La morte di Liliana Resinovich, avvenuta nel gennaio del 2022, continua a sollevare interrogativi. L’avvocato Nicodemo Gentile, legale del fratello della vittima, ha recentemente sottolineato l’importanza dell’analisi botanica per chiarire alcuni aspetti del caso, ipotizzando che elementi vegetali potrebbero rivelare dettagli significativi riguardo alla posizione e al trasporto del cadavere. In questo contesto, Gentile ha messo in dubbio le conclusioni iniziali delle indagini basate solo su dati ambientali, come le temperature del periodo in cui Liliana è stata ritrovata.
Il ruolo della botanica nelle indagini
Durante il sopralluogo effettuato il 5 gennaio 2022, sono stati rinvenuti alcuni residui vegetali che potrebbero fornire indizi preziosi. Gentile ha affermato che tali elementi, riscontrati anche nell’esame esterno del corpo, potrebbero indicare se Liliana abbia realmente giaciuto nell’area del boschetto o se il suo corpo sia stato successivamente trasportato in quel luogo. Questa ambiguità apre a scenari differenti, con implicazioni che vanno oltre le mere condizioni ambientali.
L’avvocato ha citato uno degli elaborati presentati dai medici legali della Procura, il quale descrive la presenza di “semi gialli” e di materiale “brunastro simil-mucoso” all’interno delle pliche esterne dei sacchi dove era stato rinvenuto il cadavere. L’importanza di questi particolari non può essere trascurata, poiché potrebbero fare luce sul fatto che il corpo di Liliana fosse già stato in contatto con quella vegetazione o meno, rivelando quindi la dinamica della morte.
Inoltre, Gentile ha evidenziato che simili frammenti sono stati rinvenuti anche sui pantaloni di Liliana e all’interno della sacca mortuaria. Tuttavia, la consulenza botanica della Procura non ha identificato né conservato questi reperti, un elemento che solleva ulteriori interrogativi sulla completezza e l’affidabilità delle analisi condotte fino a questo punto. La mancanza di caratterizzazione botanica di questi materiali obbliga così a un approfondimento che potrebbe rivelarsi cruciale per l’intero procedimento.
Temperature e indizi sulla dinamica della morte
Gentile ha espresso scetticismo riguardo all’importanza delle temperature ambientali durante il periodo in cui si è consumato il decesso di Liliana, dal 14 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022. Secondo il legale, anche se si dovessero accertare in modo inconfutabile i dati climatici, queste informazioni non risolverebbero il mistero riguardante le circostanze della morte della donna. L’avvocato ritiene che questi dati, isolati e privi di contesto, non fornirebbero indicazioni chiare né aiuterebbero a fugare i dubbi suscitatati dall’assenza di impronte papillari riconducibili a Liliana sui sacchi e sul cordino trovato con il corpo.
Un elemento di particolare interesse è la presenza di un’impronta guantata su uno dei sacchi neri che coprivano la parte inferiore del corpo. Questa impronta, non compatibile con i guanti utilizzati dagli operatori della Polizia Scientifica, suggerisce l’intervento di un terzo soggetto. Ciò apre a diverse ipotesi, inclusa la possibilità che qualcuno abbia manomesso il luogo del ritrovamento e che l’impronta possa fornire indizi su eventuali complici o responsabili.
La borsa e il contenuto sospetto
La sacca in cui è stata trovata Liliana presenta contenuti alquanto anomali. Gentile ha denunciato il fatto che all’interno della borsa non siano stati trovati né effetti personali di peso, né tracce di DNA riconducibili a Liliana. Tra gli oggetti rinvenuti vi erano solo un paio di occhiali da sole, una mascherina, tre chiavi legate con un cordino e una bottiglietta d’acqua, con una data di scadenza anteriore di quasi un anno rispetto alla scomparsa della donna. Questi dettagli rendono la situazione ancora più complessa e contribuiscono alla costruzione di un quadro sempre più confuso.
La stranezza del contenuto della borsa di Liliana, che non sembra avere alcuna rilevanza pratica rispetto alle necessità quotidiane di una persona, lascia la porta aperta a numerose interpretazioni. La borsa, infatti, potrebbe contenere indizi su una situazione di coercizione o alla manomissione da parte di terzi.
La ricostruzione di quanto avvenuto resta intrisa di dubbi e incertezze. Le indagini continueranno a procedere su più fronti, con l’analisi botanica e l’interpretazione degli elementi ritrovati, obbligando gli investigatori e l’opinione pubblica a rimanere vigili e coinvolti in questa intricata vicenda.
Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 da Armando Proietti