Il premio letterario città di castello ha dedicato una sezione speciale riservata alle recluse e ai reclusi delle carceri, un’iniziativa unica in italia che valorizza la scrittura come mezzo d’espressione e riflessione personale. Quest’anno il riconoscimento è andato a nicholas lupo, autore del racconto autobiografico “le cose come sono“. La cerimonia si è svolta nella sede dell’associazione culturale tracciati virtuali, con la partecipazione di personalità istituzionali e rappresentanti delle istituzioni locali.
Il premio città di castello e la sezione speciale per detenuti
Il premio città di castello ha introdotto per la prima volta in italia una sezione dedicata esclusivamente a chi si trova in stato di detenzione. Il tema proposto, “destinazione altrove. la scrittura come esplorazione di mondi senza tempo“, vuole dare voce a chi attraverso la narrazione può raccontare esperienze di vita spesso ignorate dal mondo esterno. La partecipazione è stata rivolta alle persone detenute in vari istituti penitenziari, con l’obiettivo di offrire uno spazio dove trasformare la propria esperienza in un racconto.
Con questa iniziativa il premio mette in luce la scrittura come strumento di introspezione e di recupero personale. Le opere sono valutate da una giuria che premia capacità narrative ma anche l’autenticità del vissuto trasmesso. L’edizione del 2025 ha confermato il valore di questa scelta, attirando una partecipazione attenta e interessata per una sezione dal forte impatto umano e sociale.
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Il racconto vincitore e il messaggio personale di nicholas lupo
Il racconto di nicholas lupo, “le cose come sono“, è un testo che attraversa la sua vita dall’infanzia fino alla realtà attuale in carcere. La narrazione presenta un percorso di consapevolezza e accettazione, affrontando sia le difficoltà sia le luci che emergono dall’esperienza del detenuto. Lupo ha scritto di un equilibrio tra luce e oscurità che convive in ogni persona, e di una piccola fiammella interiore che può diventare un faro nei momenti più bui.
Questo racconto autobiografico traduce in parole un cammino di trasformazione. Il titolo stesso riflette una scelta di verità, senza abbellimenti o finzioni. L’autore mostra un’apertura sincera verso il proprio passato e la condizione presente, illuminando con onestà la possibilità di un cambiamento umano dentro uno spazio chiuso. Il racconto è arrivato dritto al cuore della giuria, che ha riconosciuto in esso un esempio concreto di come la scrittura aiuti a scoprire nuove vie e sviluppare riflessioni profonde.
La cerimonia e gli interventi delle autorità presenti
La cerimonia ufficiale si è svolta nella sede di tracciati virtuali, associazione che ha sostenuto l’iniziativa con passione e impegno. Il premio è stato consegnato in una serata che ha visto la presenza di membri delle istituzioni, tra cui il senatore walter verini, attivo nella commissione giustizia del senato, e l’assessore alle politiche sociali di città di castello, benedetta calagreti.
walter verini ha sottolineato come questa iniziativa sia un modo concreto per far riflettere sulla condizione delle carceri in italia, stato che definisce “drammaticamente grave”. Ha proseguito ricordando che la pena deve mirare a recupero e reinserimento sociale, senza trasformarsi in vendetta. Un messaggio rivolto alla riforma del sistema penitenziario, basato su rispetto e umanità.
benedetta calagreti ha parlato di “una giornata straordinaria” dedicata ai diritti umani, alla cultura e alla promozione della lettura anche nei luoghi di detenzione. Per lei, dare spazio alla cultura nelle carceri significa favorire strumenti di crescita e di dialogo che altrimenti rimarrebbero oscurati. La sua presenza ha confermato l’importanza che l’ente locale assegna a progetti di inclusione culturale e sociale per chi vive in clausura.
L’importanza della scrittura nelle carceri italiane
La sezione speciale del premio città di castello rappresenta un tentativo concreto di valorizzare la scrittura come forma di espressione intellettuale e personale per i detenuti. Nei penitenziari italiani questo tipo di iniziative permette a molte persone di ritrovare una voce, sviluppare capacità e intraprendere un percorso di riflessione.
Attraverso la narrazione, chi è privato della libertà può descrivere il proprio mondo interiore e costruire ponti con l’esterno. La scrittura diventa un gesto che apre nuove strade, aiuta a rompere l’isolamento e alimenta il desiderio di cambiamento. Questi progetti inoltre coinvolgono associazioni culturali e istituzioni, offrendo un’occasione per promuovere dialogo, riconoscimento e ascolto.
I risultati si traducono in opere che non solo raccontano vite, ma stimolano riflessioni più ampie su diritti, giustizia e vita dentro le carceri. L’esperienza di nicholas lupo e di altri partecipanti dimostra che la parola scritta può affermare una presenza e un’identità anche in un contesto difficile come quello carcerario. In questo senso, il premio di città di castello offre un modello che potrebbe essere replicato in altre realtà.