Corte d'assise d’appello di catania ordina una perizia psichiatrica su martina patti condannata per omicidio

Corte d’assise d’appello di catania ordina una perizia psichiatrica su martina patti condannata per omicidio

La corte d’assise d’appello di Catania ordina una perizia psichiatrica collegiale su Martina Patti, condannata a 30 anni per l’omicidio della figlia Elena a Mascalucia, per valutare la sua capacità mentale al momento del fatto.
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La corte d’assise d’appello di Catania ha disposto una perizia psichiatrica collegiale su Martina Patti, condannata a 30 anni per l’omicidio della figlia di 5 anni, per valutare il suo stato mentale al momento del delitto. - Gaeta.it

La corte d’assise d’appello di catania ha deciso di disporre una perizia psichiatrica collegiale su martina patti, la donna condannata a 30 anni per l’omicidio della figlia di quasi cinque anni. Il caso nasce dalla tragedia scoppiata nel giugno 2022 a mascalucia, dove la bambina venne uccisa con un’arma da taglio e sepolta in un campo vicino a casa. L’indagine ha rivelato che la madre aveva simulato il rapimento. Questo nuovo passo nel processo punta a chiarire lo stato mentale dell’imputata durante il fatto.

Dettaglio del caso e storia giudiziaria

Martina patti è stata condannata, il 12 luglio 2024, a una pena di 30 anni di reclusione per aver tolto la vita alla figlia elena. L’omicidio si è consumato nel comune di mascalucia, in provincia di catania, dove la piccola di 5 anni è stata accoltellata e poi nascosta nel terreno vicino all’abitazione della madre. Dopo il fatto, la donna ha inscenato un rapimento per distogliere l’attenzione dalle responsabilità. La sentenza di primo grado ha concluso per la colpevolezza di martina patti senza lasciare spazi a dubbi sulla dinamica del crimine.

Dopo la condanna, però, i legali della donna hanno chiesto un approfondimento psichiatrico, sostenendo che la madre fosse in uno stato mentale alterato al momento dell’omicidio. Questo ha portato la corte d’assise d’appello di catania a ordinare una perizia psichiatrica collegiale per valutare le condizioni psicologiche di martina patti.

La perizia psichiatrica: nomina degli esperti e tempistiche

La corte ha affidato la perizia a due psichiatri di rilievo. Si tratta di roberto catanesi, dello psichiatria forense dell’università di bari, ed eugenio aguglia, esperto del territorio etneo. Questi specialisti dovranno valutare il quadro clinico dell’imputata e stabilire se, quando ha commesso il fatto, fosse capace di intendere e di volere.

L’incarico ufficiale agli esperti sarà formalizzato il 26 maggio 2025 e da quel momento partiranno le indagini tecniche che porteranno a un nuovo rapporto che sarà poi preso in esame dalla corte. La perizia psichiatrica collegiale serve a verificare le condizioni psicologiche in maniera condivisa e imparziale, fornendo elementi determinanti per il giudizio di appello.

La versione di martina patti sull’accaduto e i motivi del suo malessere

Durante l’udienza in cui si è discusso del ricorso alla perizia, martina patti ha parlato al tribunale spiegando il proprio stato d’animo e il contesto che ha portato alla tragedia. Ha descritto il suo malessere come originato da una relazione complicata con un ex partner in cui avrebbe subito violenze. Ha aggiunto che una delusione sentimentale legata a un ragazzo conosciuto sui social ha aggravato la sua condizione, conducendola in una crisi depressiva profonda.

La donna ha inoltre raccontato il rapporto con la figlia, ammettendo che aveva pensato di togliersi la vita assieme a elena. Questo passaggio è cruciale per comprendere il suo quadro psicologico e la sua motivazione in quel momento. Queste dichiarazioni costituiscono parte integrante della difesa e verranno verificate dai periti.

Posizione della difesa e richiesta di accertamenti psichiatrici

Gli avvocati tommaso tamburino e gabriele celesti, difensori di martina patti, hanno sempre sostenuto che la loro assistita potesse aver avuto ridotta capacità di intendere e di volere quando ha commesso il fatto. La loro richiesta di una perizia collegiale nasce dall’esigenza di approfondire questo aspetto e far emergere eventuali disturbi o alterazioni mentali che potrebbero incidere sull’attenuazione della responsabilità penale.

I legali fanno riferimento a una perizia di parte già prodotta, che evidenzierebbe la fragilità psicologica di patti nel momento dell’omicidio. La corte d’appello ha accolto la richiesta, conferendo così agli esperti il compito di escludere o confermare questa ipotesi.

Posizione del pubblico ministero e avanzamento del processo

Il sostituto procuratore generale agata consoli ha espresso la sua convinzione che la donna fosse pienamente consapevole del gesto al momento dell’omicidio. Eppure, ha chiesto ugualmente la perizia collegiale per fugare ogni dubbio e rendere il giudizio definitivo incontestabile. Questa scelta dimostra la volontà dell’accusa di rispettare ogni procedura, affinché l’esito della sentenza sia solido e supportato da valutazioni complete.

Il procedimento in appello è quindi in attesa dell’esito degli accertamenti psichiatrici. Dopo la consegna della perizia, la corte potrà stabilire se confermare la condanna, modificarla o prevedere misure diverse, sulla base dei nuovi elementi emersi circa le condizioni mentali di martina patti.

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