Condannato a quattro anni l’artista torinese lorenzo venera alias amnesia per maltrattamenti sulla ex compagna

Condannato a quattro anni l’artista torinese lorenzo venera alias amnesia per maltrattamenti sulla ex compagna

Il tribunale di Torino condanna Lorenzo Venera, noto come Amnesia, a quattro anni per maltrattamenti aggravati contro la ex compagna e la figlia, evidenziando il grave problema della violenza di genere in Italia.
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Il tribunale di Torino ha condannato a quattro anni Lorenzo Venera, ex concorrente di Amici, per maltrattamenti aggravati e minacce alla sua ex compagna, evidenziando ancora una volta la gravità della violenza di genere in Italia. - Gaeta.it

Il tribunale di Torino ha emesso una sentenza importante sul caso di Lorenzo Venera, noto come Amnesia, ex concorrente del talent show Amici, riconosciuto colpevole di maltrattamenti aggravati nei confronti della sua ex compagna. La condanna arriva dopo un processo che ha portato alla luce episodi di violenza psicologica e minacce gravi nei confronti della vittima e della loro figlia. La vicenda ha acceso i riflettori ancora una volta sulla violenza di genere, tema che resta centrale nel dibattito italiano.

Dettaglio della sentenza e delle accuse a lorenzo venera

Il 11 luglio 2025 il tribunale di Torino, con la giudice Elisabetta Chinaglia, ha condannato Lorenzo Venera a quattro anni di reclusione. L’artista, di 36 anni, è stato ritenuto colpevole di maltrattamenti aggravati ai danni della sua ex compagna, oggi trentunenne, madre della loro figlia. Le accuse sono emerse a seguito di denunce legate a episodi di vessazioni e minacce ripetute.

Il pubblico ministero Barbara Badellino ha descritto in aula come Venera avrebbe usato espressioni intimidatorie direttamente collegate a casi emblematici di femminicidio per terrorizzare la donna. In particolare, le avrebbe detto più volte: “Farai la fine di Giulia Cecchettin o di Giulia Tramontano”, alludendo a due giovani vittime di violenza di cui l’Italia conserva sgomento. Questa frase, pronunciata con freddezza, ha avuto l’effetto di mettere in ginocchio psicologicamente la donna, mantenendola in uno stato di costante paura.

Importanza della testimonianza della vittima

La testimonianza della vittima ha rappresentato un punto decisivo per il procedimento giudiziario. Nonostante la sofferenza e lo stigma sociale, la donna ha trovato la forza di raccontare in aula quei momenti difficili e di far valere i propri diritti.

La famiglia, il sostegno legale e le ripercussioni sul minore

La ex compagna di Venera si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocata Gabriella Boero. L’avvocata ha condotto la causa con l’obiettivo di ottenere giustizia non solo per la sua assistita, ma anche per la loro figlia. Il tribunale ha riconosciuto la gravità dei fatti, assegnando una provvisionale di 10 mila euro per la donna e 5 mila euro per la bambina. Quest’ultima ha vissuto indirettamente il clima di violenza psicologica che permeava l’ambiente familiare.

Gli atti del processo hanno messo in evidenza come la violenza non si ferma all’abuso fisico ma colpisce anche le relazioni intime e la crescita dei figli. La testimonianza della donna e l’impegno della difesa hanno permesso di mostrare al giudice l’intero contesto. L’avvocata Boero ha commentato la sentenza, osservando che il tribunale ha riconosciuto la verità della dinamica, malgrado le ferite emotive rimangano vive.

Le conseguenze della condanna su lorenzo venera e la sua carriera

Al momento della sentenza, Lorenzo Venera si trova agli arresti domiciliari. Non ha accettato la colpevolezza e continua a dichiararsi innocente. La sua carriera musicale, iniziata con una breve esposizione mediatica grazie ad Amici, è ormai ferma da anni. I comportamenti contestati hanno segnato un’interruzione netta della sua attività pubblica.

Il caso sottolinea come la vita personale di un personaggio pubblico possa influire anche sulla reputazione professionale. Venera, noto per il nome d’arte Amnesia, ha visto il proprio percorso artistico oscurato da accuse e, ora, dalla condanna penale. L’attenzione mediatica verso la vicenda ha richiamato l’attenzione su episodi di violenza che purtroppo non si limitano a casi isolati.

Violenza di genere in italia oggi e il caso amnesia

Nel 2025 la violenza di genere rimane una problematica cruciale per l’Italia. Nonostante alcune campagne di sensibilizzazione e norme introdotte, ancora molte donne e minori vivono situazioni di abuso quotidiano. Le parole minacciose usate da Venera, che richiamano episodi recenti di femminicidio, rievocano una realtà dolorosa e frequente, con vittime che pagano con la vita la violenza domestica.

La vicenda di Amnesia si inserisce quindi in un quadro più ampio, fatto di denunce, processi, ma anche di difficoltà nel garantire protezione e ascolto alle persone coinvolte. Il tribunale ha inteso mandare un segnale chiaro, riconoscendo la gravità delle condotte e i danni provocati. Intanto la società continua a confrontarsi con la necessità di intervenire prima, per fermare questa escalation di intimidazioni e soprusi.

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