Cento anni fa fernando jacopozzi illuminò la tour eiffel dando luce alla città di parigi

Cento anni fa fernando jacopozzi illuminò la tour eiffel dando luce alla città di parigi

Fernando Jacopozzi, ingegnere fiorentino, illuminò per la prima volta la Tour Eiffel nel 1925, rivoluzionando Parigi con innovazioni luminose e pubblicitarie che ancora oggi influenzano la città.
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Fernando Jacopozzi, ingegnere fiorentino, illuminò per la prima volta la Tour Eiffel nel 1925, trasformando Parigi nella "ville lumière" e dando origine a una tradizione luminosa che ancora oggi incanta la città. - Gaeta.it

Parigi deve la sua fama di “ville lumière” a un ingegnere italiano spesso dimenticato. Il 4 luglio 1925 la tour eiffel venne illuminata per la prima volta grazie a fernando jacopozzi, un fiorentino che trasferì la magia della luce sulla capitale francese. Quella notte segnò l’inizio di un nuovo modo di vivere la città e la nascita di un’icona luminosa riconosciuta in tutto il mondo.

Fernando jacopozzi, l’ingegnere fiorentino che cambiò parigi

Fernando Jacopozzi nacque a Firenze il 12 settembre 1877. Si trasferì in Francia da giovane, intorno al 1900, quando la belle époque stava assumendo i suoi contorni migliori. Nel corso degli anni divenne noto come il “mago della luce” per la sua capacità di sfruttare al meglio illumina-zioni scenografiche e architettoniche. Fu lui il primo a immaginare di accendere in modo permanente le luci sui monumenti di Parigi, un’idea rivoluzionaria per il tempo.

Durante la prima guerra mondiale, Jacopozzi contribuì a un progetto segreto voluto dal presidente del consiglio Georges Clémenceau: creò una versione finta di Parigi nella regione della Somme per ingannare i bombardieri tedeschi e proteggere la città reale. Quel lavoro si tradusse anche in un riconoscimento: la Legion d’Onore.

La prima illuminazione della tour eiffel nel 1925

Nel 1925 l’exposition des arts décoratifs richiese proprio a Jacopozzi di illuminare la tour eiffel, simbolo della città. In soltanto due mesi l’azienda di Jacopozzi montò più di 250.000 lampadine sul monumento. Operai acrobati lavorarono sospesi nel vuoto per completare l’impresa tecnica e logistica, necessaria per portare a termine un’opera complessa e spettacolare.

Lo spettacolo prevedeva nove diverse sequenze di luce, in grado di esaltare la struttura in modi sempre nuovi nel corso della notte. L’iniziativa fu finanziata da André Citroën, imprenditore e fondatore dell’omonima casa automobilistica, che colse l’occasione per una forma di pubblicità all’avanguardia per quei tempi.

La pubblicità citroën sulla tour eiffel e il suo impatto storico

A partire dal 4 luglio 1925, fino a quasi un decennio dopo, la scritta luminosa “Citroën” realizzata in stile art déco si stagliò sui 300 metri di altezza della tour eiffel. Le sette lettere luminose, lunghe venti metri ciascuna, rappresentarono un’innovazione pubblicitaria senza precedenti. Era l’unico caso in cui il comune di Parigi autorizzò un pannello pubblicitario sul monumento più celebre della città.

Questa insegna venne immortalata da grandi fotografi come Brassai e Man Ray e imprimersi nell’immaginario collettivo francese. Nel 1927 la scritta guidò anche l’aviatore americano Charles Lindbergh nella sua storica trasvolata dell’Atlantico, segnando l’evento con una luce visibile da lontano mentre atterrava a Parigi.

Illuminazione di altri monumenti e tradizione natalizia

Dopo l’enorme successo alla tour eiffel, Jacopozzi ricevette nuovi incarichi importanti. Nel 1928 vennero illuminati altri simboli di Parigi come la basilica del Sacro Cuore sulla collina di Montmartre, la colonna Vendome, l’hotel National des Invalides, l’arco di trionfo, l’opéra Garnier, la place de la Concorde, l’église de la Madeleine e la cattedrale di Notre-Dame de Paris.

Jacopozzi non si limitò solo ai monumenti: la tradizione luminosa si estese anche alle vetrine festive di grandi magazzini come le Galeries Lafayette, il BHV e la Samaritaine, dove fu artefice di scenografie colorate per il periodo natalizio. Quegli spettacoli animati attiravano turisti e cittadini da tutta la regione.

La vita privata e l’eredità di jacopozzi a un secolo da quell’impresa

Fernando Jacopozzi, primogenito di sette fratelli rimasti in Italia, divenne Fernand una volta adottato il nuovo paese. Il 22 dicembre 1920 sposò la francese Jeanne Emma Vivien e insieme ebbero una figlia, Donatella. Jacopozzi rese Parigi più luminosa e accessibile a tutti con le sue invenzioni luminose, capaci di incantare grandi e piccini per decenni.

A cento anni dalla prima accensione della tour eiffel, il suo nome torna alla ribalta grazie al Festival Dolce Vita sur Seine. La manifestazione, in programma fino all’8 luglio 2025 alle Arènes de Lutèce e alla Casa del Cinema di Roma con l’evento “Nouvelle Vague sul Tevere”, celebra il gemellaggio culturale tra Roma e Parigi, mettendo in luce anche il ruolo di questo ingegnere nel trasformare la capitale francese.

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