Confusione e malcontento all'Aquila: avvisi di pagamento ASL1 destano preoccupazione tra i cittadini

Confusione e malcontento all’Aquila: avvisi di pagamento ASL1 destano preoccupazione tra i cittadini

A L’Aquila, l’invio di avvisi di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate ha suscitato preoccupazione tra i cittadini, in particolare i pensionati, spingendo la CGIL a chiedere chiarimenti e sospensioni.
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Confusione e malcontento all'Aquila: avvisi di pagamento ASL1 destano preoccupazione tra i cittadini - Gaeta.it

A L’Aquila, la recente ondata di avvisi di pagamento inviati dall’Agenzia delle Entrate ha generato confusione e preoccupazione tra la popolazione, specialmente tra i pensionati. La Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria Locale, a ridosso delle festività natalizie e con il termine di scadenza per i pagamenti in arrivo, ha attivato sportelli di assistenza per affrontare la gestione degli avvisi. Tuttavia, secondo il Segretario Generale della CGIL L’Aquila, Francesco Marrelli, questa soluzione appare insufficiente, visto che le persone sono comunque tenute a effettuare i pagamenti.

La situazione degli avvisi di pagamento

Recentemente, molti cittadini della provincia dell’Aquila hanno ricevuto avvisi di pagamento per mancata disdetta di prestazioni sanitarie. Questo ha suscitato paura e determinato dal momento che gli importi variano e colpiscono principalmente le fasce più vulnerabili. Milioni di euro, relativi a disdette non effettuate, sono stati richiesti retroattivamente, portando a un clima di insoddisfazione e smarrimento. A far crescere il malcontento, il fatto che, secondo la normativa del d.lgs. n. 124/1998, è possibile disdire una visita prima della data fissata, ma senza una tracciabilità delle disdette effettuate in passato.

Sotto la lente di ingrandimento finiscono le prassi adottate dalla ASL1 per la cancellazione delle prenotazioni. Fino a poco tempo fa, era sufficiente una semplice telefonata al CUP o una visita di persona per annullare un appuntamento, senza ricevere alcuna conferma scritta. Questa mancanza di protocollo ha contribuendo a creare una situazione ambigua, in cui i cittadini ora si vedono costretti a pagare per disdette che potrebbero essere avvenute regolarmente, ma di cui non resta traccia.

Reazioni e proposte della CGIL

Il Segretario Generale della CGIL L’Aquila ha richiamato l’attenzione sulla gravità della situazione. La ASL1 ha attivato sportelli per assistere la popolazione, cavalcando l’idea di “supporto”. Ma, come denunciato Marrelli, dagli sportelli non giungono risposte risolutive. Gli operatori sono limitati nella loro capacità di intervenire e non possono fornire informazioni dettagliate sulle eventuali disdette. La comunicazione, in caso di contestazione, viene spinta verso il canale scritto, creando ulteriore distrazione e confusione, poiché si invita l’utenza a inviare ricorsi su una questione oggettivamente difficile da tracciare.

Il clima di sfiducia è palpabile, e la CGIL chiede l’immediata sospensione degli avvisi di pagamento, in attesa di chiarimenti e verifiche. La richiesta è perentoria e si fa eco del grido di allerta lanciato dai cittadini, colpiti dalla situazione di debito della ASL1, che è tra le più critiche della Regione Abruzzo.

L’appello alla responsabilità istituzionale

Marrelli ha sottolineato la necessità dell’intervento diretto delle istituzioni regionali nel controllare l’operato della ASL1 e proteggere i cittadini da pratiche che risultano ingiuste e incomprensibili. La situazione è divenuta insostenibile e riflette un malfunzionamento evidente dei servizi sanitari, che dovrebbero garantire un accesso equo e trasparente per tutti.

Non si tratta solo di un problema economico, ma della salute e del benessere di una comunità. Chiedendo l’attivazione di una commissione di vigilanza nel Consiglio Regionale, la CGIL mira a promuovere un dialogo sulle questioni relative agli avvisi di pagamento e alla loro legittimità. La richiesta è chiara e netta: i cittadini non possono rimanere ostaggio di errori gestionali e burocratici.

Se non si intraprenderanno misure adeguate, i cittadini della provincia dell’Aquila si vedranno costretti a mobilitarsi in tutte le direzioni possibili, incluso l’adozione di azioni legali, per riaffermare i propri diritti e difendere la propria comunità da ulteriori ingiustizie. La battaglia potrebbe rivelarsi lunga, ma la determinazione della popolazione è forte, e la volontà di combattere contro le ingiustizie appare incrollabile.

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