Cinque mila notav entrano nel cantiere di traduerivi dopo la marcia da venaus

Cinque mila notav entrano nel cantiere di traduerivi dopo la marcia da venaus

Circa cinquemila notav hanno invaso il cantiere di traduerivi in val di susa per protestare contro l’alta velocità Torino-Lione, causando scontri, incendi e interventi di polizia e vigili del fuoco.
Cinque Mila Notav Entrano Nel Cinque Mila Notav Entrano Nel
Una manifestazione di circa cinquemila attivisti notav ha invaso e incendiato il cantiere dell’alta velocità in Val di Susa, causando scontri con le forze dell’ordine e tensioni nel progetto Torino-Lione. - Gaeta.it

Una manifestazione per bloccare i lavori dell’alta velocità in val di susa ha portato circa cinquemila notav a entrare nel cantiere di traduerivi, poco a est della città omonima. Il corteo è partito da venaus e ha raggiunto il sito dove si stanno svolgendo gli scavi per la nuova linea ferroviaria. La tensione è salita quando alcuni manifestanti, vestiti di nero e col volto coperto, hanno appiccato il fuoco all’interno dell’area, generando fumo e fiamme alte diverse decine di metri.

La marcia da venaus al cantiere di traduerivi

La giornata ha preso il via con un raduno a venaus, piccolo centro nella val di susa, punto di ritrovo per migliaia di oppositori al progetto dell’alta velocità Torino-Lione. Alle prime luci del mattino, la folla ha mosso verso il cantiere a traduerivi attraversando i sentieri e le strade secondarie della zona. Gli organizzatori hanno spiegato che si tratta di un gesto simbolico per ribadire la contrarietà alla costruzione della nuova ferrovia.

I partecipanti hanno marciato in modo pacifico fino a quando una parte di loro si è distaccata dalla manifestazione ufficiale. Indossando abiti neri e maschere per non essere riconosciuti, alcuni soggetti hanno superato le barriere di sicurezza e sono penetrati nel cantiere, aprendo così la strada a scontri con le forze dell’ordine presenti in massa.

Le dinamiche degli scontri e il rogo nel cantiere

Il tentativo di occupazione del cantiere ha causato momenti concitati. I facinorosi hanno acceso fuochi in più punti, sprigionando fumo denso e colonne di fuoco visibili a molta distanza. I vigili del fuoco e la polizia sono intervenuti per contenere la situazione, ma la presenza di barriere e la natura dell’area hanno rallentato le operazioni di spegnimento.

L’azione dei manifestanti si è concentrata su alcune strutture e mezzi nelle vicinanze degli scavi. Non è chiaro se i danni siano stati limitati a incendi superficiali o se abbiano toccato impianti di lavoro. Le forze dell’ordine hanno intanto isolato la zona per impedire ulteriori intrusioni e hanno proceduto a identificare alcuni individui presenti durante gli scontri.

La protesta notav e la controversia sull’alta velocità

Il movimento notav si oppone da anni a questo progetto ferroviario che collegherà Torino a Lione. L’area della val di susa è stata teatro di numerose manifestazioni e blocchi che hanno rallentato la costruzione della linea. Gli oppositori denunciano danni ambientali, costi elevati e poca utilità della nuova infrastruttura.

Dal canto loro, le autorità insistono sull’importanza strategica del progetto per il trasporto merci e passeggeri in Europa, insistendo sul fatto che garantisce sviluppo economico e modernizzazione delle vie di comunicazione. L’acceso confronto tra governo, imprese e movimenti locali continua a provocare tensioni quasi quotidiane in questa zona montana.

L’intervento di polizia e vigili del fuoco dopo l’invasione

Dopo l’ingresso nei terreni di cantiere, la polizia ha rafforzato i controlli e ha isolato l’area per evitare che altri manifestanti potessero penetrare. Le forze dell’ordine hanno effettuato identificazioni e proceduto con alcuni fermi per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

I vigili del fuoco hanno combattuto i primi roghi per diverse ore, riuscendo a limitare la propagazione delle fiamme e contenere i danni. Le autorità hanno annunciato un’inchiesta per chiarire la dinamica degli eventi e stabilire la responsabilità di chi ha appiccato gli incendi. Alla scena hanno assistito diversi abitanti della val di susa, preoccupati per l’escalation di violenze che rischia di bloccare definitivamente il cantiere.

Questi episodi confermano la forte opposizione della comunità notav e la complessità nel gestire un progetto così controverso in un territorio particolarmente sensibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. La situazione resta delicata e le istituzioni sono chiamate a monitorare da vicino ogni sviluppo per evitare ulteriori scontri.

Change privacy settings
×