L’inchiesta che coinvolge cinque ragazze, di cui quattro minorenni, risale ad aprile 2025 nella città di Avezzano, provincia dell’Aquila. Le cinque giovani sono sotto indagine per atti persecutori nei confronti di due coetanee, che hanno denunciato mesi di molestie, minacce e aggressioni. Il caso ha preso avvio dopo la segnalazione alle forze dell’ordine locali, accendendo i riflettori su episodi di bullismo ripetuto sia a scuola che in contesti pubblici.
Le accuse e la denuncia delle presunte vittime
Le due studentesse che hanno sporto denuncia a fine aprile hanno riferito di una situazione di bullismo costante, con comportamenti vessatori protratti nel tempo da parte di un gruppo di quattro minorenni e una maggiorenne. Le accuse comprendono offese volte ad umiliare, minacce di vario genere e anche percosse fisiche. I fatti sarebbero avvenuti sia nelle vicinanze dell’istituto scolastico sia in altri luoghi frequentati dalle giovani, creando un clima di tensione difficile da sopportare.
Aggressioni anche online
Le vittime parlano di aggressioni verbali che spesso si sono spostate anche sul piano digitale, attraverso insulti e minacce arrivate via social network. Un elemento aggravante per il reato contestato riguarda la continuità delle azioni, ripetute per mesi, studiate per intimidire e isolare le ragazze prese di mira. La denuncia ha messo in moto le indagini delle autorità competenti che ora lavorano per ricostruire la dinamica precisa dei fatti.
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Le indagini e il ruolo dei carabinieri di avezzano
Dopo la denuncia, la procura di Avezzano ha attivato le indagini con l’appoggio dei carabinieri. L’indagine include sia la procura ordinaria, che segue la maggiorenne, sia quella minorile dell’Aquila, che si occupa delle ragazze sotto i 18 anni coinvolte nell’accusa. Gli investigatori hanno iniziato a raccogliere testimonianze, visionare eventuali prove e programmare interrogatori per tutte le persone coinvolte direttamente o indirettamente nei fatti.
Convocazioni e minacce allargate
Sono già stati convocati i cinque indagati per chiarire la natura e le modalità delle presunte persecuzioni. Nel corso dell’inchiesta sono emerse anche minacce rivolte al fidanzato di una delle due ragazze vittima, segno che il fenomeno ha avuto un impatto che si è allargato all’interno dei rispettivi contesti sociali. Le autorità stanno monitorando anche i messaggi inviati sui social network per individuare prove utili a confermare o negare le accuse.
Il contesto sociale e il fenomeno del bullismo a scuola
Il caso di Avezzano rappresenta un esempio tra i molti che mettono in evidenza come il bullismo resti un problema rilevante nelle scuole italiane. Gli episodi segnalati raccontano di gruppi di giovani che perseguitano coetanei con offese e minacce, non solo di persona ma anche attraverso canali digitali. I presunti responsabili agiscono spesso con la convinzione di non subire conseguenze, aggravando il disagio di chi vive quotidianamente queste forme di violenza.
L’attenzione delle autorità e delle istituzioni educative rimane alta, soprattutto su casi in cui l’abuso diventa sistematico e può avere ripercussioni psicologiche gravi. Questo episodio, seguito da vicino dalla procura, mostra la necessità di interventi tempestivi e precisi, per garantire sicurezza e rispetto nei luoghi frequentati dai giovani. Le scuole sono chiamate a collaborare con le forze dell’ordine per prevenire e affrontare simili situazioni.
Le misure giudiziarie e i prossimi passi
Il procedimento penale mette ora le basi per il futuro percorso giudiziario. I cinque soggetti indagati saranno ascoltati nelle prossime settimane per chiarire le rispettive responsabilità e ricostruire la sequenza delle azioni contestate. L’istruttoria valuterà anche se vi siano elementi per aggravare le accuse in base alla gravità e alla durata delle condotte segnalate.
Ruolo della procura minorile e ordinaria
La procura minorile seguirà da vicino il caso delle quattro ragazze minorenni, valutando eventuali misure educative o restrittive. Parallelamente la procura ordinaria procederà sull’adulta coinvolta. L’analisi del materiale raccolto, inclusi messaggi e testimonianze, sarà fondamentale per decidere i successivi provvedimenti. Il lavoro degli inquirenti punta a mettere fine a questi episodi e a tutelare le vittime, fornendo prove concrete del comportamento perseguitorio.
Gli sviluppi dell’indagine saranno determinanti per capire come affrontare casi simili e impedire che situazioni di bullismo degenerino in fenomeni più gravi.