L’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da bper sulla banca popolare di sondrio si è conclusa con un risultato vicino all’80,7% del capitale sociale. Questo esito segna un passaggio importante nella strategia di espansione dell’istituto emiliano, anche se non è stato raggiunto il quorum necessario per avviare la procedura di delisting della banca lombarda. Nonostante ciò, bper mantiene il potere di gestire la fusione attraverso il controllo dell’assemblea straordinaria.
Risultati dell’opas e quota acquisita da bper
L’opas lanciata da bper ha portato all’adesione di azionisti che detenevano l’80,62% delle azioni poste sotto offerta. A questa percentuale si aggiunge lo 0,34% del capitale che bper già possedeva, arrivando a una quota complessiva pari all’80,7%. L’iniziativa si è conclusa senza raggiungere la soglia del 90% richiesta per attivare il cosiddetto squeeze-out, la procedura che consente di acquistare forzatamente le azioni residue e di conseguenza di togliere le azioni dalla quotazione in borsa. La banca popolare di sondrio resta quindi quotata sul mercato azionario.
L’esito dell’offerta riflette una risposta significativa degli azionisti, anche se non totale. Nel settore bancario italiano, operazioni simili spesso puntano a ottenere almeno il 90% per consolidare il controllo e semplificare la governance societaria. Il mancato raggiungimento di questa soglia lascia aperti spazi di confronto con i soci rimasti fuori dall’accordo.
Leggi anche:
Le conseguenze dell’esito sulla governance e la fusione
Nonostante la quota non raggiunta per togliere la banca popolare di sondrio dalla borsa, bper dispone comunque di strumenti decisivi per proseguire con l’incorporazione. Il controllo di oltre l’80% del capitale gli consente di esercitare poteri decisionali nell’assemblea straordinaria degli azionisti. In questa sede potranno essere approvate le operazioni di fusione e qualsiasi altra modifica significativa al capitale o allo statuto.
L’incorporazione permette a bper di integrare le attività e le risorse della popolare di sondrio nel proprio gruppo, con possibili benefici economici e strategici. Tuttavia, la permanenza in borsa della banca lombarda obbliga a rispettare gli impegni informativi e a mantenere un certo livello di trasparenza verso gli azionisti. Gli azionisti di minoranza potranno ancora esprimere il loro voto e conservare un ruolo nelle decisioni societarie.
Contesto economico e impatto sul mercato bancario italiano
L’operazione di bper sulla banca popolare di sondrio si inserisce in un contesto in cui le fusioni tra banche italiane continuano a modificare la conformazione del settore. Il consolidamento mira a rafforzare la presenza territoriale, migliorare la capacità competitiva e ottimizzare i costi operativi.
Bper, con sede a modena, ha proseguito una strategia di crescita acquisendo quote rilevanti in diverse realtà bancarie regionali. Nel caso della popolare di sondrio, istituto con forti radici in lombardia, la partnership amplia il bacino di clientela e rafforza la copertura geografica. La resistenza di alcuni azionisti a cedere le proprie azioni testimonia però come certe tensioni restino nella transizione verso gruppi più grandi.
Sul mercato finanziario l’offerta ha attirato attenzione e scambi, ma la mancata chiusura totale suggerisce che la banca popolare di sondrio resterà sotto la vigilanza degli investitori pubblici almeno per ora. Le prossime assemblee e mosse decisionali di bper saranno seguite con interesse dai mercati, dato che influenzeranno le prospettive di crescita e stabilità di entrambe le realtà coinvolte.