Il film Conclave di Edward Berger ha riportato al cinema il mistero e la tensione che accompagnano l’elezione di un nuovo papa. Il racconto, tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris, si muove tra giochi di potere, rituali antichi e il clima di segretezza che circonda il Vaticano. Premiato con Oscar e Golden Globe per la sceneggiatura, il film offre uno sguardo dettagliato e drammatico sul Vaticano nel momento in cui la Chiesa cattolica sceglie il suo nuovo leader.
Il racconto di nanni moretti e la profezia della rinuncia papale
Nel panorama cinematografico che ha affrontato il tema dell’elezione papale, Nanni Moretti aveva aperto la strada con il film Habemus Papam. Il suo lavoro, uscito prima di eventi reali che ora sembrano ispirarsene, ritrae con toni più leggeri e una vena comica la complessità e la spiritualità della successione pontificia. Il cuore della storia ruota attorno a un brano musicale, Todo cambia di Mercedes Sosa, che simboleggia il mutamento inevitabile.
Moretti e l’elezione come processo surreale
Moretti racconta l’elezione come un processo quasi surreale, dove il peso della responsabilità incombe sul protagonista in modo quasi esistenziale. Il suo approccio mantiene il racconto sul filo dell’ironia e della riflessione personale, più che spingersi verso un’indagine politica o thriller. Il film ha rivelato una sensibilità particolare verso il tema della rinuncia di un papa, situazione che fino a pochi anni fa sembrava impensabile, ma poi realtà con la contemporanea presenza di Benedetto XVI e papa Francesco.
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Un thriller gotico nella cornice del vaticano
Conclave di Edward Berger entra con maggiore durezza nella parte oscura degli intrecci all’interno dello Stato vaticano. L’ambiente si trasforma in un teatro di suspense, con elementi tipici del giallo che mettono a fuoco con precisione le fazioni e le alleanze contrastanti tra i cardinali. Il clima è carico di tensione e ombre, seppur il fondamento del racconto resti la spiritualità che pervade un evento unico al mondo.
Il valore del racconto visivo
Il regista punta a un racconto visivo molto curato. L’uso dei chiaroscuri e delle luci ricrea un’atmosfera quasi gotica, accentuando la sensazione di mistero e di minaccia che grava sopra i partecipanti. Ogni scena si apre come in un thriller politico dove la posta in gioco è altissima e ogni mossa conta. L’adattamento cinematografico segue fedelmente la sceneggiatura di Peter Straughan, valorizzata anche da una colonna sonora intensa e avvolgente.
Dal conclave del 2013 una fonte di ispirazione concreta
Robert Harris, autore del libro da cui è tratto il film, ha trovato ispirazione nelle immagini e nei volti dei cardinali durante il conclave che nel 2013 ha portato all’elezione di papa Francesco. Fu proprio la tensione palpabile, la presenza di figure potenti, ambigue e drammatiche a spingerlo a narrare con attenzione ogni dettaglio.
Lo scrittore si è dedicato con attenzione a descrivere i riti, le regole e i momenti segreti che scandiscono il conclave, per restituire una rappresentazione il più possibile fedele e coinvolgente. L’intento è avvicinare lo spettatore non solo alla ritualità ma anche ai giochi di potere e alle congiure interne. Quel conclave ha rivelato volti umani e contraddizioni mai mostrate prima con tanta intensità.
I rituali e gli ambienti in cui si consuma la scelta del pontefice
La liturgia che fa da cornice all’elezione del nuovo papa è uno degli aspetti più curati nel film e nel romanzo. Dalla precisione delle procedure, ai simboli nascosti, tutto contribuisce a comporre un quadro solenne e rigoroso. Vengono mostrati dettagli come i sigilli, la foggia degli abiti cardinalizi, i voti e le comunicazioni con l’esterno che accompagnano ogni fase.
I luoghi rappresentati sono altrettanto iconici. La cappella sistina ospita la votazione tra mura cariche di storia e arte, mentre il colonnato di san Pietro e la casa Santa Marta offrono spazi per le pause e gli incontri fuori dal rito. La tensione si incarna anche negli spazi freddi e marmorei, dove si intrecciano sguardi e sospetti tra i cardinali. Tutto parte dall’annuncio che scuote il Vaticano: «Il papa è morto. Il trono è vacante». Questa frase segna l’inizio di un rito antico che qui assume i contorni di un thriller avvincente.