Nella giornata odierna, a Chieti, ha preso avvio un’importante operazione di demolizione e ricostruzione dell’istituto superiore “Luigi di Savoia“. Questo intervento, reso possibile da un appalto di 8,6 milioni di euro finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , ha come obiettivo principale la messa in sicurezza della struttura. L’iter è stato avviato dopo una serie di verifiche che hanno evidenziato la vulnerabilità sismica del corpo centrale dell’edificio, ora destinato a essere abbattuto.
La situazione attuale degli studenti
Nel periodo di transizione che accompagnerà i lavori, la Provincia ha effettuato il trasferimento di parte degli studenti. Attualmente, circa 500 degli oltre 1.300 studenti dell’istituto sono stati temporaneamente allocati in un altro edificio della scuola. Tuttavia, la maggior parte degli studenti ha deciso di non partecipare alle lezioni per enfatizzare la necessità di una soluzione più sicura. Questa manifestazione di disinteresse da parte degli studenti riflette la crescente preoccupazione per la sicurezza degli spazi scolastici in attesa che i nuovi lavori possano garantire loro un ambiente adeguato per l’apprendimento.
Per far fronte a questa situazione, gli altri studenti sono stati sistemati in diverse sedi alternative, tra cui il Seminario Regionale, la storica sede del liceo scientifico Masci e l’istituto “De Sterlich“. Questi trasferimenti rappresentano un tentativo della Provincia di assicurare che l’istruzione possa continuare senza eccessivi disagi, pur in un contesto di oggettiva complessità .
L’importanza della sicurezza sismica
La decisione di demolire il corpo centrale dell’istituto “Luigi di Savoia” non è stata presa a cuor leggero. Le indagini condotte dai tecnici della Provincia hanno rivelato vulnerabilità significative a livello strutturale, rendendo necessaria un’azione tempestiva per prevenire potenziali rischi per la sicurezza degli studenti e del personale scolastico. La recente esperienza sismica che ha colpito l’Italia ha accentuato l’attenzione verso l’adeguamento delle strutture scolastiche.
La dirigente scolastica Grazia Angeloni ha avuto un ruolo centrale in questa fase, sollevando questioni critiche legate alla sicurezza e al benessere degli studenti. Solo pochi giorni fa, la dirigente ha chiesto la sospensione dei lavori a causa di alcune problematiche irrisolte, sottolineando la necessità urgente di trovare aule adeguate in altre località , come nel vecchio Masci e al Galiani. Le richieste della dirigente evidenziano la complessità della pianificazione logistica necessaria per sostenere la continuità dell’attività didattica durante i lavori di demolizione e costruzione.
La fase di demolizione
L’inizio della fase di demolizione è stato segnato da una cerimonia che ha visto la presenza di numerosi rappresentanti istituzionali e della comunità scolastica. La ditta specializzata responsabile dei lavori ha avviato le operazioni partendo dal cornicione dell’edificio. Questo intervento rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di un nuovo e sicuro spazio educativo che, si spera, possa offrire agli studenti del “Luigi di Savoia” una struttura all’avanguardia, in grado di soddisfare le esigenze didattiche e di sicurezza.
Le attività di demolizione saranno seguite con attenzione dalle autorità locali per garantire la sicurezza del cantiere e del contesto circostante. Il progetto di ricostruzione, inoltre, verrà attentamente monitorato per rispettare le tempistiche e i requisiti tecnici stabiliti nell’appalto. Questo intervento non solo migliorerà le condizioni strutturali dell’istituto, ma rappresenta anche un investimento significativo nel futuro educativo della comunità di Chieti.
La strada verso la rinascita dell’istituto “Luigi di Savoia” è dunque avviata, con l’auspicio che il nuovo edificio possa diventare non solo un luogo di apprendimento, ma anche un simbolo di resilienza e innovazione per il territorio.