Corteo dei centri sociali a milano contro il remigration summit svoltosi a gallarate

Corteo dei centri sociali a milano contro il remigration summit svoltosi a gallarate

A Milano, centri sociali organizzano un corteo antifascista contro il Remigration Summit di Gallarate, manifestando solidarietà internazionale e opposizione alle politiche migratorie restrittive della destra europea.
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A Milano, centri sociali hanno organizzato un corteo antifascista contro il Remigration Summit di destra tenutosi a Gallarate, esprimendo opposizione a politiche migratorie restrittive e idee razziste. - Gaeta.it

A milano, da largo Cairoli, è partito un corteo promosso da centri sociali in risposta al Remigration Summit, l’incontro della destra europea che si è svolto a gallarate, nel varesotto. Diverse centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione, con presenze anche dall’estero. Lo scopo era manifestare contro le idee portate avanti dal raduno di destra, esprimendo un netto dissenso politico e culturale.

La partenza del corteo e il clima nella manifestazione

Il corteo è stato aperto da uno striscione nero con la scritta “Make Europe antifa again”, scelto come simbolo chiaro del messaggio antifascista. Poco prima della partenza sono stati accesi alcuni fumogeni: quello è stato il segnale d’inizio della mobilitazione. Già nelle prime file si è levato forte il coro “siamo tutti antifascisti”, che ha fatto capire subito l’orientamento politico dei partecipanti e l’importanza data alla lotta contro il fascismo e il razzismo in Europa.

La partecipazione includeva non solo attivisti locali ma anche militanti e manifestanti provenienti da altri paesi, il che ha rafforzato il carattere internazionale della protesta. I presenti si sono mossi in gruppi compatti, scandendo slogan e mostrando simboli legati al movimento antifascista. Il corteo ha preso le strade della città con un clima carico e deciso, espresso anche attraverso alcune azioni simboliche come i fumogeni colorati.

Cosa è successo al remigration summit di gallarate

Il Remigration Summit, tenutosi a gallarate in provincia di Varese, è stato il punto focale della mobilitazione. Questo raduno ha riunito esponenti della destra europea con posizioni dure sull’immigrazione e politiche nazionaliste. L’incontro, svolto nella mattinata del 2025, ha visto una serie di interventi e dibattiti in cui sono state proposte misure volte a restringere l’accesso e la permanenza di migranti nei vari paesi europei.

Il summit ha attirato anche l’attenzione dei media per la presenza di figure politiche note del panorama europeo, impegnate a rafforzare un discorso contrario alle politiche migratorie finora adottate dall’Unione europea. Le opinioni espresse durante il raduno hanno suscitato reazioni immediate da parte di organizzazioni e movimenti contrari, tra cui appunto i centri sociali che hanno organizzato la contro-manifestazione a milano.

Il significato politico e sociale della manifestazione a milano

La protesta dei centri sociali assume una valenza più ampia rispetto alla semplice contestazione di un evento. Rappresenta la risposta di una parte della società civile che si oppone a politiche migratorie restrittive e alla diffusione di idee considerate razziste e intolleranti. Il messaggio degli antifascisti, espresso attraverso slogan e striscioni, vuole ricordare che ancora oggi in Europa esistono pericoli legati all’espansione di movimenti estremisti.

La partecipazione di diverse centinaia di persone, con numeri che comprendono anche militanti stranieri, testimonia una rete di solidarietà tra gruppi impegnati a contrastare fenomeni di intolleranza e discriminazione. Il corteo ha avuto un impatto importante sulla città di milano soprattutto per la sua visibilità e l’incisività delle azioni simboliche messe in campo dai manifestanti.

Le reazioni e le prospettive dopo la manifestazione

Il corteo si è svolto senza incidenti gravi, ma ha comunque acceso un dibattito pubblico su temi sensibili come l’immigrazione e l’estremismo politico. Diversi soggetti istituzionali e associazioni hanno seguito con attenzione le iniziative di questi giorni, consapevoli che il confronto su questi argomenti resta acceso. La mobilitazione dei centri sociali è destinata a influenzare la discussione pubblica nel breve periodo, soprattutto quando eventi simili si ripresenteranno.

Nel corso di tutta la giornata il clima è rimasto teso, con un’attenzione alta sia da parte delle forze di polizia impegnate a presidiare le due manifestazioni, sia da parte degli organizzatori che hanno mantenuto un controllo stretto sulla protesta. Gli sviluppi successivi dipenderanno da nuove convocazioni e incontri che potranno tenersi nelle prossime settimane su questi temi, con possibili nuove mobilitazioni.

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