L’apertura della settimana sui mercati azionari europei si presenta debole, con gli investitori che mantengono l’attenzione sul prossimo incontro della banca centrale europea programmato per giovedì. Il clima resta cauto soprattutto in Italia, dove i listini soffrono, mentre altri principali indici europei mostrano andamenti più contenuti. Le trimestrali delle società quotate influenzano le variazioni, con alcune performance particolarmente evidenti. Il contesto valutario e dei titoli di stato europei compare stabile, con spunti sul fronte delle materie prime.
Andamento dei principali mercati europei in avvio di settimana
Già dalle prime contrattazioni, il mercato azionario italiano ha risentito di un andamento negativo, con il FTSE MIB che ha ceduto quasi un punto percentuale . Questo calo si differenzia da quello di Madrid e Parigi, che hanno mostrato discese più modeste rispettivamente dello 0,35% e dello 0,25%. Francoforte e Londra, invece, hanno mantenuto un equilibrio: la borsa tedesca si è mantenuta quasi stabile , mentre la piazza londinese ha chiuso leggermente positiva .
Queste oscillazioni riflettono in parte la cautela degli investitori in attesa del direttivo della Bce, considerato un appuntamento cruciale per l’orientamento futuro dei tassi di interesse. La presenza di un quadro macroeconomico complesso, segnato da dati contrastanti e incertezza sull’inflazione, ha indotto i mercati europei a una prudente attesa.
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L’evoluzione dei titoli di stato e il mercato valutario
Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi a dieci anni si è confermato stabile, attestandosi a 85,5 punti base. Nel dettaglio il rendimento del Btp ha visto un calo di 4,4 punti percentuali, fermandosi al 3,5%, mentre quello del Bund si è ridotto di 4,7 punti al 2,64%.
Sul fronte valutario, il dollaro americano continua a mostrare debolezza rispetto alle principali valute europee. Il cambio con l’euro si è attestato poco sotto quota 0,86 dollari, mentre il rapporto con la sterlina ha superato di poco 0,74. Questa situazione di relativa fragilità del biglietto verde riflette fattori globali e decisioni di politica monetaria negli Stati Uniti, che si riflettono sui mercati valutari.
Nel comparto delle materie prime, l’oro ha registrato un lieve aumento dello 0,38%, arrivando a 3.364,4 dollari l’oncia. Anche il greggio Wti ha segnato una progressione dello 0,25%, con il prezzo al barile a 67,51 dollari. Infine, il gas naturale europeo ha chiuso con un rialzo dello 0,15%, a 33,65 euro al megawattora, indicando una domanda ancora sostenuta nonostante le tensioni geopolitiche.
Impatto delle trimestrali sui titoli in evidenza
Le trimestrali societarie continuano a influenzare fortemente il corso dei titoli. Stellantis ha registrato un calo significativo del 2,38% dopo la pubblicazione dei risultati, segno di una reazione negativa da parte degli investitori forse legata a trend di vendita o margini. In forte controtendenza c’è stata Ryanair, che ha chiuso la seduta con un progresso del 5,49%, spinta da dati positivi.
Per domani sono attese altre trimestrali importanti, tra cui quelle di Unicredit che ha mostrato un lieve calo dell’1,17% sulla piazza attuale, Asm international , Poste italiane e Dassault . Questi risultati potrebbero fornire ulteriori indicazioni sullo stato di salute dei rispettivi settori.
Performance e novità dai comparti difesa e energetico
Nel settore della difesa, le pagine di borsa hanno visto un andamento variegato. Thales ha perso l’1,56%, mentre Saab ha subito un marcato calo del 7%, fortemente condizionata dalla raccomandazione di vendita di Danske Bank. Leonardo, implicata nelle trattative per l’acquisizione della divisione veicoli militari di Iveco, ha perso l’1,26% in borsa. Anche Rheinmetall, la concorrente tedesca nella stessa operazione, ha ceduto lo 0,74%.
Il comparto petrolifero ha mostrato invece segni di tenuta, anche se non uniforme. Bp ha guadagnato lo 0,74%, Shell lo 0,36% e Eni lo 0,25%. TotalEnergies ha chiuso invece in territorio leggermente negativo , in un contesto ancora segnato da incertezze legate alla domanda globale e agli equilibri geopolitici delle forniture energetiche.
Sul mercato europeo dei capitali, questa settimana si disegna dunque una fase di attesa per i possibili sviluppi delle politiche monetarie, unita a valutazioni differenziate legate ai risultati economicofinanziari delle singole aziende e alle dinamiche dei settori strategici.