Come le diverse generazioni reinterpretano la cucina tradizionale secondo il progetto BuonCibo di Knorr

Come le diverse generazioni reinterpretano la cucina tradizionale secondo il progetto BuonCibo di Knorr

Il progetto BuonCibo di Knorr esplora come quattro generazioni reinterpretano la cucina, unendo tradizione e innovazione, con un focus sulle abitudini culinarie e le preferenze alimentari contemporanee.
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Come le diverse generazioni reinterpretano la cucina tradizionale secondo il progetto BuonCibo di Knorr - Gaeta.it

Il progetto BuonCibo di Knorr ha avviato una ricerca con Ipsos per esplorare come quattro generazioni vivono la cucina, che rappresenta un crocevia di tradizioni, innovazioni e nuove abitudini. Questo studio ha rivelato l’importanza della nostra eredità gastronomica, dimostrando che, sebbene ci sia un grande rispetto per le ricette tradizionali, ognuno apporta il proprio tocco personale, mantenendo vivo il legame con il passato. Scopriamo insieme le tendenze e le evoluzioni della cucina contemporanea attraverso le opinioni espresse dagli intervistati.

La tradizione in cucina: un valore condiviso

Dalla ricerca emerge chiaramente che un vasto numero di persone, nel 68% dei casi, tende a preparare piatti tradizionali seguendo ricette semplici. Tra queste, la GenZ mostra una particolare affinità, con il 60% che approva pienamente questa pratica. Non si può negare l’importanza delle ricette tramandate, tanto che il 55% del campione è fermamente convinto che non sia opportuno mettere in discussione le creazioni delle nonne. Queste abitudini culinarie affondano le radici nella memoria collettiva, e un notevole 40% dei partecipanti alla ricerca afferma che cucina esclusivamente ricette personali.

Francesca Spadaro, psicologa e neuroscienziata, commenta questo fenomeno. Secondo lei, “tutte le generazioni apprezzano seguire la tradizione, ma ciascuno porta in tavola qualcosa di personale.” Questo mix di esperienze e tecnologie moderne consente di rendere attuale il passato, portando a una continua reinterpretazione di piatti storici. Nel tempo trascorso in cucina, la GenZ si dedica tra i 15 e i 30 minuti alla preparazione, mentre i Millenials e le generazioni più mature si dedicano più a lungo, spaziando dai 30 minuti a un’ora.

La ricerca del bilanciamento tra tradizione e modernità

Knorr, attraverso il progetto BuonCibo, ha come obiettivo quello di integrare la tradizione culinaria con le nuove esigenze di vita. Mariangela Capolupo, responsabile marketing nutrition di Unilever Italia, sottolinea che “l’attuale missione è far convivere la ricchezza della tradizione con i cambiamenti delle necessità delle persone.” In un contesto dove il tempo per cucinare è sempre più limitato, cresce il desiderio di soluzioni più semplici, senza trascurare la sostenibilità.

La tradizione non si limita solo al gusto, ma diventa uno strumento di identità. Piatti come le lasagne, i dolci fatti in casa e la pasta al forno rappresentano momenti familiari per gli italiani. Questi piatti evocano ricordi calorosi, specialmente per i Baby Boomers e i membri della Generazione X, che trovano nei sapori della loro infanzia l’autenticità che spesso sembra mancare nella cucina moderna.

Differenze generazionali nella preparazione e nella percezione del cibo

La sperimentazione culinaria è ciò che davvero distingue le generazioni. I membri della GenZ mostrano interesse a riformulare piatti tradizionali, con un 24% che desidera rinnovare il minestrone. Al contrario, molti Baby Boomers preferiscono mantenere inalterate le vecchie ricette. Tra i piatti suggeriti per una rivisitazione, il risotto emerge come il più apprezzato, segnalato dal 28% degli italiani come un piatto da rielaborare.

Francesca Spadaro osserva che Millennials e GenZ non condividono solo le differenze, ma anche influenze simili. Entrambi cresciuti in un contesto di costante evoluzione culinaria, possiedono punti di vista diversificati. I Millennials tendono a scegliere ingredienti più sani ed equilibrati, mentre la GenZ si distingue per la sua apertura verso contaminazioni e nuove idee.

Questa fluidità di interpretazione porta a un arricchimento della tradizione, dove i piatti non appaiono più statici, ma si adattano e si trasformano in risposta ai cambiamenti culturali e alle evoluzioni personali. La cucina continua, quindi, a essere uno spazio di espressione, in cui ogni generazione aggiunge la propria voce alla narrazione collettiva del cibo.

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