La scena culturale di Genova ha vissuto un momento di grande intensità ieri sera, con il Teatro Carlo Felice gremito per l’attesissima rappresentazione di “Traviata”, opera di Giuseppe Verdi. Considerato uno dei capisaldi del repertorio lirico, questo spettacolo ha attratto un pubblico numeroso, confermando le aspettative di un tutto esaurito. L’allestimento, riproposto nella forma già vista nel 2016 e nel 2018, porta la firma del regista Giorgio Gallione, coadiuvato dal talentuoso scenografo Guido Fiorato.
un allestimento visivamente potente
La messa in scena ha scelto una scenografia minimalista, incentrata su un grande albero che simboleggia la vita di Violetta, la protagonista, che viene sradicato in un drammatico colpo di scena finale. L’uso predominante del bianco e nero, interrotto solamente dalla macchia rossa del sangue nei fazzoletti di Violetta, apporta un forte contrasto visivo, accentuando il tema tragico dell’opera.
La regia di Gallione si distingue per la sua originalità , presentando una visione nella quale la morte di Violetta è preannunciata sin dal preludio. Questa interpretazione è sostenuta da un’atmosfera funerea che permea l’intera opera, enfatizzata dalle scene di festa in cui i partecipanti sono vestiti di nero. Questa scelta registica, sebbene innovativa, ha suscitato un dibattito tra il pubblico. Alcuni momenti, come l’accanimento di Alfredo nel gettare banconote su Violetta o alcuni elementi coreografici, sono stati considerati eccessivi, rischiando di distogliere l’attenzione dalla narrazione principale.
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la maestria della direzione musicale
Sotto la guida di Renato Palumbo, la direzione musicale ha enfatizzato ulteriormente il messaggio tragico dell’opera. Palumbo ha evidenziato il senso di morte già avvertito nel preludio, conferendo alla performance una continuità emotiva. Il suo approccio incisivo ha permesso di creare un rapporto armonico tra l’orchestra e il palcoscenico. Momenti di intensa espressività , come il conflitto tra Violetta e Giorgio Germont o il grande concertato che conclude il secondo atto, hanno trasmesso una potenza emotiva che ha catturato l’attenzione del pubblico.
un cast di alta qualitÃ
Le performance del cast hanno suscitato applausi convinti da parte del pubblico. La soprano Carolina Lopez Moreno, al debutto a Genova, ha interpretato Violetta con grande autorità , dimostrando sia una vocalità di alto livello sia una presenza scenica coinvolgente. Accanto a lei, l’interpretazione di Roberto Frontali nei panni di Giorgio Germont ha impressionato per duttilità e profondità , rendendo memorabile il suo confronto con Violetta e poi con Alfredo.
Francesco Meli ha dato vita a un Alfredo appassionato, rappresentando al meglio le complessità emotive del personaggio. Questo trio di artisti ha brillato e il loro affiatamento è stato supportato da un ensemble di talentuosi interpreti, tra cui Andrea Porta, Carlotta Vichi, Chiara Polese, Claudio Ottino, Roberto Covatta, Francesco Milanese, Giuliano Petouchoff e Filippo Balestra, tutti in grado di sostenere il peso dell’opera.
La serata si è conclusa tra forti applausi e consensi, dimostrando ancora una volta l’amore del pubblico genovese per la musica lirica. L’attenzione ora è rivolta alla prima replica, in programma per questa sera alle 20.