Il 31 ottobre 2023 segna il quarantasettesimo anniversario dell’incidente aereo di Girifalco, un evento tragico che ha portato alla morte di sei carabinieri. Ogni anno, l’Arma dei Carabinieri ricorda i propri caduti con una cerimonia solenne, un momento che unisce la comunità per onorare non solo i militari deceduti quel giorno, ma anche il sacrificio di chi si impegna quotidianamente per la sicurezza e la giustizia.
Ricordi e riti di commemorazione
La cerimonia si è svolta nella chiesa di San Rocco a Girifalco. Qui, un servizio religioso ha riunito numerose persone, in un’atmosfera di rispetto e commemorazione. Don Antonio De Gori, parroco locale, ha officiato la messa insieme al cappellano militare della Legione Carabinieri “Calabria”, don Vincenzo Ruggiero. La celebrazione ha visto la partecipazione di figure significative: il generale di brigata Riccardo Sciuto, comandante della Legione Carabinieri “Calabria”; il colonnello Giuseppe Mazzullo, comandante provinciale di Catanzaro; e il tenente colonnello Gianluca Zara, comandante del Gruppo di Lamezia Terme.
Non sono mancati altri ospiti, tra cui il sindaco di Girifalco e il vice sindaco di Amaroni, i familiari dei carabinieri deceduti, rappresentanti sindacali, nonché carabinieri forestali e militari dell’8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. Studenti degli istituti locali, associazioni come l’Avis e la Pro Loco, oltre alla Protezione Civile, hanno partecipato attivamente, dimostrando una forte coscienza collettiva e commemorativa. Al termine della messa, il generale Sciuto ha espresso gratitudine a tutti coloro che sono intervenuti, sottolineando così il valore del ricordo condiviso.
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Omaggio al monumento dei caduti
Dopo la messa, il momento centrale della commemorazione si è spostato a Monte Covello, dove si trova il monumento eretto in onore dei caduti. Qui, le autorità hanno reso omaggio, deporranno due corone d’alloro, un gesto simbolico di rispetto e memoria. Questo atto di commemorazione non serve solo a ricordare le vite perdute, ma è anche un momento per riflettere sulle sfide che l’Arma affronta quotidianamente, compresi i pericoli del loro servizio.
L’incidente aereo del 31 ottobre 1977 resta un punto fermo nella storia dell’Arma, non solo per la perdita di vite umane ma anche per il contesto in cui è avvenuto. Quella tragica giornata vide il generale di corpo d’armata Enrico Mino, il comandante generale dell’Arma, e altri ufficiali, coinvolti in una missione di ricognizione nei territori dove operavano le cosche di ‘ndrangheta. Il velivolo, l’elicottero AB 205, scomparve dai radar mentre sorvolava aree caratterizzate da nebbia fitta.
La tragedia rivissuta
L’incidente avvenne poco dopo le 15, quando ci fu l’ultimo contatto radio con l’elicottero. La ricerca del velivolo disperso culminò nella ritrovamento dei resti solo a tarda sera, nelle difficili condizioni climatiche di Monte Covello, senza superstiti. In un recente tentativo di mantenere viva la memoria di quel tragico evento, l’Arma ha realizzato un cortometraggio in occasione del quarantacinquesimo anniversario. Questo filmato, ricco di immagini storiche e testimonianze, cerca di ricostruire non solo i momenti precedenti all’incidente, ma anche scorci della vita dei protagonisti, evidenziando il loro legame con le famiglie e la comunità.
Il cortometraggio serve come un importante strumento di memoria e riflessione, trasmettendo non solo il ricordo dei caduti, ma anche il messaggio di continuare a fronteggiare le sfide della criminalità organizzata. La commemorazione di Girifalco è un ricorrente invito a non dimenticare il sacrificio di chi ha dato la vita per servire lo Stato e difendere la comunità.