Dal 15 maggio 2025 entrano in vigore nuove disposizioni sulle accise di benzina e gasolio, decise dal governo con un decreto pubblicato il 14 maggio. Il provvedimento introduce una riduzione sulle accise della benzina di 1,5 centesimi al litro e un parallelo aumento dello stesso importo sul gasolio. Si tratta del primo passo di un processo quinquennale per uniformare la tassazione tra i due carburanti, che fino ad ora sono stati soggetti ad aliquote diverse.
Novità fiscali sui carburanti: dettaglio del decreto del maggio 2025
Il decreto firmato dal governo stabilisce che a partire da quest’anno le accise sui carburanti dovranno avvicinarsi progressivamente per realizzare un allineamento entro cinque anni. Oggi il gasolio è soggetto a un’accisa di 62 centesimi al litro, mentre quella sulla benzina è a 73 centesimi. Il governo ha deciso di ridurre la differenza tagliando di 1,5 centesimi le accise sulla benzina e aumentando di 1,5 centesimi quelle sul gasolio.
Processo quinquennale di adeguamento accise
Ogni anno, per cinque anni, l’accisa sul diesel crescerà fra 1 centesimo e 1,5 centesimi al litro, mentre quella sulla benzina scenderà dello stesso importo, portandole a un livello molto più vicino rispetto a oggi. Questa misura però non coinvolge il settore dell’autotrasporto, che rimarrà escluso dall’incremento delle accise sul gasolio.
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La manovra punta a uniformare i prezzi alla pompa in modo graduale, riducendo l’attuale vantaggio fiscale per il diesel. L’obiettivo è modificare il differenziale tra i due carburanti che, da tempo, induce una preferenza verso il gasolio, con effetti anche sulle emissioni e sull’utilizzo dei veicoli.
Impatto economico per automobilisti e differenze tra benzina e diesel
Secondo il Codacons, l’adeguamento delle accise sul gasolio comporterà per chi usa auto diesel un incremento annuo di circa 364 milioni di euro complessivi, a livello nazionale. Per singolo automobilista, la spesa in più sul pieno di gasolio sarà pari a circa 0,915 euro, considerando l’Iva inclusa.
Nel parco auto italiano, composto da circa 40,5 milioni di veicoli, il 42% utilizza benzina mentre il 40,9% gasolio. Questi dati corrispondono a circa 17 milioni di auto a benzina e 16,6 milioni diesel. Per chi possiede un’automobile a gasolio, l’aumento si traduce in un aggravio stimato di 21,96 euro all’anno, ipotizzando due rifornimenti al mese.
Risparmi per chi usa benzina
Per contro, chi usa benzina beneficerà di una riduzione delle accise da 1,5 centesimi che genera un risparmio calcolato in circa 374,5 milioni di euro all’anno. Questo beneficio coinvolgerà tutti gli automobilisti con vetture a benzina, compensando parzialmente il rincaro sul diesel.
Il governo ha dunque stabilito un meccanismo di equilibrio tra i due tipi di carburante, con un evidente spostamento del carico fiscale dal benzinaio al diesel. L’effetto sulla spesa delle famiglie dipenderà dai consumi specifici e dalla frequenza dei rifornimenti, ma già ora si può stimare un impatto economico diffuso.
Esclusione del settore autotrasporto dal rialzo delle accise sul gasolio
Nel decreto è prevista una clausola specifica che esclude dall’aumento delle accise sul gasolio il settore dell’autotrasporto. Questa scelta si spiega con la necessità di contenere i costi per un comparto strategico dell’economia, che altrimenti subirebbe un peso eccessivo dall’incremento fiscale.
Gli autotrasportatori continueranno quindi a pagare l’attuale aliquota di 62 centesimi al litro sul gasolio, evitando un aumento dei costi operativi. La misura mira a non aggravare le spese di movimentazione delle merci che, in caso contrario, potrebbe tradursi in rincari dei prezzi al consumo.
Limitazioni dell’esclusione
L’esclusione si applica esclusivamente al gasolio utilizzato nell’autotrasporto merci. Per il resto della popolazione automobilistica la nuova aliquota si applica pienamente. Questa distinzione fa parte di una strategia più ampia per regolare il mercato dei carburanti e i flussi commerciali interni.
Il governo porterà avanti questo aggiustamento delle accise passo dopo passo, monitorando gli effetti anche sul prezzo finale alla pompa, la cui oscillazione influirà sulle scelte quotidiane dei consumatori. L’evoluzione delle accise sarà uno dei fattori chiave del mercato carburanti nei prossimi anni.