L’edizione 2025 del festival borgofuturo è partita il 29 giugno e si concluderà il 6 luglio con un programma che attraversa quattro comuni del maceratese. Il festival prosegue il suo percorso tra concerti, spettacoli dal vivo e appuntamenti dedicati alla ricerca territoriale, all’ecologia e all’impegno civile. La manifestazione si snoda tra colmurano, sant’angelo in pontano, loro piceno e ripe san ginesio, mettendo al centro tematiche legate al territorio e al futuro delle comunità.
Un festival che cresce nella varietà e nei luoghi, tra borghi e riflessioni
borgofuturo torna quest’anno con la sua decima edizione, intitolata “Aldilà”. Il titolo invita a superare le idee consolidate sui borghi e sul futuro, mettendo a fuoco aspetti meno evidenti e provocatori legati all’ambiente e alla società. Il festival vuole stimolare una riflessione più ampia rispetto agli argomenti classici che da sempre lo caratterizzano: la sostenibilità ambientale, il valore dei piccoli centri abitati e la costruzione di un futuro condiviso. Questo intento si inserisce in un contesto politico e sociale che presenta nuove sfide, spingendo gli organizzatori a proporre contenuti che vadano oltre le etichette tradizionali.
Fin dall’apertura, avvenuta a colmurano, borgofuturo ha mostrato una varietà di linguaggi artistici. La centralità della musica si coniuga a performance teatrali e iniziative partecipative, riuscendo a coinvolgere un pubblico variegato. A sant’angelo in pontano, dove si svolge gran parte del programma dopo il debutto, si sono alternati talenti come davide ambrogio, magui + traqueen e molto altro. Il dj set di lavalamp ha dato l’impronta sonora delle serate, calibrando l’atmosfera sul filo della sperimentazione.
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L’arte e il confronto al centro delle giornate a loro piceno
Il 4 luglio borgofuturo ha spostato il suo fulcro a loro piceno, offrendo una giornata ricca di appuntamenti che uniscono formazione, spettacolo e musica. I laboratori hanno coinvolto partecipanti in attività legate al territorio e all’ecologia. La talk con la sociologa cristina zavaroni e il filosofo paolo godani si è concentrata su visioni di futuro possibili, aprendo un confronto sulle sfide e le potenzialità delle comunità locali. Le parole degli esperti hanno arricchito il dibattito con prospettive diverse, sottolineando necessità e desideri della società attuale.
Tra gli spettacoli principali ha riscosso interesse “i ritornanti” di jonathan zenti, capace di fondere drammaturgia e memorie di luoghi e persone. La proposta sonora della serata ha registrato forme di musica sperimentale affidate a nomi come alessandro “asso” stefana, laura agnusdei, bluem e catu diosis. Le loro esibizioni hanno messo in luce modi inediti di usare la musica per raccontare esperienze legate all’ambiente e ai cambiamenti sociali, espandendo il linguaggio del festival.
I giorni finali a ripe san ginesio tra grandi nomi e riflessioni sui cammini marchigiani
Il programma per il weekend si trasferisce a ripe san ginesio, dove due giornate intensive accolgono spettacoli, concerti, incontri pubblici e laboratori. Tra gli ospiti spiccano lo studioso di botanica stefano mancuso e l’attore giovanni storti. Quest’ultimo parteciperà anche a un dibattito insieme ad attivisti di greenpeace, impegnati a discutere questioni di tutela ambientale e responsabilità civile. Questa iniziativa crea un legame diretto tra impegno culturale e attivismo.
Il ciclo di incontri intitolato “le parole di borgofuturo” vede la presenza della giornalista sarah gainsforth e del ricercatore maurizio dematteis, insieme al progetto “tornanza”. I relatori dialogheranno sul presente e il futuro dei borghi, sottolineando il loro valore non solo turistico ma anche sociale. La discussione offrirà spunti concreti sul ruolo di queste comunità nella vita contemporanea.
Riflessioni sui cammini nelle marche
A chiudere la giornata una tavola rotonda dedicata ai cammini nelle marche, con rappresentanti di percorsi noti come l’anello della val di fiastra, il cammino francescano della marca, i forti, i cappuccini, le terre mutate e il grande anello dei sibillini. Riflettere su questi itinerari significa approfondire il rapporto fra ambiente, storia e sviluppo culturale, gettando uno sguardo sulle potenzialità di rilancio che i sentieri possono offrire al territorio e chi lo attraversa.
borgofuturo 2025 conferma così il suo ruolo di appuntamento capace di richiamare attenzione su aree rurali e piccoli centri, attraverso forme di espressione capaci di intrecciare arte, musica e impegno civile. La manifestazione si muove lungo un percorso coerente, che racconta il presente, rievoca il passato e progetta il futuro delle comunità nel cuore delle marche.