Classifica delle città europee con la migliore mobilità urbana per bambini: nessuna italiana in top 10

Classifica delle città europee con la migliore mobilità urbana per bambini: nessuna italiana in top 10

La coalizione Clean Cities evidenzia il ritardo delle città italiane, con Bologna al 16° posto, nelle iniziative per strade scolastiche, piste ciclabili protette e limiti di velocità ridotti a tutela dei bambini.
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L'articolo analizza la mobilità urbana a misura di bambino in 36 città europee, evidenziando il ritardo delle città italiane, con Bologna migliore ma ancora lontana dai primi posti, soprattutto su piste ciclabili protette e limiti di velocità ridotti. - Gaeta.it

La coalizione Clean Cities ha pubblicato i dati sulla mobilità urbana nelle città europee, concentrandosi su tre elementi chiave dedicati alla sicurezza e al benessere di bambine e bambini: strade scolastiche, piste ciclabili protette e limiti di velocità ridotti. L’analisi coinvolge 36 città e rivela un ritardo significativo delle città italiane, che non trovano posto nelle prime dieci posizioni. Bologna risulta la migliore tra le italiane, mentre Milano e Torino si attestano più indietro. Il contesto europeo si muove con iniziative di protesta e sensibilizzazione per migliorare la vivibilità delle strade attorno alle scuole.

La mobilitazione europea per aumentare la sicurezza attorno alle scuole

Ogni anno, da venerdì 9 maggio 2025, prende il via la campagna “Streets for kids”, promossa dalla Clean Cities Campaign, una rete che sostiene modifiche alle aree urbane per ridurre il traffico motorizzato vicino alle scuole. L’obiettivo è far rispettare limiti più bassi di velocità e creare spazi dedicati esclusivamente ai pedoni, con chiusure temporanee o permanenti al traffico. Per tutto il mese di maggio, migliaia di bambini insieme a gruppi di genitori e associazioni ambientaliste si mobilitano in 18 paesi europei. Le iniziative includono feste, pedali collettivi e momenti di aggregazione in strada, volti a ribadire il bisogno di protezione e aria più pulita per gli studenti. Solo in Italia sono state organizzate oltre cento iniziative, parte di una rete che conta circa 500 eventi in tutta Europa. La mobilitazione rappresenta una pressione sulle amministrazioni locali affinché realizzino interventi mirati nel breve termine.

I parametri della classifica clean cities sulla mobilità urbana a misura di bambino

La classifica delle migliori città europee in termini di mobilità infantile si basa su tre criteri specifici: il numero di strade scolastiche con chiusura al traffico, la presenza di piste ciclabili in sede separata e il limite massimo di velocità imposto nelle zone urbane. I dati sono stati raccolti in un arco di cinque mesi, coinvolgendo amministrazioni e fonti ufficiali di 36 città: una selezione varia, che comprende grandi e medie realtà, distribuite su diverse aree geografiche del continente. Questi indicatori seguono le linee guida suggerite dalle Nazioni unite e da esperti di sicurezza stradale per garantire condizioni più sicure e adatte ai bambini. Le strade scolastiche possono essere temporanee oppure pedonalizzazioni permanenti attuate in ore di ingresso e uscita dai plessi scolastici. Le piste ciclabili in sede protetta offrono uno spazio riservato ai ciclisti, accentuando la separazione dal traffico veicolare e riducendo rischi di incidenti. Il limite di velocità più basso, di solito intorno ai 30 km/h, diminuisce la gravità degli incidenti, oltre a contribuire alla riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico.

I risultati italiani: bologna guida tra le città italiane con margini di miglioramento evidenti

Nella classifica complessiva, nessuna città italiana riesce a entrare nella top 10. Bologna si posiziona al 16° posto, seguito da Milano 23ª e Torino 24ª. Firenze e Roma, rispettivamente 29ª e 32ª, si trovano in fondo alla graduatoria. Il punto più positivo per l’Italia riguarda le strade scolastiche: Milano occupa la seconda posizione europea per numero e qualità di progetti, Torino il quarto posto, mentre Bologna è 11ª. Roma mostra alcuni progressi, attestandosi al 16° posto, anche se Firenze resta tra le poche città senza alcuna strada scolastica temporanea o permanente. La valutazione considera sia le chiusure temporanee, attive nelle ore di ingresso e uscita, sia le zone interdette al traffico in maniera continuativa. Solo poche città italiane – Milano, Roma, Torino e Bologna – hanno pedonalizzazioni permanenti riconosciute in questa categoria, risultando tra le prime dieci per questo indicatore.

Limiti di velocità e piste ciclabili: nuove sfide per le città italiane

A fronte di questi dati, la moderazione della velocità in Italia appare ancora insufficiente. Bologna, prima grande città a introdurre il limite di 30 km/h sull’intero territorio urbano, si colloca 18ª nella classifica generale su questo parametro. Firenze è 24ª, mentre Milano e Torino si piazzano rispettivamente 30ª e 31ª tra le 39 città monitorate. Roma è in penultima posizione , segnalando un gap importante in termini di politiche per abbassare la velocità del traffico veicolare. Ridurre i limiti nelle aree urbane rappresenta una strategia riconosciuta per diminuire gli incidenti, migliorare la qualità dell’aria e favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta.

Il dato più critico riguarda la presenza di piste ciclabili protette. Le città italiane risultano indietro rispetto agli standard di mobilità sostenibile richiesti in Europa. Roma si colloca tra le ultime tre in questa specifica graduatoria. Milano, Firenze, Bologna e Torino si trovano in una fascia medio-bassa, lontane da interventi strutturali capaci di garantire percorsi ciclabili continui e sicuri. Per migliorare il quadro, sarebbero necessari investimenti mirati per realizzare infrastrutture che consentano ai bambini di muoversi in autonomia e con maggiore tutela.

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