Cerimonia di commemorazione per l'80° anniversario della battaglia di Tarnova a Gorizia

Cerimonia di commemorazione per l’80° anniversario della battaglia di Tarnova a Gorizia

Cerimonia di commemorazione per gli 80 anni dalla battaglia di Tarnova della Selva a Gorizia, contestata dall’Anpi con un presidio antifascista, evidenziando divisioni sulla memoria storica.
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Cerimonia di commemorazione per l'80° anniversario della battaglia di Tarnova a Gorizia - Gaeta.it

Nella mattinata di oggi, l’Associazione Combattenti della X Flottiglia Mas ha organizzato una cerimonia nell’atrio del municipio di Gorizia, in occasione degli 80 anni dalla battaglia di Tarnova della Selva. Questo conflitto storico contrappose le forze della Repubblica Sociale Italiana alle truppe dell’Esercito di Liberazione della Jugoslavia. L’evento ha attirato il dissenso dell’Anpi, che ha deciso di protestare con un presidio antifascista non distante dalla sede comunale.

Dettagli della cerimonia e manifestazioni

La cerimonia ha avuto luogo nei pressi di una lapide dedicata ai dipendenti comunali “scomparsi nel nome dell’Italia“, ovvero coloro che persero la vita durante la Seconda Guerra Mondiale e i deportati nel maggio del 1945. In omaggio ai caduti, è stato deposto un mazzo di fiori, mentre tra i vessilli presenti si è notato anche quello della X Mas. Fuori dall’edificio, uno striscione recitava “Decima marinai decima comandante!“, una chiara manifestazione di supporto.

All’evento non sono mancati rappresentanti istituzionali, come l’assessore alla cultura Fabrizio Oreti, che ha indossato la fascia tricolore, e il senatore Roberto Menia. Queste figure hanno voluto dimostrare la loro presenza e supporto nei confronti di una cerimonia che suscita sentimenti contrastanti nella comunità locale.

La protesta dell’Anpi

In netto contrasto con l’evento commemorativo, i membri dell’Anpi si sono riuniti nei pressi del municipio per far sentire la loro voce. Con cartelli, striscioni e bandiere, hanno focalizzato l’attenzione sulla campagna Go!2025, chiedendo di “fuori la decima da Gorizia“. La presidente del comitato provinciale dell’Anpi, Anna Di Gianantonio, ha aperto il suo intervento sottolineando l’importanza della cooperazione tra Nova Gorica e Gorizia, entrambi designati a ricevere il titolo di capitale europea della cultura.

Di Gianantonio ha evidenziato come l’8 febbraio ci sarà una celebrazione significativa per le due città, che hanno saputo costruire relazioni pacifiche dopo le tensioni del Novecento. Tuttavia, ha messo in chiaro che permettere la commemorazione di un gruppo nei cui ranghi si sono trovate persone responsabili di violenze e oppressioni nel passato rappresenta un “nero biglietto da visita“. La leader dell’Anpi ha posto l’accento sull’urgenza di affrontare le ombre del fascismo di frontiera, l’occupazione tedesca e le esperienze dolorose della guerra per evitare che si ripetano vecchie ideologie di discriminazione.

Un conflitto di memoria e identità

La commemorazione, sebbene significativa per alcuni, continua a essere fonte di grande divisione a Gorizia. Le cicatrici lasciate dai conflitti del passato si intrecciano con i tentativi di costruire un’identità comune tra le due città, ma eventi come questo evidenziano quanto siano complesse le celebrazioni della storia. La memoria collettiva, alimentata da eventi di commemorazione e proteste, ha il potere di influenzare le relazioni attuali e future.

L’approccio contrapposto di diverse fazioni sulla memoria storica solleva interrogativi su come si possa procedere verso una riconciliazione genuina. La risonanza di storie e eventi storici, specialmente in contesti dove la comunità ha sperimentato divisioni profonde, sottolinea la necessità di un dialogo aperto e inclusivo. L’atteggiamento proattivo dei giovani e delle associazioni come l’Anpi è, quindi, essenziale per promuovere una riflessione profonda sul nostro passato e sulla sua influenza nel presente.

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