Castel Volturno ricorda domenico noviello a 17 anni dall’omicidio dell’imprenditore contro il clan dei casalesi

Castel Volturno ricorda domenico noviello a 17 anni dall’omicidio dell’imprenditore contro il clan dei casalesi

A Castel Volturno si commemorano i 17 anni dalla morte di Domenico Noviello, vittima del clan dei Casalesi, con la partecipazione di familiari, autorità e studenti impegnati nella lotta contro le estorsioni.
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A Castel Volturno si è commemorato il 17° anniversario della morte di Domenico Noviello, imprenditore ucciso nel 2008 per essersi opposto al clan dei Casalesi, con la partecipazione di familiari, autorità e cittadini, che hanno ribadito l’importanza della lotta contro le estorsioni e la criminalità organizzata. - Gaeta.it

La cittadina di Castel Volturno ha ospitato le celebrazioni per il 17esimo anniversario della morte di Domenico Noviello, imprenditore ucciso nel 2008 durante la stagione di sangue legata alla lotta contro il clan dei Casalesi. L’evento ha riunito familiari, autorità e cittadini nella stessa piazzetta dove il delitto è avvenuto. Quella tragica vicenda ha segnato profondamente la comunità, riconsegnando ancora oggi il ricordo di chi ha scelto di opporsi alla criminalità organizzata.

La stagione di terrore che sconvolse il casertano nel 2008

Nel 2008, tra maggio e novembre, il casertano fu attraversato da una serie di omicidi eseguiti da assassini legati al clan dei Casalesi, in particolare all’ala stragista guidata da Giuseppe Setola. In sei mesi furono uccise 18 persone, tra cui diverse figure imprenditoriali che si erano mobilitate contro le estorsioni imposte dal clan. Domenico Noviello si distinse in quell’epoca come un bersaglio mirato proprio per il suo coraggio nel denunciare gli aguzzini. La sua morte avvenne il 16 maggio 2008, in piazzetta a Baia Verde, con decine di colpi di pistola che non lasciarono scampo.

Vittime innocenti e tensioni criminali

L’ondata di violenza non colpì solo imprenditori locali ma coinvolse anche vittime innocenti, come i sei cittadini ghanesi uccisi nella strage di San Gennaro. Questi episodi drammatici rappresentarono il picco di una tensione criminale che segnò un periodo buio per la provincia di Caserta.

La commemorazione a castel volturno e la presenza delle istituzioni

Il luogo dell’omicidio di Noviello è stato al centro della commemorazione, con la partecipazione della sua famiglia e numerose autorità. I figli, Massimiliano – che ha seguito l’esempio del padre in prima linea contro le estorsioni – Rosaria, Mimma e Matilde, si sono riuniti attorno al monumento che ne ricorda la memoria. Alla cerimonia erano presenti il prefetto Lucia Volpe, il commissario straordinario antiracket e antiusura Maria Grazia Nicolò e il commissario regionale Santi Giuffrè, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine della provincia.

Saluti e momenti di riflessione

Il sindaco Pasquale Marrandino e l’imprenditore locale Luigi Ferrucci, presidente nazionale della FAI , hanno portato il loro saluto, sottolineando l’importanza di mantenere vivo il ricordo di chi ha pagato con la vita la scelta di opporsi ai clan. Dopo la corona di fiori deposta al monumento, la commemorazione si è trasferita nella sala consiliare del comune, gremita soprattutto da studenti dell’istituto ISIS Francesco Corrado. Questo passaggio ha voluto porre l’attenzione sulla necessità di coinvolgere i giovani nelle battaglie di legalità.

L’appello di massimiliano noviello e l’impegno contro le estorsioni

Massimiliano Noviello, oltre a essere figlio di Domenico, guida l’associazione FAI di Castel Volturno. Durante il suo intervento ha ribadito l’importanza della denuncia e della collaborazione tra autorità e società civile per contrastare il fenomeno diffuso delle estorsioni. Ha ricordato il suo ruolo attivo nei processi contro presunti estorsori, incluso un’udienza recente, 12 maggio, che riguarda pregiudicati di Mondragone.

Corteo e partecipazione giovanile

Quest’anno ha anche guidato un corteo partito proprio dall’ISIS Francesco Corrado e diretto al municipio. In testa gli studenti e il sindaco Marrandino che ha accolto il gruppo, dopo una prima tappa davanti al monumento di Noviello. Questo percorso simbolico ha voluto rinforzare il legame tra memoria e impegno pratico contro le forme di intimidazione criminale.

Assenze e riflessioni sulla reazione degli imprenditori locali

Nonostante la presenza di diverse personalità, Mimma Noviello ha sottolineato che alla cerimonia mancavano molti imprenditori e commercianti della zona. Il riferimento è rivolto a coloro che non hanno saputo sostenere o forse comprendere pienamente il sacrificio del padre, che si è opposto apertamente al racket. Solo Luigi Ferrucci, già noto per la sua attività contro le estorsioni, era presente con continuità.

Queste assenze spingono a interrogarsi sul clima di diffidenza o paura che ancora permea l’ambiente imprenditoriale a Castel Volturno. La memoria di Domenico Noviello rischia di rimanere isolata senza un più ampio sostegno della comunità produttiva locale, alla quale ancora oggi serve trovare il coraggio di mettersi in gioco contro l’intimidazione mafiosa.

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