L’autunno in Toscana segna un periodo di intensa attività attorno alla raccolta delle castagne e dei marroni, elementi chiave della tradizione gastronomica e culturale locale. Con numerose iniziative, dall’autoproduzione nei marroneti alle sagre nel fine settimana, il settore agricolo valorizza una stagione ricca di opportunità. L’incremento della raccolta di quest’anno si prospetta essere ottimo, offrendo spunti interessanti per rilanciare il turismo e sostenere le economie delle aree rurali.
La multifunzionalità dell’agricoltura toscana
Negli ultimi anni, le aziende agricole toscane hanno adottato un approccio sempre più multifunzionale, integrando attività tradizionali e innovative. Come afferma Letizia Cesani, Presidente di Coldiretti Toscana, “la Legge sulla Multifunzionalità del 2001 ha fornito una nuova risorsa per le aziende agricole, consentendo loro di sviluppare servizi che spaziano dall’accoglienza turistica a laboratori didattici.” I castagneti non sono più soltanto luoghi di raccolta, ma diventano vere e proprie porte d’ingresso verso la cultura e le tradizioni locali. Questo cambiamento sta aiutando i contadini non solo a mantenere viva la loro attività, ma anche a svolgere un ruolo attivo nella promozione del territorio. Il turismo enogastronomico, quindi, si rivela fondamentale per la sopravvivenza delle piccole realtà agricole, rendendo l’autunno un periodo cruciale sia per la raccolta che per l’afflusso di visitatori.
Un’annata favorevole per la raccolta delle castagne
Secondo le stime di Coldiretti Toscana, la stagione di raccolta si presenta abbondante, con un incremento previsto del 20% rispetto agli anni passati. L’andamento climatico ha influenzato positivamente la maturazione dei frutti. Ivo Poli, Presidente dell’Associazione Nazionale Città del Castagno, sottolinea come le varietà frutticole abbiano anticipato i tempi di maturazione. Nel contesto dei cambiamenti climatici, il castagno, storico albero da frutto, sta mostrando segni di adattamento a situazioni meteo sempre più mutevoli. “Nonostante l’aumento delle produzioni, le castagne di quest’anno potrebbero risultare di dimensioni più contenute, ma di qualità eccellente.” Da diverse generazioni, questo frutto ha rappresentato un elemento fondamentale per molte comunità montane, e oggi sembra essere pronto a rivestire nuovamente un ruolo di primo piano.
Le produzioni a Denominazione di Origine
In Toscana, la ricchezza delle varietà di castagne è affiancata da un forte impegno per la loro valorizzazione. La regione può vantare cinque produzioni a Denominazione di Origine, rappresentando un terzo del totale nazionale. I marroni del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di Castagne della Lunigiana Dop non sono solo simboli del patrimonio agroalimentare toscano, ma anche motori di sviluppo per i paesi locali. Durante il periodo autunnale, le tradizionali lavorazioni di essiccazione delle castagne nei metati tornano in auge, un rito che conferisce loro un valore aggiunto e crea prodotti di alta qualità per le filiere alimentari.
Controllo della qualità e origine delle castagne
Nonostante le prospettive positive per la raccolta delle castagne locali, il mercato italiano è anche affollato da prodotti importati, provenienti da Turchia, Grecia, Spagna e Portogallo. Coldiretti Toscana ha espresso la necessità di un maggiore controllo su queste importazioni per garantire che le castagne vendute come italiane siano effettivamente prodotte nel nostro Paese. La situazione risulta complicata dalla mancanza di obblighi di etichettatura per i trasformati, come le farine. “È essenziale incrementare la trasparenza per tutelare i consumatori e garantire la qualità del prodotto finale, specialmente in un mercato dove la competitività delle castagne estere potrebbe nuocere alle aziende agricole italiane.”
Il “fai da te” per la raccolta delle castagne
Per chi desidera un prodotto fresco e genuino, la raccolta personale delle castagne rappresenta un’ottima alternativa. Coldiretti Toscana incoraggia il ricorso a mercatini di Campagna Amica e sagre paesane, dove è possibile trovare prodotti di alta qualità. Progetti come il percorso di terapia forestale da fare a piedi nudi, realizzato su Monte Amiata, offrono esperienze uniche, che collegano il benessere psicofisico alla bellezza della natura circostante. “L’umanizzazione del processo di raccolta permette non solo di apprezzare il frutto della terra, ma anche di riscoprire il valore delle tradizioni e dell’impegno delle comunità locali nella salvaguardia del proprio patrimonio culturale e ambientale.”
L’autunno in Toscana è una stagione di raccolta, tradizione e riscoperta, dove la castagna torna a rivestire un ruolo significativo, non solo per il suo valore alimentare, ma anche per l’importanza sociale ed economica che incarna per le comunità locali.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Sofia Greco