A Bolzano si sono svolte le cerimonie ufficiali in occasione del Giorno della Memoria, commemorando l’anniversario dell’abbattimento dei cancelli del Lager di Auschwitz. Il sindaco Renzo Caramaschi, il presidente della Provincia Autonoma Arno Kompatscher, insieme a molte autorità politiche, civili e militari, hanno partecipato a un evento profondo e significativo. La manifestazione ha visto la presenza del presidente provinciale dell’ANPI, Guido Margheri, e rappresentanti della Comunità Ebraica di Merano, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, tra cui community Sinti e LGBT.
Un momento chiave della commemorazione si è tenuto presso il Muro dell’ex Lager in via Resia, dove sono state deposte corone in onore dei deportati, incluso un tributo speciale agli Sinti e agli omosessuali, anch’essi vittime della persecuzione nazista. Questo atto simbolico ha rappresentato un forte richiamo alla memoria storica e alla necessità di non dimenticare.
Il messaggio del sindaco Caramaschi
Nel corso del suo discorso, il sindaco Renzo Caramaschi ha enfatizzato l’importanza della Giornata della Memoria come un’opportunità per riflettere sugli eventi tragici del passato. Ha sottolineato che mantenere viva la memoria è fondamentale per riaffermare i valori di democrazia, pace e libertà. Caramaschi è invitato a immaginare i pensieri degli internati nel lager di via Resia, affermando che per molti di loro la consapevolezza di un destino infausto era opprimente.
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Ha descritto un contrasto tra la disperazione e la speranza, portando alla luce la realtà della Shoah e le devastazioni portate dalle dittature nazi-fasciste. La sua chiamata all’azione è chiara: la memoria di queste atrocità deve continuare a far parte della coscienza collettiva della società.
Il riconoscimento del presidente Kompatscher
Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano, ha ulteriormente consolidato questo messaggio di unione e di rispetto. Ha esaltato l’importanza di ricordare, specialmente in giornate come questa, e ha ribadito la necessità di un impegno collettivo nel dire “Mai più – Nie wieder”, una frase che rappresenta la determinazione a non ripetere le atrocità del passato.
Gli interventi da parte di Radames Gabirelli della Comunità Sinti e di Guido Margheri dell’ANPI sono stati altrettanto significativi. Margheri, in particolare, ha richiamato l’attenzione sull’importanza della memoria non solo come un dovere verso il passato, ma anche come un fondamento essenziale per la democrazia.
Un evento riconosciuto e sostenuto dalla comunità
La cerimonia ha visto un’ampia partecipazione della comunità, dimostrando una forte volontà collettiva di mantenere la memoria viva. Diversi gruppi e associazioni hanno contribuito a rendere l’evento un momento intriso di significato, creando un ambiente di riflessione e meditazione. La memoria delle vittime dell’Olocausto e la consapevolezza storica sono state evidenziate come principi cardine durante le celebrazioni, ribadendo l’importanza di questi eventi annuali non solo per il ricordo, ma anche per la formazione di una società più consapevole e attenta.
Le cerimonie del Giorno della Memoria, come quelle di Bolzano, rappresentano un forte richiamo alla responsabilità individuale e collettiva. Attraverso il ricordo e l’educazione, si gettano le basi per un futuro dove tali tragedie non possano mai più verificarsi.