Un evento significativo ha avuto luogo a Trieste, promosso da Avs, che ha visto la partecipazione di Christian Raimo in videocollegamento. Durante la conferenza, il tema centrale è stato “La guerra ai saperi“, una riflessione sull’importanza del lavoro intellettuale e sulla necessità di una presa di posizione collettiva. Raimo ha messo in evidenza la situazione attuale in Italia, sottolineando il valore delle istituzioni formative e il ruolo cruciale degli insegnanti come attori di una nuova resistenza democratica.
L’importanza del blocco sociale degli intellettuali e dei lavoratori
Raimo ha descritto la sua esperienza personale come un’occasione per evidenziare una realtà più ampia: quella della necessità di creare un blocco sociale composto da intellettuali e lavoratori. Questo blocco deve diventare un punto di riferimento per tutti coloro che operano nel settore della formazione e della cultura, in un contesto in cui le istituzioni democratiche sono messe a dura prova. Secondo Raimo, il lavoro non deve essere visto solo come una prestazione, ma come una forma di emancipazione e di crescita personale. In questa prospettiva, gli insegnanti giocano un ruolo fondamentale, poiché sono coloro che non solo trasmettono conoscenze, ma anche valori e competenze necessarie per costruire una società più equa.
Il docente ha sottolineato che la forza di questo blocco sociale sta nella capacità di unirsi e difendere i diritti in un momento storico in cui le associazioni, i sindacati e le forme organizzative democratiche sono sotto attacco. L’azione collettiva e la solidarietà tra i lavoratori, in particolare nel mondo dell’istruzione e del volontariato, possono offrire una risposta efficace contro le tendenze autoritarie che caratterizzano la politica attuale.
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Gli attacchi alla democrazia nel contesto italiano
Un’altra tematica toccata da Raimo è stata quella degli attacchi che sta subendo la democrazia in Italia. In un contesto in cui le associazioni e i partiti politici si trovano a fronteggiare crescenti difficoltà, esiste l’esigenza di resistere e di non lasciarsi sopraffare. Raimo ha messo in guardia rispetto al fascismo contemporaneo che non si esprime attraverso le modalità tradizionali del passato, ma si manifesta in una forma di sindacalismo giallo, che ha allontanato molte delle conquiste ottenute dalla cultura democratica, in particolare quella operaia.
Questi cambiamenti, secondo Raimo, non solo minacciano il modello sociale italiano, ma anche l’intero tessuto democratico su cui si fonda. È fondamentale quindi rimanere uniti e solidi, difendendo ciò che è stato costruito e cercando strade nuove per unire le forze.
La visione per una migliore classe lavoratrice
Infine, Raimo ha espresso la sua convinzione che in Italia esista la possibilità di formare una delle migliori classi lavoratrici d’Europa. Questa visione si basa sull’idea che la qualità del lavoro e delle relazioni tra le persone superi la mera dimensione lavorativa. Coloro che operano nel settore dell’istruzione, nel volontariato e nelle associazioni possono, se uniti, dare vita a una comunità coesa e resistente.
La sfida principale risiede nel riconoscere il valore del lavoro intellettuale e del sapere come strumenti di emancipazione e cambiamento. A tal proposito, le nuove generazioni hanno il diritto e il dovere di combattere per un’istruzione di qualità, che rappresenti non solo una preparazione professionale, ma anche un rafforzamento dei valori democratici. Questo è il messaggio che Raimo ha rivolto al pubblico: un invito a costruire insieme un futuro migliore, seguendo l’esempio di chi, ogni giorno, lavora per il bene comune.