La Polizia di Stato di Catania, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale, ha arrestato quattro scafisti, tutti di origine sudanese, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli arresti, avvenuti il 20 novembre, rivelano un caso complesso legato alla recente attività di soccorso in mare e alla crisi migratoria nel Mediterraneo.
Dettagli sull’operazione e il salvataggio
I fatti risalgono al pomeriggio del 20 novembre, quando la nave ONG “Aita Mari”, con bandiera spagnola, ha attraccato al porto di Catania. A bordo vi erano 53 migranti, provenienti da varie nazionalità, soccorsi in acque internazionali il giorno precedente durante un’operazione di soccorso che aveva avuto luogo nelle prime ore del 19 novembre. Questa circostanza ha messo in evidenza la continua e pericolosa traversata che molti migranti intraprendono per cercare una vita migliore in Europa.
Appena giunti a Catania, i migranti sono stati trasferiti a una struttura di via Forcile per ulteriori indagini. Le autorità hanno avviato un’accurata attività di Polizia Giudiziaria, finalizzata ad analizzare la situazione dei migranti e i dettagli riguardanti la traversata.
Le indagini sul gommone e le responsabilità degli scafisti
Durante le indagini, è emerso che il gommone, di piccole dimensioni, era partito giorni prima dalle coste libiche. Dopo un lungo viaggio, l’imbarcazione si era trovata in difficoltà a causa di un’avaria, motivo per cui si era reso necessario il soccorso. Gli scafisti sono stati identificati come figure chiave in questo processo, in quanto avrebbero assunto il comando dell’imbarcazione in alcuni frangenti della traversata.
A rendere più chiara la situazione, sono stati poi gli esiti delle perquisizioni effettuate. Gli agenti di polizia hanno trovato numerosi dispositivi elettronici in possesso degli scafisti, riconducibili al loro ruolo a bordo del gommone durante il tragitto. Questi elementi hanno contribuito a costruire un quadro indiziario che ha portato all’arresto.
Le accuse e le aggravanti contestate
Alla luce degli elementi raccolti, i quattro scafisti sono stati arrestati per favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. Questa accusa è particolarmente grave poiché coinvolge l’introduzione illegale nel territorio dello Stato di oltre cinque persone. Le indagini hanno evidenziato anche il rischio per la vita e la sicurezza dei migranti trasportati, così come il numero di persone coinvolte nell’attività illecita.
Con il fermo degli scafisti, la Polizia di Stato di Catania dimostra la propria determinazione nel combattere il traffico di esseri umani, un fenomeno che continua a rappresentare una sfida significativa per le autorità, soprattutto in una regione già sofferente per le conseguenze delle migrazioni forzate.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Laura Rossi