Capodimonte: nuove assunzioni e progetti futura per un museo più vivo

Capodimonte: nuove assunzioni e progetti futura per un museo più vivo

Il Museo di Capodimonte si rinnova con un potenziamento del personale e ristrutturazioni, puntando a diventare un centro culturale di riferimento per la storia dell’arte napoletana ed europea.
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Capodimonte: nuove assunzioni e progetti futura per un museo più vivo - Gaeta.it

Nell’ambito dei cambiamenti e delle innovazioni che caratterizzano il Museo di Capodimonte, il direttore Eike Schmidt ha rivelato importanti novità riguardanti l’ampliamento del personale e la nuova identità del museo. Questi sviluppi si pongono come obiettivo il rafforzamento dell’offerta culturale, puntando a rendere Capodimonte un punto di riferimento per la storia dell’arte e della cultura napoletana e europea.

Un team renforzato per la valorizzazione del patrimonio

Negli ultimi mesi, Capodimonte ha visto un significativo incremento del proprio organico, passando da un solo storico dell’arte a ben sei. Questo potenziamento del personale è particolarmente rilevante, considerando che negli ultimi vent’anni la figura di un curatore specialistico per l’arte del Seicento era risultata assente. Questa lacuna era ancora più evidente nel Gabinetto di disegni e stampe, una sezione del museo che ospita opere di Raffaello e Michelangelo, spesso inaccessibili al pubblico. Con l’arrivo di professionisti giovani e motivati, l’istituzione può tornare a svolgere un ruolo di primissimo piano nella ricerca storica e artistica, come dimostrato dalle recenti scoperte riguardanti Caravaggio a Napoli, firmate dal ricercatore Vincenzo Sorrentino.

Il rinnovato team di esperti contribuirà non solo a valorizzare le collezioni esistenti, ma a sviluppare anche nuove prospettive di studio e ricerca, creando opportunità per l’approfondimento della storia e dell’identità culturale, sia del Mezzogiorno che dell’intera Europa. Con la presenza di storici dell’arte specializzati, Capodimonte si prepara a diventare un hub di conoscenza e di diffusione della cultura.

Ristrutturazione e innovazioni strutturali

Il potenziamento del museo non si limita all’ampliamento del personale, ma include anche un aggiornamento della macchina amministrativa, quasi completata. L’attenzione si rivolge ora ai lavori di ristrutturazione e efficientamento della Reggia e del Real Bosco. Questi interventi mirano a rendere le aree aperte al pubblico autonomamente fruibili e maggiormente attrezzate per i visitatori. La nuova Capodimonte si presenta quindi con l’intento di rispondere alle aspettative della comunità locale, avviando un percorso di riaperture e novità per il 2025.

Un primo passo tangibile in questa direzione è la nuova brand identity, che include un logo rinnovato, ispirato alla tradizione napoletana del giglio angioino, fino a quello borbonico. Questo restyling vuole rafforzare il legame tra il museo e la città, come evidenziato nel video promozionale che sottolinea lo slogan “Capodimonte è Napoli”.

Esperienze visive e culturali rinnovate

Sotto il profilo espositivo, il museo ha anche riaperto il corridoio centrale del primo piano, dedicato ad alcune tra le opere più celebri di Masaccio, Bellini, Botticelli, e davvero tanti altri. Il nuovo impianto di illuminazione all’avanguardia, già in uso nella sala 62, offre ora un’esperienza visiva notevolmente migliorata, permettendo ai visitatori di godere appieno della bellezza dei capolavori.

In aggiunta, l’Appartamento Reale e il Salone delle Feste riapriranno al pubblico il 5 dicembre. Questo spazio avrà il piacere di ospitare, il 9 dicembre alle 20:00, lo spettacolo “Napul’èra”, una celebrazione della canzone napoletana che attraversa le epoche, da Mercadante a Pino Daniele. La sezione “Capodimonte in scena” promette di portare nuove forme di espressione culturale nel cuore del museo, valorizzando l’arte non solo visiva, ma anche performativa.

Con questi ambiziosi progetti, Capodimonte si prepara a presentarsi non solo come un museo, ma come un vivace centro di cultura e ricerca, sempre più integrato con il tessuto sociale e storico di Napoli.

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