Bossoli recuperati nel rudere: dettagli sui calibro e la scena del crimine

Bossoli recuperati nel rudere: dettagli sui calibro e la scena del crimine

Bossoli di calibro diverso ritrovati tra Canosa di Puglia e Minervino Murge collegano il cadavere semicarbonizzato di Francesco Diviesti, 26enne di Barletta, a un possibile regolamento di conti con più armi coinvolte.
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Ritrovati bossoli di calibro diverso vicino al cadavere semicarbonizzato di un giovane scomparso, Francesco Diviesti, tra Canosa di Puglia e Minervino Murge. L’indagine punta su un omicidio con più armi e possibili coinvolgimenti criminali. - Gaeta.it

diversi bossoli di calibro differente ritrovati nel luogo del cadavere semicarbonizzato tra canosa di puglia e minervino murge

Il ritrovamento di bossoli di pistola di calibro diverso ha acceso nuove piste nell’indagine sul cadavere semicarbonizzato scoperto tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, nel nord Barese. La vittima, un giovane di Barletta scomparso da pochi giorni, presenta segni evidenti di arma da fuoco. La natura dell’episodio e i dettagli raccolti dalle forze dell’ordine si concentrano sulla dinamica del delitto e sulle possibili armi utilizzate.

La scoperta dei bossoli è avvenuta in un rudere isolato nelle campagne che collegano Canosa di Puglia e Minervino Murge. Sono stati trovati proiettili riconducibili a due pistole di calibro differente, elemento che suggerisce la possibile presenza di più aggressori o almeno l’uso di due diverse armi nella stessa azione criminale. La scena è stata fotografata con attenzione dagli esperti balistici, che hanno iniziato le analisi sulle tracce rinvenute.

Il collegamento con la vittima scomparsa

Il ritrovamento coincide con quello del corpo semicarbonizzato, apparso il 29 aprile, e ricollega direttamente il luogo alla scomparsa grave di Francesco Diviesti, un 26enne originario di Barletta. Era scomparso quattro giorni prima, il 25 aprile, e di lui non si avevano più notizie. La presenza di bossoli sparsi evidenzia tensioni e violenza in quella zona rurale, gettando luce su un’aggressione violenta.

Le condizioni del cadavere e i segni di violenza

Il corpo ritrovato presentava diverse ferite da arma da fuoco, confermando che la vittima è stata colpita più volte prima di essere data alle fiamme. Secondo le informazioni raccolte dall’ANSA, “la sequenza dei fatti sembra indicare che l’uomo sia stato ucciso con colpi esplosi da più armi.” La bruciatura successiva del cadavere potrebbe avere avuto lo scopo di impedire l’identificazione e di distruggere prove importanti.

Ipotesi investigative e sviluppo dell’inchiesta

Queste evidenze hanno portato gli inquirenti a sospettare un’esecuzione studiata con cura oppure un regolamento di conti durissimo. Attualmente, le analisi sui bossoli e sulle tracce ematiche si affiancano alle ricerche di eventuali testimoni o telecamere che potrebbero aver ripreso movimenti sospetti nella zona nei giorni antecedenti il ritrovamento.

Contesto territoriale e piste investigative aperte

La zona tra Canosa di Puglia e Minervino Murge è caratterizzata da vaste aree agricole e isolati ruderi, dove la presenza di attività illecite o scontri tra gruppi può creare rischi per gli abitanti. La sparizione e la morte di Francesco Diviesti hanno sconvolto la comunità di Barletta, che aspetta di capire i motivi dietro a questa tragedia.

Sviluppi e strategie investigative

Gli investigatori stanno esplorando diverse ipotesi, considerando anche possibili collegamenti con ambienti criminali locali. La doppia natura delle armi rilevate sul posto rafforza l’idea che ci siano più persone coinvolte. Il lavoro sul campo prosegue con rilievi, interrogatori e raccolta di ogni minimo indizio per risalire a chi ha messo fine alla vita del giovane.

L’indagine su questo caso delicato resta aperta e vede impegnate varie forze di polizia. Le prossime ore saranno decisive per scoprire elementi nuovi e chiarire la dinamica dietro un episodio che ha segnato profondamente la zona.

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