Cancellazione del concerto di john legend e 50 cent a napoli, caos e accuse sulla gestione dell’evento del 4 luglio

Cancellazione del concerto di john legend e 50 cent a napoli, caos e accuse sulla gestione dell’evento del 4 luglio

L’evento musicale per l’independence day americano a Napoli con John Legend, Mary J. Blige e 50 Cent è stato annullato per disorganizzazione, costi elevati, tensioni politiche e mancanza di supporto istituzionale.
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L’evento musicale per il 4 luglio a Napoli, con star come John Legend e 50 Cent, è stato annullato per disorganizzazione, difficoltà economiche e mancanza di supporto istituzionale, evidenziando le criticità nell’organizzazione di eventi internazionali in Italia. - Gaeta.it

L’evento musicale per il 4 luglio a napoli, che avrebbe dovuto celebrare l’independence day americano con ospiti come john legend, mary j. blige e 50 cent, è stato annullato all’ultimo minuto. La festa in piazza del plebiscito si è trasformata in una vicenda di disorganizzazione, difficoltà economiche e tensioni tra i soggetti coinvolti. I dettagli emergono dalle parole di marco bosco, direttore creativo della dreamloud, agenzia statunitense titolare del format 4everShow, già presente in altre città italiane. Il progetto puntava a unire musica e cultura tra italia e stati uniti, ma una serie di ostacoli ha fatto saltare l’appuntamento.

Organizzazione e ruoli confusi dietro la cancellazione dell’evento a napoli

Dreamloud, la società che ha creato il format e scelto gli artisti, ha chiarito che non si occupava della logistica o dei permessi. Quegli aspetti erano affidati a alpha consulting, società di terni incaricata di gestire i costi e le autorizzazioni sul territorio italiano. Bosco ha descritto un contesto difficile, con richieste economiche molto alte per allestire un concerto a piazza del plebiscito, paragonabili a quelle per costruire la wembley arena europea per tre volte. Secondo lui, l’assenza di supporto pubblico ha aggravato la situazione, rendendo quasi impossibile portare avanti un progetto internazionale di questo tipo in italia, specie se gestito da realtà indipendenti.

Nonostante i contratti firmati e gli anticipi versati, qualche intoppo ha fatto precipitare la situazione. John legend si è ritirato perché le vendite dei biglietti non sono mai decollate. Mary j. blige era già giunta con il suo staff, pronta a esibirsi, così come 50 cent, i cui preparativi logistici erano conclusi. Quest’ultimo aveva venduto circa 12.800 biglietti, una cifra rilevante ma insufficiente a coprire costi di produzione elevati. Le difficoltà crescenti hanno messo alpha consulting in forte crisi finanziaria, determinando infine il blocco dell’evento.

Accuse di clima intimidatorio e pessima gestione politica a napoli

Marco bosco ha denunciato un clima ostile intorno all’organizzazione, con presunte pressioni e atteggiamenti intimidatori rivolti a fornitori e collaboratori. Questi episodi, secondo lui, hanno reso sempre più difficile continuare con la realizzazione dello spettacolo. L’ambientazione napoletana, una piazza storica e prestigiosa, si è trasformata in un teatro di tensioni interne, caratterizzate da queste minacce velate che hanno complicato la gestione di un progetto internazionale.

A questo si aggiunge la mancata presenza attiva da parte delle istituzioni locali. Il sindaco di napoli, gaetano manfredi, ha dichiarato di non essersi mai occupato direttamente della questione, posizione che ha suscitato critiche da parte di dreamloud. L’ambasciata americana, dal canto suo, aveva confermato ufficialmente la partecipazione del nuovo ambasciatore a napoli, sottolineando il carattere istituzionale dell’evento. L’assenza di un coordinamento forte è parsa quindi un clamoroso errore, considerando il valore simbolico della manifestazione e le figure coinvolte.

Il precedente di altri eventi bloccati in italia e le difficoltà per le realtà indipendenti

Non è la prima volta che dreamloud si scontra con difficoltà simili sul territorio italiano. Bosco ha ricordato come nel 2018 un concerto di john legend sia stato spostato da firenze a taormina per motivi analoghi, legati a logiche opache e ostilità nei confronti di organizzazioni indipendenti. Nonostante questo, la società ha portato avanti altri progetti con artisti di rilievo come usher, andrea bocelli e kacey musgraves. Dreamloud ha sedi a new york e los angeles, è attiva dal 2009 e si occupa di grandi eventi musicali, ma lamenta ancora diffidenza e chiusura nel sistema italiano dello spettacolo.

Questa esperienza conferma un quadro complesso per chi vuole organizzare eventi di portata internazionale in italia. La necessità di un cambiamento nelle modalità di accoglienza di questi progetti si fa sentire: la rigidità e la mancanza di trasparenza rischiano di bruciare opportunità culturali e visibilità importante per le città coinvolte. Dreamloud si presenta come esempio di realtà che nonostante i risultati raggiunti, incontra sempre ostacoli sul piano operativo e istituzionale.

Un appello per un approccio diverso nel riconoscere eventi culturali e istituzionali in italia

Il messaggio finale di dreamloud è chiaro: l’italia deve riconoscere la differenza tra eventi commerciali e manifestazioni culturali o istituzionali. Quando si parla di eventi sponsorizzati da ambasciate, con star internazionali e format di prestigio, serve un approccio diverso. Servono trasparenza, professionalità e una gestione capace di superare logiche chiuse e autoreferenziali.

Secondo bosco, il sistema culturale italiano rischia di restare escludente se continuerà a favorire sempre gli stessi nomi, ignorando l’opportunità di collaborazioni aperte e internazionali. Napoli, che avrebbe potuto ospitare un appuntamento unico in piazza del plebiscito, ha perso una vetrina importante sul piano globale senza riuscire a trarre vantaggio da questa occasione. La vicenda resta un monito sulla necessità di creare una rete più accogliente per iniziative culturali di alto livello nel nostro paese.

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