Chieti, al via nuovi incontri a roma per il piano di interventi sul dissesto idrogeologico

Chieti, al via nuovi incontri a roma per il piano di interventi sul dissesto idrogeologico

Il Comune di Chieti, con il supporto della Protezione civile, dell’Università e altri enti, potenzia il piano contro il dissesto idrogeologico a Santa Maria 2, includendo monitoraggio continuo e sostegno alle famiglie.
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Il Comune di Chieti intensifica gli interventi contro il dissesto idrogeologico a Santa Maria 2, coordinandosi con il Ministero della Protezione Civile, l’Università e altri enti per un piano urgente di prevenzione, monitoraggio e supporto alle famiglie coinvolte. - Gaeta.it

Il Comune di chieti intensifica le azioni per contrastare il dissesto idrogeologico che interessa soprattutto l’area di Santa Maria 2. La prossima settimana è previsto un confronto con il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, finalizzato a rivedere e ampliare il piano degli interventi urgenti predisposto con la collaborazione di diversi enti tecnici e con il supporto dell’Università, con l’obiettivo di contenere i rischi e tutelare le famiglie coinvolte.

Confronto a roma sul piano di azioni urgenti per il dissesto

Martedì 14 luglio a roma si terrà un incontro tra il sindaco di chieti Diego Ferrara, il presidente del consiglio comunale Luigi Febo e il ministro della Protezione civile Nello Musumeci. Al centro del tavolo una revisione del piano degli interventi urgenti contro il dissesto idrogeologico già predisposto nei mesi precedenti. Questo documento nasce da un lavoro condiviso con i tecnici del ministero e con l’ufficio straordinario della Ricostruzione del Cratere, ente con cui il Comune ha attivato una convenzione per garantire la corretta attuazione degli impegni assunti a livello istituzionale.

Il piano affronta in particolare la situazione critica dell’area di Santa Maria 2, colpita da fenomeni franosi e rischio elevato di cedimenti. L’incontro sarà un momento chiave per focalizzare le priorità e stabilire un cronoprogramma deciso per gli interventi, al fine di assicurare una risposta adeguata e mirata alle esigenze emergenziali. Questo confronto segue a una serie di riunioni che hanno coinvolto sia gli organi comunali che parlamentari e rappresentanti dei comitati territoriali, in modo da tenere saldo il legame con la comunità e le sue necessità.

Ampliamento delle azioni previste e supporto alle famiglie

Il piano in discussione prevede più azioni rispetto a quelle già indicate nel documento originario. Tra le nuove aggiunte figura la riqualificazione complessiva dell’area interessata, pensata per evitare ulteriori danni e recuperare quanto possibile dal punto di vista ambientale e urbanistico. Oltre a questo si parla di ristori destinati alle famiglie colpite dalla crisi, un sostegno importante per affrontare le difficoltà generate da spostamenti forzati o danni alle abitazioni.

Un punto centrale è anche il monitoraggio costante dell’area con lo scopo di compiere uno studio che valuti l’eventualità di estendere le zone a rischio e di definire nuove misure di mitigazione. Questo approccio serve a intercettare precocemente eventuali peggioramenti e a intervenire con strumenti adeguati per contenere i danni. La proposta comprende anche la concessione del contributo di autonoma sistemazione per il periodo successivo all’emergenza, elemento che può offrire una tutela abitativa fondamentale alle persone interessate.

Verrà istituita una task force composta da personale selezionato e risorse specifiche, incaricata di seguire con continuità le attività legate alla sicurezza e ai piani di intervento. La creazione di questo gruppo rappresenta un passo concreto per una gestione più efficace della situazione. L’attenzione verso questi aspetti conferma l’intenzione di mantenere alta la vigilanza e di dare risposte rapide e calibrate.

Richiesta di proroga e monitoraggio continuativo dell’area

Il Comune ha già inoltrato al Dipartimento della Protezione civile la richiesta di proroga per due anni del contributo di autonoma sistemazione. Questa misura garantirebbe a circa due milioni di euro la copertura finanziaria necessaria per consentire una risposta immediata nel caso emergessero nuove necessità durante la fase post-emergenziale. Questi fondi permetterebbero di assicurare continuità al supporto delle famiglie che ancora non hanno soluzioni definitive.

Parallelamente alle attività amministrative, il Comune ha avviato una collaborazione con l’Università per il monitoraggio scientifico dell’area a rischio. Grazie a questa intesa, sono in corso rilevazioni che permettono di osservare eventuali evoluzioni della frana o altri fenomeni correlati al dissesto. I dati raccolti saranno fondamentali per intervenire al momento giusto e pianificare con maggior precisione gli interventi sul territorio.

Rete di collaborazione tra enti e istituzioni per la gestione del rischio

La disponibilità di informazioni costanti dal punto di vista geologico e idrogeologico aiuta a superare l’incertezza e a costruire un quadro più stabile, utile per il sindaco e gli altri enti coinvolti. Questo presidio tecnico rappresenta un elemento essenziale per la sicurezza della cittadinanza, soprattutto nelle zone più vulnerabili.

Il sindaco Diego Ferrara e il presidente Luigi Febo hanno sottolineato come il lavoro sulla gestione del dissesto riguardi molte istituzioni e livelli amministrativi. La rete coinvolge la provincia di chieti, la prefettura, la commissione parlamentare per il rischio idrogeologico e sismico, l’Ufficio straordinario della Ricostruzione del Cratere , l’Ateneo e le strutture della protezione civile a livello regionale e nazionale.

Questa cooperazione consente di confrontare competenze diverse e mettere in campo risorse distribuite in modo capillare. La coordinazione serve a superare le complessità che caratterizzano il fenomeno del dissesto idrogeologico, specie in zone esposte a frane e criticità territoriali persistenti. È stata attivata una sinergia tra enti di vario tipo per garantire un dialogo continuo e attività coordinate.

Lo sviluppo del piano e il suo aggiornamento si basano proprio su questo tessuto istituzionale, ogni soggetto contribuisce con esperti, dati e strumenti. Un ruolo importante lo assume la comunicazione con i cittadini e i comitati di zona, che vengono aggiornati con incontri e resoconti su ogni fase svolta. La trasparenza su questo tema aiuta a mantenere viva l’attenzione pubblica e a fare emergere eventuali punti critici da affrontare.

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