dimostra l’interesse crescente per questi prodotti. Questo volume di affari è il risultato di strategie promozionali efficaci che hanno migliorato la posizione dei marchi italiani nel mercato globale dei liquori.
Allo stesso modo, il comparto degli aceti ha mostrato dinamismo, con esportazioni che hanno raggiunto i 236 milioni di euro nei primi otto mesi del 2024, segnando una crescita notevole del 18,6% in valore e del 15% in volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato è rappresentativo di una tendenza versata verso l’eccellenza e la qualità , con aceti di alta gamma che riescono a conquistare i consumatori internazionali, attratti dalle tradizioni millenarie e dai metodi di produzione artigianale.
Vendite interne nella grande distribuzione: segni di resilienza
Sull’altro fronte, il mercato interno risponde diversamente. Le vendite nella grande distribuzione mostrano segni di positività in termini di valore, ma evidenziano una flessione in volume. Secondo Nomisma, nei primi nove mesi del 2024, i vini hanno raggiunto un valore di 2,1 miliardi di euro, con un incremento del 1,1% rispetto all’anno precedente, sebbene i volumi abbiano subito una diminuzione dell’1,1%. Gli spumanti continuano a rappresentare una categoria forte, con una crescita del 3,5% in valore, trainata principalmente dal Metodo Classico e dal Prosecco.
Nel segmento dei vini fermi e frizzanti, i marchi a indicazione geografica protetta mostrano una leggera crescita sia in valore che in volume. Tuttavia, i vini a denominazione di origine protetta vedono stabilità nei valori, ma una diminuzione nei volumi di vendita. Queste flessioni mettono in evidenza le sfide in corso per i vini più tradizionali, che devono ancor più distinguersi in un mercato competitivo.
Consumi etilici: tendenze e flessioni
L’analisi dei consumi etilici nel mercato fuori casa rivela un panorama complesso. Negli ultimi tre trimestri del 2024, il mercato ha visto una crescita dell’1,3% in valore, mentre le visite sono diminuite dell’1,1%. L’appeal delle occasioni di consumo serale continua a essere messo alla prova. In particolare, l’aperitivo registra una diminuzione del 1,9% in termini di presenze, mentre la cena mostra una lieve riduzione dello 0,8%, ma un incremento del 1% a valore. I consumi notturni, d’altro canto, hanno subito un calo del 4,4%.
Questo scenario complesso offre nuove sfide per gli operatori del settore, i quali devono adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle abitudini di consumo. Nonostante queste flessioni, il settore delle bollicine rimane su una traiettoria positiva, evidenziando il pregio e la richiesta di prodotti come Prosecco e spumanti nei momenti di socializzazione, mentre gli amari e i digestivi affrontano una contrazione più accentuata, pur rimanendo popolari, specialmente nei contesti come le pizzerie.
I dati presentati forniscono un quadro ricco e dettagliato della situazione attuale di un settore che, nonostante le difficoltà , continua a rappresentare con forza l’eccellenza italiana nel mondo.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Marco Mintillo