Chivasso piange Ernesto Cena, un simbolo di passione e dedizione per la comunità

Chivasso piange Ernesto Cena, un simbolo di passione e dedizione per la comunità

Chivasso piange la scomparsa di Ernesto Cena, 94 anni, imbianchino e promotore dello sport locale, ricordato per il suo amore per la comunità e l’impatto positivo sulla vita sociale.
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Chivasso piange Ernesto Cena, un simbolo di passione e dedizione per la comunità - Gaeta.it

La città di Chivasso è in lutto per la scomparsa di Ernesto Cena, una figura storica e amata da tutti. Scomparso all’età di 94 anni, ha lasciato un’importante eredità che parla di amore per il territorio e per lo sport. Nato nel 1930 nella frazione Torassi, Ernesto è sempre stato una presenza costante nella vita sociale della sua città, conosciuto per la sua professionalità e la sua attitudine generosa.

La figura di Ernesto Cena nella comunità

Ernesto Cena, affettuosamente soprannominato “Ernesto l’imbianchin”, era ben noto per la sua lunga carriera come decoratore. La sua abilità nel settore gli ha permesso di accumulare un vasto riconoscimento, grazie alla quale è riuscito a costruire non solo un nome, ma anche relazioni profonde con i suoi clienti e con i residenti di Chivasso. Essere un imbianchino significava per Ernesto molto più che una semplice professione; era un modo per connettersi con la comunità. Ogni casa decorata rappresentava un pezzo della sua anima, un riflesso della sua dedizione al lavoro.

Talvolta era possibile trovarlo al lavoro, circondato da amici e familiari, impegnato a trasformare gli spazi abitativi delle persone in luoghi di bellezza e serenità. Questa non era solo una professione, ma una vera e propria passione che svolgeva con cura e competenza. Ogni colore applicato, ogni pennellata data, raccontava anche un pezzo della sua storia, della sua vita passata e delle sue esperienze.

L’impatto di Ernesto nello sport chivassese

Non solo un professionista, ma anche un promotore attivo dello sport: Ernesto Cena ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita del Gs Chivassesi, una società sportiva fiorente. Nel 1974, insieme agli amici Pier Carlo Rosa e Luigi Varese, ha fondato questo gruppo, divenendo vicepresidente per un decennio. Anche dopo aver lasciato la carica, la sua passione non è diminuita, e ha continuato a dare il suo supporto, incitando giovani atleti e contribuendo alla solidità del club, che è diventato un importante punto di riferimento per la comunità locale.

In questo contesto, Ernesto si distingueva non solo per la sua leadership, ma anche per il suo contributo come giocatore di bocce. Raggiunse la serie B nazionale, dimostrando così non solo un talento naturale per il gioco, ma anche una straordinaria determinazione. Ogni partita disputata era per lui un’opportunità di divertirsi e di stringere legami con gli altri, cementando rapporti preziosi all’interno della comunità.

Passione per il Grande Torino e la famiglia

La vita di Ernesto era intrisa da una forte passione sportiva, in particolare per il Grande Torino e il ciclismo. Custodiva un ricordo significativo della tragedia di Superga, un evento drammatico che ha segnato la storia dello sport italiano. Suo figlio, Rudi Cena, racconta quanto fosse fortemente connesso a quella giornata, ricostruendo la storia di un uomo che accorse sul posto del disastro, ricordando vividamente l’orrore e la commozione di quel momento.

Il suo amore per il Grande Torino non era solo un interesse sportivo, ma un messaggero di valori come il coraggio e la resilienza. La sua passione per il ciclismo lo portava ad accompagnare spesso i figli e i nipoti in gite sui pedali, unendo sport e famiglia in un mix inscindibile.

Ernesto era un uomo profondamente legato ai suoi cari. Con un amore incondizionato, ha condiviso la sua vita con la moglie Maria, i figli Mirosa con Renato e Rudi con Lauretta, e i nipoti Roberto con Lax e Morena. La sua famiglia era il suo tesoro, e la loro presenza riempiva la sua vita di significato.

I funerali e l’eredità di Ernesto Cena

I funerali di Ernesto Cena si svolgeranno oggi, martedì 31 dicembre, presso la Cappellania di Frazione Torassi a Chivasso, con inizio alle 10.30. La cerimonia funebre segnerà un momento di grande commozione, non solo per la sua famiglia ma anche per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarlo. Dopo la funzione, il corteo funebre si dirigerà verso il cimitero della frazione Boschetto, dove Ernesto troverà riposo eterno.

La scomparsa di Ernesto rappresenta una perdita incolmabile per la comunità di Chivasso. Non solo un imbianchino, un dirigente sportivo e un appassionato tifoso, ma una figura cara che ha ispirato tanti con la sua gentilezza, il suo impegno e la sua passione per la vita. La sua eredità rimarrà viva nei cuori di chi lo ha conosciuto e lo ricorderà sempre come un simbolo di umanità e dedizione.

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