Le prime reazioni all’elezione di papa Leone XIV arrivano da molte comunità religiose internazionali. Il Pontefice, con radici americane, ha immediatamente richiamato all’importanza del dialogo e della costruzione di ponti tra fedi diverse. Questi auspici si riflettono nei messaggi di congratulazioni e speranze per un futuro di pace e comprensione interculturale, arrivati da ebrei, cristiani ortodossi, leader mediorientali e rappresentanti di altre religioni.
Il saluto dell’unione delle comunità ebraiche italiane e le attese per un ponte tra il mondo ebraico e cattolico
L’Unione delle comunità ebraiche italiane è stata tra le prime realtà a inviare un messaggio al Cardinale Robert Francis Prevost, il nuovo papa. Hanno manifestato “congratulazioni sincere per la nomina” e definito questo momento una “giornata di letizia” che apre i cuori dei fedeli cristiani. L’ucei ha messo in evidenza come si tratti della prima elezione di un pontefice statunitense, sottolineando che negli Stati Uniti vive la più vasta comunità ebraica al mondo. Da qui nasce l’auspicio diffuso che Leone XIV porti un messaggio di rasserenamento e pacificazione a scala globale. L’attenzione orientata al ponte tra ebraismo e cristianesimo emerge quindi in modo chiaro in queste prime dichiarazioni.
Messaggi da israele, libano ed emirates per un dialogo religioso e culturale più stretto
Anche da Israele sono giunti segnali di apertura e disponibilità. Isaac Herzog, presidente israeliano, ha inviato “calorosi auguri dalla città di Gerusalemme” e ha espresso la volontà di migliorare i rapporti ufficiali tra Israele e la Santa Sede. Herzog ha sottolineato l’importanza di rafforzare il legame tra ebrei e cristiani in Terra Santa e altrove. In un messaggio simile, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha augurato a Leone XIV successo nella promozione della speranza e della riconciliazione tra tutte le fedi. Dal Libano, paese con una particolare convivenza di comunità religiose, il presidente cristiano Joseph Aoun ha lodato la nomina e ha espresso il desiderio che il nuovo papa spinga a un dialogo più intenso tra religioni e culture. Infine, dagli Emirati, lo sceicco Abdullah Bin Zayed Al Nahyan ha sottolineato la necessità di sostenere la convivenza e il confronto tra religioni diverse per favorire la pace.
Leggi anche:
Esponenti ortodossi accolgono con speranze e auspici il nuovo pontefice
Le comunità ortodosse hanno rivolto a Leone XIV messaggi di attenzione e speranza. Il patriarca Epifanio della Chiesa ortodossa ucraina ha dato il benvenuto al nuovo papa richiamando i cristiani cattolici di tutte le configurazioni al servizio comune, basato sul Vangelo e dedicato a promuovere pace e bene nel mondo. Poco prima dell’annuncio ufficiale, anche il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, aveva espresso l’augurio che il pontefice continui a sostenere il dialogo tra le Chiese cattolica e ortodossa. Bartolomeo ha ricordato il possibile primo viaggio di Leone XIV in occasione dell’anniversario del Concilio di Nicea nel 2025. Ha ribadito l’intenzione di partecipare insieme a questo storico evento, richiamando il “sogno di Francesco” sulla riconciliazione e unità tra cristiani. Questi segnali si inseriscono in un percorso che mira alla collaborazione tra le diverse tradizioni cristiane.
Il ruolo di russia e vaticano nel mantenere relazioni basate sui valori cristiani
In attesa di un messaggio pubblico dal patriarca di Mosca Kirill, è arrivato il commento del presidente russo Vladimir Putin. Il presidente ha mostrato fiducia nel fatto che il dialogo e l’interazione creati tra Russia e Vaticano possano proseguire. Putin ha parlato della necessità di fondare queste relazioni sui valori cristiani condivisi. Il riferimento alla prosecuzione dei rapporti costruiti in passato indica la volontà di mantenere un canale aperto su temi di comune interesse spirituale e culturale. Queste parole delineano una dimensione diplomatica su cui il nuovo papa potrebbe agire per consolidare scambi importanti.
Il complesso mosaico di messaggi provenienti da voci religiose e politiche di vari continenti parla di un Pontefice chiamato a dare continuità a un dialogo già in atto, ampliandolo in modo aperto e concreto. Questo nuovo capitolo segna un momento speciale per le relazioni interreligiose nel 2025, un anno che sarà cruciale anche per eventi ecumenici di rilievo.