La seduta dei mercati europei si apre con segni di debolezza, alimentata da incertezze legate ai dazi e da sviluppi politici internazionali. A Riyad, Donald Trump ha avviato un confronto con il presidente siriano Ahmed al-Sharaa , pochi giorni dopo aver annunciato la revoca di alcune sanzioni contro la Siria, paese segnato da anni di conflitti. I riflettori rimangono puntati su questi avvenimenti, che stanno condizionando l’andamento delle principali piazze finanziarie del continente.
Andamento degli indici europei con focus sulle piazze principali
L’andamento dell’indice Stoxx 600, che rappresenta l’area euro, registra un calo di circa un quarto di punto, con particolare pressione sui titoli tecnologici. Questa categoria azionaria risente delle tensioni internazionali e delle possibili ricadute sulle filiere globali. Milano chiude pressoché stabile, con un leggero incremento dello 0,09% a quota 40.107 punti, rimanendo però sotto osservazione per possibili ripercussioni successive. Francoforte è tra le meno performanti, arretrando dello 0,24%, mentre Parigi subisce un calo più accentuato, con una variazione negativa dello 0,52%. Madrid invece guadagna lo 0,34% e Londra sale dello 0,12%, dimostrando una migliore tenuta rispetto ad altre borse europee.
La fragilità dei mercati europei è connessa all’instabilità delle relazioni commerciali internazionali. Le politiche statunitensi sui dazi e quelle di altri paesi influenzano direttamente le aspettative degli investitori, soprattutto nelle aziende tecnologiche dal profilo più esposto ai mercati esteri.
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Evoluzione dello spread e rendimento dei titoli di stato italiani
Lo spread tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi si mantiene in area bassa, con un valore prossimo a quota 100,5 punti base, il livello più contenuto dall’autunno 2021. Questo dato segnala un clima relativamente stabile per i titoli di debito italiani. Il rendimento del Btp decennale si attesta appena sotto il 3,68%.
La riduzione degli interessi richiesti dai mercati per il debito italiano riflette una maggiore fiducia degli investitori, almeno nel breve periodo. La dinamica dello spread è spesso monitorata dagli operatori per valutare il rischio paese e le possibili ripercussioni sui costi di finanziamento per lo stato.
Questi movimenti indicano una fase di assestamento nel mercato obbligazionario italiano, che riesce a mantenere una certa tranquillità nonostante le turbolenze che coinvolgono il contesto economico globale e le tensioni politiche.
Prezzi delle materie prime: gas naturale e petrolio in leggera flessione
Le materie prime mostrano variazioni modeste ma significative. Il gas naturale, risorsa fondamentale per l’energia europea, cede più di un punto percentuale, posizionandosi poco sopra i 35 euro per megawattora. Il calo indica un lieve alleggerimento del mercato, forse legato a una domanda meno intensa o a notizie favorevoli sul fronte delle forniture. Anche il petrolio registra una variazione negativa: il WTI perde lo 0,4%, scendendo a 63,2 dollari al barile, mentre il Brent segna un aumento dello 0,6% superando i 66 dollari per barile. Queste oscillazioni influenzano costi e prospettive di crescita per molte economie.
La flessione del gas spinge gli operatori a rivedere le mosse per l’inverno, mentre il petrolio resta sotto osservazione per le possibili ripercussioni geopolitiche legate all’estensione o meno delle sanzioni nei confronti di paesi produttori.
Euro/dollaro mentre la moneta unica si rafforza sul biglietto verde
L’euro si mostra più forte nei confronti del dollaro, scambiando intorno a 1,12. Il rafforzamento della valuta europea facilita le importazioni e rende più costose le esportazioni verso gli Stati Uniti. La dinamica valuta riflette anche le attese sugli equilibri monetari tra le due aree economiche più grandi del mondo. In particolare, il cambio è influenzato dalla politica monetaria delle banche centrali e dalle notizie che arrivano dal fronte geopolitico.
Gli operatori valutari seguono con attenzione ogni segnale da Washington e Bruxelles per adattare le proprie posizioni davanti a un mercato che resta sensibile alle tensioni commerciali e politiche internazionali.